Negli asili hanno iniziato a circolare i libri inerenti all’ideologia gender e, come presumibile, le prime reazioni sono arrivate senza farsi troppo attendere. Maurizio Fugatti, esponente del Partito Autonomista Trentino Tirolese, ha pubblicato su Facebook alcune immagini delle favole contenute in questi libretti e ha espresso tutto il suo disappunto: ‘Questi sono libri di vera e propria propaganda della cultura omosessuale. Non possono girare nelle nostre scuole’.
Il Giornale ha intervistato telefonicamente Fugatti, segretario nazionale della Lega Nord Trentino, per meglio comprendere il suo punto di vista sulla questione.
E’ emerso chiaramente che, a suo dire, questa è una strategia atta a presentare ai bambini le famiglie omosessuali come qualcosa di ‘giusto’.
I libri incriminati sull’ideologia gender sono ‘Piccolo uovo’, ‘Perché hai due mamme’ e ‘Perché hai due papà’, ‘Quale è il segreto di papà’ e ‘Più ricche di un re’.
Alla domanda perché ritenga questi libri pericolosi per la salute mentale dei nostri bambini, Fugatti ha replicato:
‘Perché raccontano modelli di famiglia che non sono quello naturale formato da un uomo e una donna con dei figli. Perché propagandano un modello familiare omosessuale. Intendiamoci, se questa teoria la si presenta ad una persona adulta, allora se ne può parlare. Ma se tali storielle vengono lette alle elementari o all’asilo è evidente ci sia dietro un intento propagandistico’.
E nonostante i libri saranno comunque spiegati ai bambini dalle maestre, in modo comprensibile e senza alcuna malizia, secondo Fugatti, non si può essere certi che qualcuno non abbia intenzione di raccontare una ‘realtà deviata’.
Sì, perché Fugatti parla proprio di ‘deviazione’, in relazione alla famiglia con due mamme o due papà.
Tuttavia, per ora, la mozione di sospendere la distribuzione e l’utilizzo di questi libri nelle scuole materne, è stata bocciata dal centrosinista: ‘Ritengono sia sufficiente affidarsi alla responsabilità degli insegnanti e alla vigilanza che stanno attuando. Invece, secondo noi, non basta: dubitiamo del fatto che i controlli siano fatti nel modo corretto; e anche che ci si possa fidare di tutti gli insegnanti. Siamo certi della buona fede della gran parte delle maestre, ma non di tutte’.
Al momento gli allarmismi di Fugatti non sono stati condivisi, non si colgono pericoli di nessuna sorta all’orizzonte.