Il vertice BRICS, che ha avuto inizio martedì 22 agosto e si prevede che durerà fino a giovedì, è un importante incontro che riunisce i paesi BRICS: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Questi paesi rappresentano una significativa parte dell’economia globale, del commercio mondiale e della popolazione globale.
Secondo il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, i membri dei BRICS costituiscono un quarto dell’economia mondiale, rappresentano un quinto del commercio globale e ospitano oltre il 40% della popolazione mondiale. Questo dimostra l’enorme potere economico e demografico di questi Paesi.
Il vertice assume poi un’importanza particolare in un contesto internazionale caratterizzato da tensioni tra Russia, Cina e Occidente. Alcuni membri vedono i BRICS come un modo per bilanciare l’influenza dell’Occidente. La recente invasione russa dell’Ucraina ha contribuito a ridefinire le dinamiche geopolitiche globali, rendendo ancora più rilevante il ruolo dei BRICS come forza economica e politica alternativa.
È interessante notare che i BRICS sono nati come BRIC, con il primo incontro dei ministri degli Esteri dei paesi BRIC che si è tenuto nel settembre 2006 a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Successivamente, il Sudafrica si è unito al gruppo, trasformandolo in BRICS. Da allora, l’organizzazione ha continuato a crescere in importanza come forum di cooperazione tra paesi emergenti.
Il vertice BRICS è cominciato e ha ovviamente implicazioni per le relazioni bilaterali tra i Paesi partecipanti e il Sudafrica. La visita di Stato del presidente cinese Xi Jinping e gli incontri con altri leader internazionali avranno un impatto sulle relazioni del Sudafrica con altre Nazioni e sulla sua posizione nel contesto mondiale.
Si prevede che il vertice dei BRICS attiri la partecipazione di circa 40 capi di Stato. Ciò sottolinea l’interesse e l’influenza che questa organizzazione ha sullo scenario internazionale.
La Cina ha riferito che circa 23 Paesi hanno espresso il desiderio di aderire ai BRICS, mettendo in evidenza il ruolo attraente come gruppo di cooperazione economica e politica.
Il summit dei BRICS rappresenta un’importante opportunità di incontro e discussione tra i Paesi membri, che occupano una posizione rilevante nell’economia globale. Nel contesto delle attuali dinamiche geopolitiche e delle tensioni globali, i BRICS emergono come un fattore di equilibrio e come un’alternativa all’Occidente in termini di cooperazione economica e politica internazionale.
È stato riportato che diversi paesi, tra cui Iran, Algeria, Cuba, Egitto, Venezuela, Vietnam, Thailandia e altri, hanno manifestato interesse ad unirsi ai BRICS. Anche alcuni stati del Golfo, come il Bahrain e gli Emirati Arabi Uniti, hanno mostrato interesse. Inoltre, l’Autorità Palestinese ha presentato una domanda per entrare a far parte del gruppo.
Se l’espansione dei BRICS includerà effettivamente questi Paesi, si potrebbero creare nuove dinamiche geopolitiche. Alcuni di questi paesi potrebbero vedere l’adesione ai BRICS come un’opportunità per ridisegnare l’ordine mondiale e per bilanciare l’influenza dell’Occidente.
L’Iran, ad esempio, ha avuto tensioni significative con l’Occidente nel corso degli anni, soprattutto a causa del suo programma nucleare. Un’adesione ai BRICS potrebbe offrire all’Iran una piattaforma per rafforzare le sue relazioni economiche e politiche con altri Stati che condividono la sua ideologia.
Ma è importante sottolineare che l’adesione ai BRICS richiede il consenso unanime dei Paesi membri esistenti. Pertanto, l’espansione dei BRICS per includere nuovi membri richiederebbe un’approvazione da parte di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.
Le implicazioni di un’espansione dei BRICS dipenderanno dalle dinamiche specifiche tra i membri esistenti e i nuovi partecipanti. Ciò potrebbe influenzare l’equilibrio di potere globale e le relazioni internazionali, ma è difficile fare previsioni precise senza conoscere i dettagli e gli accordi specifici che potrebbero emergere da un’eventuale espansione dei BRICS.
In tutto questo è evidente la posizione di rilievo della Cina che si è imposta sempre più come alternativa all’Occidente.
La Cina sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella diplomazia internazionale e i BRICS sono considerati un forum che sfida l’Occidente. Questo gruppo, insieme ad altre organizzazioni come la SCO (Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai) e la CICA (Conferenza per le Misure di Fiducia in Asia), fornisce sostanzialmente una piattaforma che favorisce l’incontro e aumenta la cooperazione tra Pechino e Mosca, che potrebbero cercare di bilanciare il ruolo degli Stati Uniti nel mondo.
La Cina accoglie con favore questo ruolo di leadership e cerca di sfruttarlo per promuovere i propri interessi. Ad esempio, quando il ministro degli Esteri iraniano ha recentemente visitato l’Arabia Saudita, ha chiamato il ministro degli Esteri cinese per discutere dei prossimi passi. Questo dimostra come la Cina sia coinvolta attivamente negli affari regionali e internazionali, cercando di svolgere un ruolo di mediatore e influenzare gli sviluppi nella regione.
