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L’Inter vuole la semifinale contro il Milan: dove vedere il ritorno contro il Benfica

Il verdetto del derby italiano è arrivato e ha visto il Milan superare il Napoli favorito dopo un doppio confronto pieno di intensità e insidie. Stasera tocca all’Inter strappare il pass per la semifinale, ma non sarà facile, nonostante la vittoria per 2-0 in Portogallo. Il Benfica, infatti, dopo le ottime prestazioni di inizio stagione e nella fase a gironi della competizione, vuole tornare a segnare e farlo abbondantemente in casa dei nerazzurri per ribaltare un risultato sulla carta favorevole. Simone Inzaghi, però, non arriva da un periodo positivo di forma, soprattutto in Serie A, e che ha fatto scivolare la Beneamata al quinto posto in classifica, proprio dietro i rossoneri. Allo stesso tempo, si gioca anche il match tra Manchester City e Bayern Monaco, con gli inglesi nettamente avanti per arrivare alla semifinale. Ecco dove vedere le partite di stasera.

Simone Inzaghi dà indicazioni all’Inter contro il Benfica – Nanopress.it

Ci sono notti che non sono come le altre, che scrivono i destini di un club e degli amori romantici. E poi ci sono delle nottate insonni che possono essere felici e piene di rimpianti. Dalle ore 21.00 di stasera, inizierà la notte dell’Inter, ma bisogna ancora capire se sarà trionfale o tremendamente deludente. I nerazzurri sfidano una squadra temibile, molto temibile come il Benfica tra le mura amiche con l’obiettivo di arrivare in semifinale di Champions League, dove troverebbe il Milan nel derby per eccellenza del calcio italiano, soprattutto in Europa. Ancora resistono alcuni ballottaggi di formazione, ma quello principale è in attacco dove Romelu Lukaku spinge per una maglia da titolare al fianco di Lautaro Martinez. Per i portoghesi, invece, non ci sono sostanzialmente assenze, ma la netta volontà di centrare un traguardo epocale per il club e arrivare tra le migliori quattro d’Europa per questa stagione. Allo stesso tempo, non può essere sottovalutato ciò che succederà dall’altra parte del tabellone con il Manchester City che dovrà legittimare il netto 3-0 dell’andata per arrivare a sfidare il Real Madrid di Carlo Ancelotti.

L’Inter arranca in Serie A, ma ha un appuntamento con la storia (e con il Milan). Il Manchester City ha già un piede e mezzo in semifinale

La magia del calcio puro e incerto, intenso e cattivo, nel senso buono del termine, la sprigiona la Champions League e stasera avverrà ancora una volta questo, perché da quella musichetta in poi tutto cambia e la tensione si trasforma in agonismo, poi ancora in vittoria o delusione da lacrime. Il doppio confronto tra Napoli e Milan ci ha lasciato questa sensazione, con i rossoneri che sono riusciti a far valere la loro maggiore esperienza internazionale e anche con qualche episodio arbitrale a favore per il club di Milano. Ma, si sa, la massima competizione europea, quella dei campioni, è anche questa e bisogna accettarlo, anche se nel resto della stagione si è fatto di più e meglio o se si gioca all’attacco e senza badare di più a non prenderle.

Marcelo Brozovic in campo con l’Inter contro il Benfica – Nanopress.it

Che la lezione possa servire anche all’Inter, un’altra squadra che il calcio lo pratica a testa alta e con il centrocampo impostato per il dominio. È successo anche all’andata contro il Benfica dove allo stadio Da Luz, contro una delle squadre che ha fatto meglio nell’intera competizione, è riuscita a portare a casa il bottino pieno e a vincere contro i portoghesi con il risultato di 2-0. Un attivo che in pochi si aspettavano per la qualità che hanno sempre mostrato gli uomini di Roger Schmidt e per i tanti gol realizzati in questa competizione, ma che si è reso evidente per l’ottima prestazione che hanno messo in campo gli uomini di Inzaghi, capaci di avere il pallino del gioco e della manovra anche in trasferta e di architettare un trionfo che ha posti delle basi importanti per il grande secondo tempo, il ritorno a San Siro.

