L’indagine Antitrust sui taxi: sul tavolo criticità su Pos e tempi di attesa

Uso del Pos, tempi di attesa e disservizi per l’utenza anche dalle società radiotaxi: pronta l’indagine Antitrust.

Torino, Taxi
Torino, Taxi – Nanopress.it

I tempi di attesa, l’uso del tassametro regolare, l’accettazione da parte dei tassisti dei pagamenti elettronici e ovviamente la tanto discussa la funzionalità dei Pos. Tutti punti che verranno portati all’attenzione dell’Antitrust, che ha intenzione di effettuare un’indagine sui Taxi e i disservizi collegati all’utenza. Compresi tra questi anche la gestione delle corse delle radiotaxi dopo quanto successo a Roma, Napoli e Milano in questi giorni.

Indagine Antitrust sui Taxi: lente di ingrandimento su Pos, radiotaxi ma anche sulle licenze

Cresce il numero di chiamate nelle settimane calde per il turismo, soprattuto nelle grandi città, e cresce anche l’attenzione sui taxi. Le svariate denunce da parte dei consumatori ha portati l’Antitrust a volere effettuare delle verifiche su punti controversi che riguardano il settore e che da anni vengono portate all’attenzione. Le polemiche sul Pos ad esempio, portate a galla da giornalisti e utenti, hanno scatenato spesso le ire dei tassisti. Ma non c’è solo il pagamento elettronico sul tavolo.

I tempi di attesa, insostenibili a Roma dove una chiamata nella notte può durare anche ore. La Capitale è in buona compagnia, perché nelle grandi città dal nord al sud, tra Palermo, Napoli e Milano la situazione certo non migliora.

Ecco perché l’autorità garante della concorrenza e del mercato, come riportato oggi da Il Sole 24 Ore, ha avviato una indagine per verificare il settore taxi sulla base di criticità riscontrate nelle città appena citate. Criticità che hanno portato disservizi per i cittadini, in periodi di folla e di caos come quelli dell’alta stagione estiva, e per i turisti ovviamente. All’attenzione dell’antitrust anche l’uso del tassametro, i già accennati tempi di attesa, l’accettazione dei pagamenti tramite Pos e la funzionalità di quest’ultimo (ormai obbligatorio da anni, che troppo spesso viene abbandonato con la “scusa” della linea assente soprattutto a ridosso delle stazioni).

Il tema della disciplina del settore è stato più volte soggetto di indagini anche da parte dell’Agcom, con segnalazioni inviate anche in Parlamento che era stato sollecitato a prendere misure adeguate.

La Guardia di finanza in campo per l’Antitrust

E in campo per le dovute verifiche è sceso il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, per conto dell’Autorità. I finanzieri hanno già rivolto diverse richieste alle società di radiotaxi delle grandi città – come affermato dall’Autorità che ha rivolto le richieste direttamente a Roma, Milano e Napoli e alle piattaforme online di prenotazione del taxi.

Per quanto riguarda la concorrenza invece l’obiettivo sarà quello di fare luce sulle licenze a numero chiuso. Nel settore infatti, il rischio è che si ostacoli il corretto andamento delle dinamiche della concorrenza, a discapito della qualità del servizio, fa notare ancora il Sole.

Le richieste hanno fatto riferimento al numero di auto utilizzate per i turni, al numero di corse effettuate da ogni vettura, alle assenze da parte dei lavoratori, i tempi di attesa precisi e le richieste inevase, oltre a dati inviati da parte dei Comuni per le richieste di adempimenti obbligatori di verifica dei servizi.

Torino, tassista
Torino, tassista – Nanopress.it

Il tassametro e il Pos rimangono le tematiche più controverse. Sulla tutela del consumatore l’Antitrust prova a scavare veramente e ad approfondire sul ruolo delle cooperative e delle società radiotaxi. le informazioni richieste dai finanzieri fanno riferimento ad accertamenti concreti di verifica da parte delle cooperative sul corretto andamento delle prestazioni dei servizi, da parte dei tassisti che aderiscono. Tra le indicazioni da rispettare certamente quella dell’uso del tassametro – che al Sud ha ancora dato molti problemi ai clienti – e alla funzionalità del Pos così come all’obbligo da parte dei tassisti di accettare i pagamenti elettronici. Tasto dolente questo per milioni di clienti.

Ma sotto la lente di ingrandimento sono finiti anche il rispetto dei turni, il monitoraggio da parte delle cooperative. Insomma, l’autorità valuterà tuta questa serie di iniziative per tutelare sia il mercato che i consumatori, con la palla che potrebbe passare a Palazzo Chigi.

Il governo infatti ha rivelato che nelle prossime settimane dovrebbe affrontare anche il problema dei taxi (prima della pausa estiva parlamentare?). Anche da Palazzo Chigi si mira alla trasparenza per il cittadino e all’equità, anche se il tempo stringe prima della pausa.

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