Il report sulla libertà di stampa realizzato da Reporters sans frontières fotografa una situazione pessima per l’Italia, che si trova in classifica al 77esimo posto nel 2016, e che ha perso altre posizioni rispetto all’anno precedente, quando occupava il 73esimo posto su un totale di 180 paesi. Dura la vita per i giornalisti italiani, dunque, soprattutto per quelli che vivono sotto protezione perché minacciati, e sono tanti, anche se non se ne parla molto. In testa alla classifica troviamo invece Paesi come la Finlandia, l’Olanda, la Norvegia, la Danimarca e la Nuova Zelanda.
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Rsf, la ong con sede a Parigi, parlando del nostro Pese e della condizione dei giornalisti si è riferita al fatto che ”a maggio 2015 il quotidiano La Repubblica ha riportato che fra 30 e 50 giornalisti sono sotto protezione di polizia perché sono stati minacciati” e afferma che in Vaticano ”è il sistema giudiziario che attacca i media” in relazione agli scandali Vatileaks. Riassumendo, ”il livello di violenza contro i giornalisti (comprese intimidazioni verbali e fisiche, e minacce di morte) è allarmante”.
I giornalisti in maggiore difficoltà in Italia, dunque, sono quelli che fanno inchieste su corruzione e crimine organizzato. Se il dato emergente è che la libertà di stampa è peggiorata quasi ovunque nell’ultimo anno, bisogna anche considerare che per la prima volta da quando Rsf ha cominciato a stilare questa classifica (era il 2002), l’Africa mostra una situazione migliore rispetto all’America, in cui si registra una ”violenza crescente contro i giornalisti in Latinoamerica”. Stabile resta l’Asia, che continua a essere il continente con le più scarse valutazioni. L’Europa rimane l’area in cui i media sono più liberi, anche se Rsf nota un indebolimento del suo modello.
In testa alla classifica 2016, ormai dal 2010, resta la Finlandia, poi troviamo l’Olanda che guadagna due posizioni rispetto al 2015, al terzo posto c’è la Norvegia che perde una posizione, come anche la Danimarca che si piazza al quarto posto, mentre la Nuova Zelanda guadagna una posizione. L’Italia si conferma il fanalino di coda dell’Ue, che è comunque l’area in cui c’è maggiore tutela dei giornalisti), seguita soltanto da Cipro, Grecia e Bulgaria. Meglio di noi anche Tonga, Burkina Faso e Botswana.
Russia, Turchia ed Egitto sono rispettivamente al 48°, 151° e al 159° posto. A occupare le ultime posizioni troviamo il Turkmenistan al 178° posto, la Corea del Nord al 179° e l’Eritrea al 180esimo. Notevoli miglioramenti nel ranking invece sono segnalati per la Tunisia (dal 126° al 96°) e per l’Ucraina (dal 129° al 107°).