I limiti riscaldamento sono una realtà concreta e se non si mettono in pratica, ci sono 3000 euro di multa direttamente in bolletta.
L’inverno è alle porte, le giornate sono sempre più brevi e la temperatura inizia ad essere meno gradevole. Nonostante non sia ancora arrivato il momento del plaid per riscaldarsi, il Governo ha già messo le mani avanti con tutti i limiti riscaldamento per i cittadini da non superare. In caso contrario, ci saranno 3000 euro di multa direttamente in bolletta da pagare. Se in questo periodo la parola chiave è risparmiare, non conviene pagare un costo così alto per il riscaldamento.
Quali sono i limiti riscaldamento per gli italiani?
Non si scherza con gli sprechi e consumi, per questo motivo si attuano dei controlli a tappeto per punire i trasgressori dei limiti sul riscaldamento. Il gas è diventato un bene prezioso e il caro vita che sta investendo gli italiani non è di certo uno scherzo.
In qualsiasi momento potrebbe arrivare il razionamento, anche se per adesso si è pensato di invitare tutti i cittadini a seguire le regole e collaborare tutti insieme per il bene del Paese e delle tasche.
Verranno ridotti i giorni di accensione e gli orari, suddividendo l’Italia in zone a seconda delle temperature e di come l’inverno si presenta di solito. Ovviamente, in casi limite e particolari sarà il Governo a capire come doversi comportare.
In questo discorso non sono compresi gli ospedali e le scuole.
Le fasce di suddivisione per Regioni e zone
L’Italia è divisa a zone sia come orari e sia come calendari a seconda della posizione delle Regioni. Per fare chiarezza:
- La zona A si riferisce a tutte le Regioni del Sud che avranno la possibilità di scaldare casa per cinque ore al giorno
- La zona B potrà riscaldare casa per sette ore al giorno
- La zona C potrà scaldare gli ambienti per nove ore al giorno
- La zona D – la più critica del Nord – potrà usufruire del riscaldamento per 11 ore al giorno.
C’è poi la zona E che avrà a disposizione il riscaldamento per 13 ore al giorno e la Zona F che non prevede alcuna limitazione, essendo investita da temperature sotto lo zero.
Quali sono le sanzioni per i trasgressori?
Il Decreto è stato firmato dal ministro Roberto Cingolani, confermando le fasce di cui sopra e le limitazioni nell’uso del riscaldamento.
Tutte queste norme si applicano per chi ha il riscaldamento centralizzato e chi ha quello autonomo, con un’ora in meno di al giorno per risparmiare e riduzione di 15 giorni per quando gli impianti vengono accesi.
Anche lo spegnimento verrà anticipato di sette giorni dal normale calendario. A controllare l’applicazione del Decreto sono gli Enti competenti come i Comuni e le Provincie, facendo attenzione che tutti i cittadini seguano le indicazioni.
Chi non esercita tale controllo e tutti le persone che non applicano le normative, potranno pagare una sanzione amministrativa dai 500 euro sino ai 3.000 euro direttamente in bolletta.
Il controllo potrebbe essere svolto anche dai consumi che si leggono prima dell’emissione della bolletta a fine mese. Nel caso i numeri non fossero coerenti alla normativa, scatterebbero comunque le sanzioni di cui sopra.