Se la situazione libica dovesse precipitare, la Sicilia sarebbe letteralmente invasa da un fiume umano di esuli in cerca di salvezza: in 800mila, fra migranti subsahariani e cittadini libici, sarebbero già pronti a partire. E tra di loro ci sarebbero anche delinquenti e terroristi. E’ l’avvertimento di Fayez al-Serraj, premier del governo libico di accordo nazionale (GNA), il governo riconosciuto da Nazioni Unite e Italia e la cui leadership viene messa in discussione dal generale Haftar.
Fayez al-Serraj ha lanciato il suo avvertimento nel corso di un’intervista al Corriere della Sera.
Il premier libico dichiara di essere vittima, insieme agli abitanti dei territori da lui controllati, di un’aggressione: “Noi siamo una popolazione pacifica. Le nostre forze armate e la nostra popolazione si stanno difendendo”.
al-Serraj invoca l’ausilio della comunità internazionale e condanna Haftar e la sua marcia verso Tripoli: “Stanno attaccando le strutture civili, le strade, le scuole, le case, l’aeroporto e le strutture mediche: ambulanze e ospedali. Il generale Haftar dice che sta attaccando i terroristi ma qui ci sono solo civili. Domenica in realtà avrebbe dovuto iniziare la conferenza nazionale libica e invece l’azione di Haftar ha bloccato l’incontro”.