Oggi alle ore 21.00, infatti, si gioca una partita decisiva per entrambe e solo una delle due potrà arrivare a essere tra le prime quattro squadre d’Europa e poi a sfidare il Milan. Il problema è che l’Inter non arriva alla sfida affatto con la serenità ideale, visto che nell’ultimo weekend ha perso ancora in Serie A, stavolta contro il Monza e tra le mura amiche e allontanandosi ulteriormente dalla qualificazione in Champions League per l’anno prossimo. La stampa è tornata a criticare pesantemente la squadra di Inzaghi, che ha già totalizzato undici sconfitte in Serie A, e a parlare di esonero dell’allenatore, che non è proprio il clima ideale per affrontare un quarto di finale di ritorno nella competizione probabilmente più importante al mondo per club.

In molti sostengono, infatti, che se l’Inter dovesse subire la rimonta dei portoghesi di fronte a un San Siro stracolmo e con l’incasso più alto della sua storia, anche superiore a quello di Inter-Barcellona del 2010, allora Steven Zhang, Giuseppe Marotta e chi per loro, non potrebbero far altro che mandarlo a casa stavolta e chiudere la stagione con un traghettatore per poi iniziare un nuovo progetto tecnico. L’ex Lazio ne è pienamente consapevole e ha cercato di togliersi addosso un po’ di pressioni nel prepartita, soprattutto di levarle alla squadra: “È inutile parlare di quello che abbiamo fatto in passato: sappiamo che il nostro percorso nelle coppe è stato ottimo e che in campionato non siamo dove vorremmo essere. Il nostro focus ora è il Benfica. Ci siamo costruiti un vantaggio, ma non è da gestire perché avremo di fronte un avversario di valore, che è in flessione come rendimento, ma non come gioco espresso. Il Benfica aveva perso due partite in un anno e ora ne ha perse tre di fila, ma questo non significa che è in crisi. Ci aspetta un match difficile e dovremo stare insieme, come ho chiesto all’andata”.

Per supportare la sua tesi e tenere alta la concentrazione dei suoi, il tecnico evidenzia le qualità dei suoi avversari:Il Benfica corre molto, copre bene il campo e servirà intensità, non lasciare loro spazi perché creano molto. Il possesso sarà importante e sia noi sia loro all’andata lo abbiamo fatto bene. Le nostre uscite da dietro al Da Luz sono state messe in pratica in modo corretto, ma siamo stati bravi anche nella fase di non possesso, che sarà cruciale pure al ritorno. Speriamo sia un’altra serata positiva come quella di Lisbona“.

A proposito delle critiche, Inzaghi non ha dubbi: “C’erano state prima del Barcellona, prima del Porto e prima dell’andata con il Benfica… Ci sono abituato: meglio che critichino me che i ragazzi. Queste critiche aiutano me e il mio staff a lavorare ancora di più. In campionato non abbiamo avuto un percorso da Inter e come altre squadre abbiamo avuto dei problemi, ma in Serie A abbiamo altre 8 giornate per sistemare le cose. Domani sera però dobbiamo regalarci una serata importante che ci permetterebbe di entrare tra le quattro migliori d’Europa. Sarebbe un grande traguardo“.

Sì, un traguardo, ma probabilmente un’ultima spiaggia, non solo per l’allenatore, ma anche per i tanti calciatori a fine anno potrebbero cambiare maglia. Si sa, i nerazzurri non navigano in acque serene dal punto di vista finanziario e se dovessero uscire dal novero delle prime quattro in Serie A, in molti potrebbero dire addio a giugno tra i big. E la società potrebbe fare delle valutazioni diverse per diversi calciatori che sono a fine corsa con la maglia nerazzurra e assolutamente titolari, dal prestito di Romelu Lukaku al rinnovo di Edin Dzeko, oltre all’addio già metabolizzato di Milan Skriniar, scomparso in questa parte dell’anno a causa di un infortunio.

Altri big, invece, potrebbero essere oggetto di valutazione da parte della società e, in caso di offerta congrua, potrebbero salutare: in questo caso, ci riferiamo ad André Onana, Denzel Dumfries o Nicolò Barella, finito già da tempo nel mirino di Liverpool e PSG. Insomma, l’Inter nella partita di stasera si gioca anche più del futuro, si gioca un pezzo di se stessa e del suo futuro, anche perché Zhang presto potrebbe cedere il club, anche per via dei problemi personali ed economici che lo affliggono.

