Liliana Segre (90 anni) ha tenuto questa mattina il suo ultimo intervento pubblico, dopo una vita passata tra la politica e l’attivismo, per mantenere viva la memoria della Shoah. Per farlo, ha scelto l’evento Cittadella della pace a Rondine (Arezzo), alla presenza del premier Giuseppe Conte, del presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, e del presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico.
La toccante testimonianza della Senatrice a vita
Ha ripercorso la sua lunga e intensa vita, ricordando il dolore provato da giovanissima quando sulla propria pelle ha sperimentato la discriminazione, l’odio, la deportazione, la clandestinità.
“Nel mio racconto c’è la pena, la pietà per quella ragazzina che ero io e che adesso sono la nonna di quella ragazzina. So che è difficile vedendo una donna di 90 anni pensare che quella era una ragazzina. Nel settembre del 1938 sono diventata l’altra. So che quando le mie amiche parlavano di me aggiungono sempre la mia amica ebrea. E quel giorno a 8 anni non sono più potuta andare a scuola. Ero a tavola con mio papà e i nonni e mi dissero che ero stata espulsa. Chiesi perché, ricordo gli sguardi dei miei, mi risposero perché siamo ebrei, ci sono delle nuove leggi e gli ebrei non possono fare più una serie di cose. Se qualcuno legge a fondo le leggi razziali fasciste una delle cose più crudeli è stato far sentire invisibili i bambini. Molti miei compagni non si accorsero che il mio banco era vuoto“.
Deportata nel 1944 nel campo di Auschwitz, passò un anno ai lavori forzati poi venne trasferita in un campo di lavoro, questa volta i Germania, dove fu liberata dai russi il 1° maggio 1945, risultando una dei 25 bambini italiani sopravvissuti alle deportazioni su un totale di 776. Nei campi perse l’amato padre, i nonni paterni e anche l’amica Janine, alla quale sarà dedicata un’area naturale proprio nei pressi di Rondine.
Liliana Segre, un esempio di tenacia e coraggio
Segre, che un anno fa era stata oggetto di attacco da parte di alcuni hater, ha colto l’occasione per rivolgersi agli studenti liceali di tutta Italia che ogni anno organizzano questo appuntamento e che l’hanno fortemente voluta come esempio di tenacia e coraggio: ha chiesto loro di portare avanti la sua missione, ovvero quella di sconfiggere ogni razzismo e ogni barriera culturale, nel nome della pace.
Significativo il dono recapitatole dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: la Costituzione Italiana, il fondamento di un paese che non vuole più ripetere i proprio errori.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale sono passati settantacinque anni e la sua testimonianza è quanto mai preziosa per stimolare una riflessione e non dimenticare mai l’orrore di cui è capace l’umanità. Anche il presidente Conte è intervenuto stamani per sottolineare il ruolo fondamentale delle parole della senatrice.
“Una testimonianza di eventi così tragici ha la funzione di interrogare le coscienze, di sollecitarci a scacciare via l’indifferenza e anche le ambiguità, di sollecitarci ad assumere posizioni chiare e scelte nette. Io offro la garanzia mia personale e dell’intero governo che questa testimonianza non finisce oggi ma si manterrà viva e si rinnoverà in futuro, costantemente. Grazie senatrice Liliana Segre“, le sue parole.
Sono intervenuti anche David Sassoli, presidente del Parlamento, europeo, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, ringraziando Liliana Segre per aver dato voce alla verità e sottolineando la necessità di non smettere di agire e impegnarsi affinché non solo l’antisemitismo, ma qualsiasi razzismo vengano cancellati dalla società.