Liliana Segre risponde agli hater che l’hanno insultata dopo essersi vaccinata

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha condiviso ieri su Facebook la foto di Liliana Segre mentre veniva vaccinata presso l’ospedale milanese Fatebenefratelli.

Il post ha ricevuto tantissimi commenti, molti purtroppo molto negativi, sia contro la senatrice a vita e le sue origini, che contro il vaccino in generale.

https://www.facebook.com/fontanaufficiale/photos/a.557909114549969/1508786126128925/

Odio, insulti e minacce non sono mancate negli oltre 300 commenti, tanto da scatenare l’indignazione generale ma soprattutto portare la Polizia Postale ad aprire un’indagine per i reati di minacce aggravate, discriminazione e odio razziale.

Deportata ad Auschwitz e testimone della Shoah, Segre vive da un paio d’anni sotto scorta dopo aver ricevuto minacce online. Nonostante questo, non teme l’odio antisemita e continua a portare la propria testimonianza e ad avere un proprio pensiero e opinione. Sostenitrice del vaccino, già mesi fa aveva dichiarato quanto fosse importante per tutta la popolazione, come confermato in un video pubblicato sempre ieri in occasione della vaccinazione, invitando tutti a farlo appena possibile.

Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Silvia Reggiani e Nicola Zingaretti del PD sono solo alcuni dei politici che hanno espresso solidarietà nei confronti della donna, condannando i commenti di insulti.

Liliana Segre risponde agli hater

Liliana Segre, raggiunta da Adnkronos per commentare gli orribili commenti, corredati spesso di nome, cognome e foto, che la sua vaccinazione ha scatenato.

Con grande eleganza e soprattutto saggezza, ha risposto che a chi odia non ha niente da dire e sul vaccino ha dichiarato: “Sono contenta di averlo fatto perché è normale che in tempo di pandemia uno cerchi di curarsi“, ribadendo il suo sostengo alla campagna in atto. Ha poi aggiunto: “Sono una cittadina di novant’anni che come tante altre persone è andata a fare il vaccino. Nella normalità. Cerchiamo sempre la normalità, che è una gran bella cosa“.

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