La speranza dei tifosi è tutte queste difficoltà si trasformino in motivazione, nella voglia di andare oltre l’ostacolo, di reagire e di mostrare il proprio valore proprio quando conta di più. Tornando a parlare nello specifico della partita di questa sera, Inzaghi si affiderà al suo solito 3-5-2 con Matteo Darmian, ormai sostituto fisso di Skriniar, Francesco Acerbi e Alessandro Bastoni a comporre la linea difensiva. I tre centrali sono stati tra i migliori in campo nell’andata contro il Benfica confermando di essere delle certezze per l’allenatore dell’Inter. In particolare, anche a livello internazionale, moltissimi hanno sottolineato la stupenda prestazione dell’ex Atalanta capace di chiudere puntualmente tutti gli attacchi degli avversari e di proporsi con continuità in fase offensiva. Il suo mancino magico ha assistito alla perfezione Barella per l’1-0, poi ha creato anche un paio di occasioni fondamentali per i suoi, non sfruttate da Dumfries e dagli attaccanti.

Proprio il laterale olandese agirà ancora a destra a centrocampo, mentre a sinistra, dopo il riposo contro il Monza, tornerà Federico Dimarco. In mezzo al campo, ci sono i dubbi maggiori per Inzaghi. Hakan Calhanoglu ha recuperato dopo il problema muscolare accusato con la Turchia, ma non può avere i novanta minuti nelle gambe. È probabile che l’allenatore di Piacenza lo tenga inizialmente in panchina per sfruttarlo a partita in corso e puntando su Marcelo Brozovic dal primo minuto con ai lati i soliti Henrikh Mkhitaryan e Nicolò Barella.

L’altro grande ballottaggio nella formazione che potrebbe schierare il tecnico è in attacco: Lautaro Martinez non sta affatto vivendo un grande momento di forma e sembra tornato quel centravanti involuto e sprecone della prima parte di stagione. Anche nella partita d’andata ha sbagliato tanto e ha perso una brutta palla nei pressi della sua area di rigore per tentare un tunnel, innescando una delle migliori occasioni del Benfica. Ora colui che è stato designato dalla società come capitan futuro e simbolo dell’Inter che è e che sarà deve dare una risposta importante in un quarto di finale di Champions League. In ogni caso, per lui non dovrebbero esserci dubbi: partirà dal primo minuto al centro dell’attacco e tentando di mettere in difficoltà un difensore centrale esperto come Nicolas Otamendi che all’andata non era in campo per squalifica.

Romelu Lukaku nell’allenamento prima del quarto di finale di ritorno contro il Benfica – Nanopress.it

Il posto affianco al suo, però, è ancora tutto da assegnare. Ancora di pochissimo, ma il favorito resta Edin Dzeko, nonostante non segni ormai da mesi e le sue prestazioni siano state via via sempre meno consistenti, e anche quella dell’andata. L’alternativa è un Lukaku che ora spinge per una maglia da titolare anche in coppa, ma che continua a sbagliare gol a raffica e non riesce a sbloccarsi su azione. L’infortunio lunghissimo, i problemi muscolari, di certo, hanno pesato sulla sua stagione, ma ora il belga ha veramente pochissimo tempo per riprendersi l’Inter, visto che il suo prestito dal Chelsea scadrà alla fine dell’anno e a determinate condizioni non è affatto detto che venga rinnovato. D’altra parte, è anche vero che il centravanti è stato decisivo contro il Porto e anche nell’ultimo match di Champions League ha impresso il suo marchio su calcio di rigore, segnando un pesantissimo 2-0 che potrebbe aiutare tanto i nerazzurri nella qualificazione. Inzaghi ha detto che le sensazioni degli ultimissimi allenamenti saranno decisive e, quindi, neanche lui probabilmente sa ancora chi sarà il prescelto, con la certezza che ci sarà staffetta e chi subentrerà a partita in corso dovrà fare comunque bene.

