Libretto postale “dormiente” da oltre 80 anni: se ritrovi un titolo fruttifero con lire depositate potresti avere diritto ad ottenere un rimborso di 80mila euro.
Con l’inflazione alle stelle i risparmiatori sono tornati ad investire sugli strumenti di risparmio postale: buoni fruttiferi, libretti postali e buoni di risparmio sostenibile. I libretti postali e i buoni fruttiferi sono prodotti di gestione del risparmio storici che sono sopravvissuti all’evoluzione tecnologica e si adattano alle diverse esigenze dei risparmiatori. Dalla forma cartacea si è assistito al processo di dematerializzazione e digitalizzazione. Dal 1875 il gruppo postale consente ai risparmiatori di mettere al sicuro i propri risparmi.
I libretti sottoscrivibili dagli uffici postali sono garantiti dallo Stato e non prevedono il sostenimento di alcun costo di apertura e di gestione. Sono disponibili in diverse tipologie e assicurano tassi di rendimento bassi. Si tratta di “salvadanai” di risparmi accumulati che consentono di mettere al riparo i risparmi dalla perdita del potere di acquisto dei consumatori.
A quanto ammonta il tasso di rendimento dei libretti postali? Dipende dalle tipologie dei prodotti sottoscrivibili, ma se detenuti da decenni e non prescritti, possono assicurare rimborsi pazzeschi. È il caso di un uomo di Macerata che ha ritrovato in un cassetto tra i ricordi di famiglia un libretto rilasciato dalle casse di risparmio postali. L’uomo si è rivolto ad uno studio legale per recuperare la somma depositata nel lontano 1942. Quante vale oggi il libretto postale con 113 lire depositato 81 anni fa? Scopriamolo.
Libretti postali: prodotti di risparmio sicuro dal 1875
Dal lontano 1875 il gruppo Poste Italiane SPA consente ai risparmiatori di investire i propri risparmi accumulati sottoscrivendo i libretti postali. Non è difficile trovare in qualche cassetto o in qualche vecchio armadio qualche libretto emesso dalla cassa di risparmio postale. È accaduto ad un uomo di Macerata che ha ritrovato un libretto postale. Dallo strumento di gestione del risparmio postale emerge che sono state depositate 100 lire nel 1942 e dopo 5 anni le somme avevano fruttato quasi 13 lire per un totale pari a 112,70 lire.
In tutto questo arco temporale nessun parente si è mai accorto del libretto postale depositato nel 1942 ed è finito nella categoria dei libretti “dormienti”. Secondo la normativa vigente i libretti “dormienti” si estinguono dopo 10 anni ed il Ministero del Tesoro utilizzare le somme per procedere con il risarcimento dei risparmiatori vittime di truffe finanziarie.
Libretto postale “dormiente”: posso recuperare la somma depositata
Sono trascorsi più di ottant’anni dal deposito del libretto postale e l’uomo maceratese che ha rinvenuto il libretto ha deciso di farsi assistere da un avvocato per recuperare le somme depositate.
Ottenere il rimborso dei libretti postali dormienti è tutt’altro che semplice e non è assolutamente facile stabile una valutazione rapportata alle attuali condizioni economiche. Si può ricorrere a stime ed a metodi calcolo approssimativi e il valore di questo libretto postale con 100 lire depositate nel 1942 potrebbe essere compreso tra le 10mila ed 80.000 euro.
Dipende molto dal metodo di computo utilizzato. Il caso del signore maceratese non è un caso isolato, ma in Italia si contano tantissimi risparmiatori che hanno ritrovato nel cassetto buoni fruttiferi postali e libretti postali c.d. “dormienti”. Molti si sono rivolti a studi legali ed ad associazioni di consumatori per rivendicare il rimborso della somma depositata. È stata avanzata anche una class action, ma non c’è stata alcuna pronuncia in merito.