Lima, il Perù ha subito uno scossone importante causato dal tentato golpe che ha portato poi alla cattura di Castillo ovvero dell’ex presidente, soltanto a poche ore prima della terza mozione di sfiducia che avrebbe ricevuto a causa delle accuse a suo carico.
L’ex presidente ha tentato una mossa estrema sorprendendo la Nazione intera e questo per cercare di porre rimedio a una situazione che sembrava comunque designata, ovvero la sua destituzione dalla carica presidenziale. I membri del Congresso e del Parlamento avevano in programma una terza mozione di sfiducia che questa volta avrebbe probabilmente raggiunto la maggioranza, anche se non è mai avvenuto, mettendo in discussione se nell’operato di Castillo. Così il politico ha deciso di fare una mossa estrema che però poi portato la sua individuazione e alla sua cattura.
Ora la popolazione è nervosa e attende che la situazione venga risolta in termini brevi, ma c’è chi chiede a gran voce che, l’ormai ex presidente, Pedro Castillo venga liberato.
Il Perù si appresta ad affrontare una delle crisi politiche più importanti degli ultimi tempi, nonostante la situazione in Perù fosse già complicata,Pedro Castillo, ormai ex presidente, ha deciso di tentare un colpo di Stato gettando nel il caos la Nazione. Inaspettatamente il presidente ha mandato un messaggio TV in diretta nazionale, dove ha informato dello scioglimento delle Camere e di conseguenza l’attuazione un governo di emergenza. Ha tentato così di sfuggire allora mozione di sfiducia che questa volta, con alta probabilità, l’avrebbe destituito ma non le cose non sono andate come lui sperava ma, anzi, hanno preso una piega del tutto differente.
Non appena presa la notizia è circolata nella capitale Lima è scoppiato il caos, le persone sono scese in strada arrabbiate e sfiduciate dato che la decisione avrebbe gettato ancora di più il Perù all’interno di una crisi, che già aleggia nel paese da diverso tempo molto.
I ministri non hanno però appoggiato la scelta di Castillo e piano piano hanno deciso di rassegnare le loro dimissioni in primis a farlo è stato il ministro dell’Interno, che ha spiegato che si trattava di un’azione anticostituzionale che non poteva appoggiare.
Il presidente a quel punto ha tentato la fuga con la propria famiglia ed è stato individuato su una macchina piena di valigie, mentre percorreva l’Avenida Espana, molto probabilmente con l’ intento di raggiungere l’ambasciata messicana amica. I cittadini lo hanno bloccato, accerchiato e hanno atteso finché la polizia non ha preso in custodia e arrestato.
Per la prima volta in Perù, più precisamente a Lima, ha preso il comando dello Stato una donna che è stata nominata presidente ovvero la vice Dina Boluarte. La vice presidente è stata così nominata in urgenza presidente del Perù e sta tentando di formare il governo d’urgenza.
La realizzazione e presentazione del governo è stata annunciata per oggi ma, la tensione alle stelle sta portando la popolazione a protestare in strada e anche a mettere in dubbio a questo punto la destituzione di Castillo.
A Lima ci sono riversate in strada centinaia di persone che hanno bloccato le strade con qualsiasi mezzo a disposizione e hanno costruito vere e proprie barricate e chiedono a gran voce che vengano indette le elezioni anticipate. La stessa presidente del Perù ha però confermato e dichiarato, davanti ai giornalisti, che nel caso in cui consultandosi con tutti i membri del Parlamento e del governo emergesse la necessità di organizzare elezioni anticipate, non avrebbe nessun problema e nessuna remora nel valutare ogni opzione tra cui quella delle elezioni. Detto ciò il popolo sta manifestando un grande malcontento dovuto ad una situazione di crisi che si trascina ormai da anni.
Lima e il Perù hanno passato anni complicati a causa dei regimi dittatoriali e delle guerriglie interne e anche a causa di uno stato dove dilaga la corruzione. C’ho che ha poi portato deterioramento ulteriore a una nazione già in ginocchio è stato l’arrivo del COVID-19 che è ha creato, all’interno del governo, la possibilità di compiere azioni non trasparenti in merito ai vaccini e soprattutto la scorta di vaccini russi Sputnik è stata fatta arrivare prima agli alti ranghi del governo e delle persone influenti del paese lasciando priva la Popolazione.
Successivamente con l’arrivo del conflitto in Ucraina la situazione economica e sociale del paese sono peggiorate ulteriormente provocando una crisi umanitaria e alimentare importante.
Così gli stessi membri del governo hanno deciso già da tempo di sfiduciare l’ex presidente Pedro Castillo, in quanto non era ritenuto idoneo ad una condotta morale necessaria per poter portare avanti l’economia del Perù. Per fare questo portare avanti il bene del Paese senza badare ai propri interessi personale e senza crescere il potere di una stretta cerchia di persone.
Per ben due volte la mozione di sfiducia, però, non ha trovato riscontro e attuazione in quanto non è riuscita a raggiungere la maggioranza e così Castillo è potuto rimanere al governo del Paese. Nel momento in cui è stata percepita dall’ex presidente la possibilità di perdere la carica ha tentato il disperato colpo di Stato fallendo e gettando il Perù in due fazioni contrastanti. Si tratta di due lati opposti ovvero chi chiede come manifestanti attualmente all’anima la sua liberazione e le elezioni anticipate e chi, invece, lo ritiene responsabile di una nuova pesantissima crisi e instabilità del Paese.
La situazione sta diventando incandescente e la paura del popolo di cadere in ulteriore sofferenza e dover affrontare privazioni rischia di portare ad una guerriglia civile pericolosa.
Nel mentre però i sostenitori di Castillo all’interno sostengono che sia vittima di un complotto. Guido Bellido ha riferito in merito: “è stato vittima di un complotto mirato a farlo incorrere in una violazione della costituzione”.
Bellido ha poi continuato sostenendo che dopo aver parlato con Castillo ha capito che: “deve essere successo qualcosa. Ha ribadito e mi ha detto che non ricorda. Abbiamo bisogno che Pedro Castillo torni in libertà e allora gli chiederemo di dire liberamente la sua verità al Paese”.
Il politico sostiene che c’è stato un colpo di Stato ma non per mano dell’ex presidente che era consapevole di avere la maggioranza nella mozione di sfiducia presentata dall’opposizione. Ha dichiarato: “Non ricorda di aver letto quel messaggio, ma la memoria degli eventi gli è tornata quando i ministri si erano già dimessi. O una persona che ora è vulnerabile perché non può disporre della sua liberta” continuando poi a sostenere: “sì, c’è stato un colpo di stato ma quel discorso non lo ha scritto lui, e su questo si deve indagare. È molto strano che un presidente che sapeva che non c’erano i voti per destituirlo in Parlamento, finisca per fornire lui gli argomenti per essere destituito“. In definitiva, ha concluso, “qui c’è stato un colpo di stato, con una strategia che prevedeva che – Castillo- leggesse quel testo, in modo da colpirlo. Era l’unico modo per destituirlo”.
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