Il governo cinese ha anche ribadito il suo sostegno all’Iran e all’accordo nucleare JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action) negli ultimi giorni. Questo dimostra l’importanza che la Cina attribuisce alle relazioni con l’Iran e all’equilibrio delle dinamiche regionali nel Medio Oriente.
Inoltre, la Cina sta lavorando a nuove iniziative con i paesi del Golfo, cercando di ampliare le sue relazioni e la sua influenza nella regione. Questo può includere accordi economici, energia, infrastrutture e altre forme di cooperazione.
L’incontro dei BRICS assume quindi un’importanza aggiuntiva nell’attuale panorama mondiale, a causa del ruolo chiave che la Cina sta cercando di svolgere e del suo posizionamento nel Medio Oriente. Pechino sta cercando di utilizzare la sua influenza nei BRICS e in altre organizzazioni per promuovere i propri interessi e bilanciare l’influenza dell’Occidente, compresi gli Stati Uniti.
La visita di Xi Jinping in Sudafrica mira a rafforzare l’influenza della Cina tra le nazioni in via di sviluppo ed emergenti, poiché i legami con gli Stati Uniti rimangono tesi e la Cina affronta problemi economici interni. Questo viaggio internazionale rappresenta solo il secondo per Xi quest’anno, a seguito della pandemia di COVID-19.
Durante la sua visita, Xi parteciperà al vertice dei BRICS, che rappresenta un’opportunità per promuovere la visione di un ordine mondiale multipolare e per cercare un maggiore coinvolgimento nel panorama globale per i paesi membri del gruppo, compresa la Cina stessa. I BRICS, che includono Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, condividono l’obiettivo di un maggiore equilibrio di potere e di una maggiore voce nella governance globale.
Secondo gli esperti, Xi Jinping non sta cercando di competere direttamente con gli Stati Uniti nell’attuale ordine internazionale dominato dagli Stati Uniti, ma mira a trasformare l’ordine mondiale in uno che sia centrato sulla Cina. A tal fine Pechino si impegna con le nazioni del Sud del mondo, che rappresentano una grande popolazione e sono spesso caratterizzate da strutture di governo autoritarie. Questo coinvolgimento mira a consolidare l’influenza cinese e a promuovere un ordine mondiale che sia più favorevole agli interessi cinesi.
È importante notare che gli obiettivi e le strategie di politica estera della Cina sono complessi e possono essere influenzati da molteplici fattori. Tuttavia, la visita di Xi Jinping in Sud Africa e la partecipazione al vertice dei BRICS rappresentano un’opportunità per discutere della propria agenda nazionale e per rafforzare i legami con le nazioni in via di sviluppo ed emergenti.
Il presidente russo Vladimir Putin parteciperà al vertice dei BRICS in video dalla Russia. Putin è stato oggetto di sanzioni internazionali e di un mandato d’arresto internazionale per presunti crimini di guerra in Ucraina, in particolare per il conflitto in corso nell’est dell’Ucraina tra le forze ucraine e i separatisti filo-russi sostenuti dalla Russia.
La partecipazione di Putin al vertice dei BRICS tramite video conferenza è un’alternativa che gli consente di partecipare alle discussioni e ai negoziati senza dover affrontare direttamente le conseguenze delle sanzioni e del mandato d’arresto internazionale.
Come sottolineato da Nantulya, i BRICS rappresentano una piattaforma multilaterale attraverso la quale la Cina può esercitare influenza a livello globale, specialmente tra le nazioni del Sud del mondo.
La Cina ha cercato di utilizzare i BRICS come uno strumento per promuovere la sua visione di un ordine mondiale multipolare e per aumentare la sua influenza in ambito economico, politico e strategico.
Sebbene Putin partecipi in video, la presenza della Russia all’interno del gruppo è significativa e contribuisce alla dinamica complessiva dei BRICS.
Pechino ha recentemente annunciato che questa volta il presidente Jinping non farà altre tappe durante il suo viaggio. Ma è stato confermato che il leader cinese presiederà il dialogo dei leader Cina-Africa insieme al presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, in occasione del vertice BRICS. Questa iniziativa è stata comunicata dal ministero degli Esteri cinese.
Al vertice sono stati invitati un totale di 69 paesi, inclusi tutti gli stati africani. Questa ampia partecipazione dimostra l’importanza che la Cina attribuisce al dialogo e alla cooperazione con l’Africa. L’incontro rappresenta un’opportunità per i leader dei paesi coinvolti di discutere e approfondire le relazioni bilaterali, nonché di affrontare questioni di interesse comune tra Cina e Africa.
L’inclusione di tutti gli Stati africani all’evento sottolinea l’impegno della Cina nel consolidare e rafforzare la partnership strategica con il continente africano. Questo dialogo offre un’occasione per promuovere la cooperazione economica, politica e culturale, nonché per affrontare sfide come lo sviluppo sostenibile, la sicurezza e la lotta contro la povertà.
Il vertice BRICS rappresenta quindi un’importante piattaforma per il presidente Xi e gli altri leader africani per rafforzare le relazioni bilaterali e multilaterali, nonché per promuovere una maggiore collaborazione tra Cina e Africa nell’ambito di questa dinamica alleanza economica e politica.
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