Per fare la conta degli assenti, invece, a parte Skriniar, non ci sarà neanche Stefan de Vrij dopo il problema alla caviglia accusato contro il Monza, quindi la Beneamata potrebbe arrivare al match con la difesa decisamente corta, anche a livello di alternative. Ma non ci sono scuse. L’Inter, a questo punto, non può sbagliare: ne va del suo presente e del suo futuro, in generale del suo progetto e un passo falso non potrebbe più essere compensato. Il segnale è arrivato anche da quanto fatto da Zhang nelle ultime ore: il presidente ha fatto sentire la sua vicinanza alla squadra e all’allenatore, cercando di caricare l’intero ambiente in vista di una sfida così importante che vale addirittura più di venti milioni di euro. Ma anche un successo sportivo straordinario e inaspettato.

Bisogna fare i conti, però, con un Benfica che per tutta la stagione ha dimostrato di essere una delle migliori squadre d’Europa, che ha demolito la Juventus nella fase a gironi e poi ha giocato alla pari contro il PSG. Negli ottavi di finale contro il Club Bruges non c’è stata storia, ma contro l’Inter all’andata si è visto anche qualche limite di troppo nella fase difensiva che prima era rimasto un po’ nascosto dall’architrave offensiva che Schmidt è riuscito a dare ai suoi.

La trequarti dei portoghesi, infatti, ha dimostrato di essere una delle migliori in assoluto in Europa con un Joao Mario di qualità eccelsa e dai cui piedi passa veramente tanto del percorso dei suoi. L’ex di giornata, però, non è l’unico da tenere a bada, perché anche Goncalo Ramos, colui che ha scalzato un certo Cristiano Ronaldo al centro dell’attacco del Portogallo ai Mondiali in Qatar, Rafa Silva e Aursnes hanno le doti tecniche e tattiche per far impazzire i diretti avversari. Specialmente l’esterno d’attacco portoghese, capace di puntare nell’uno contro uno con una continuità allucinante e di far male a difesa schierata come a campo aperto.

E poi il Benfica è una di quelle squadre che fa del ritmo e dell’intensità una delle sue doti principali, per cui l’Inter non potrà mai permettersi di abbassare il livello di continuità e dovrà, invece, tentare di chiudere ogni spazio e ripartire alle spalle, ma anche condurre il gioco come fatto allo stadio Da Luz. Lasciare totalmente il pallone agli ospiti sarebbe un errore gravissimo che non permetterebbe mai ai nerazzurri di respirare e che alla lunga agevolerebbe la rimonta dei portoghesi. Inzaghi ha detto che bisognerà coprire ogni centimetro di campo, ma questo dipenderà anche dallo stato di salute degli italiani che, giocando ogni tre giorni, stanno avendo veramente poco tempo per recuperare dalle fatiche delle partite precedenti.

Roger Schmidt, tecnico del Benfica capolista di Portogallo – Nanopress.it

In ogni caso, Schmidt sembra avere le idee molto chiare sull’undici che dovrà schierare contro l’Inter per tentare l’assalto alla semifinale. Tra i pali ci sarà Odisseas Vlachodimos, un estremo difensore bravo anche all’andata a respingere alcuni attacchi della Beneamata, sicuramente solido. La difesa è quella delle migliori occasioni questa volta con Gilberto sulla fascia destra che sostituirà Alexander Bah infortunato. La coppia centrale è quella titolare con Antonio Silva e Otamendi che proteggeranno la loro porta e dovranno cercare di non far andare l’Inter in gol per non complicare ulteriormente le cose. A chiudere la linea a quattro ci sarà Alejandro Grimaldo, un mancino molto temibile e capace anche di inserirsi senza palla in fase offensiva. La mediana sarà quella dell’andata con Florentino e Aursnes a dare qualità, ma anche a recuperare palloni. Sulla trequarti, come detto, agiranno i calciatori più temibili per l’Inter: Joao Mario, Rafa Silva e anche David Neres che otto giorni fa è subentrato e ha fatto male ai nerazzurri, e stavolta – con un risultato da rimontare – potrebbe essere subito della partita. Al centro dell’attacco non ci sono dubbi: giocherà Goncalo Ramos e con licenza di fare male.

Alla stessa ora, c’è forse la partita più attesa dei quarti di finale, ma che ha perso un po’ di significanti dopo la dura lezione inflitta dal Manchester City al Bayern Monaco nel match d’andata. Gli inglesi hanno vinto tra le mura amiche con il punteggio di 3-0 contro quella che era stata fino a quel momento la squadra migliore di tutta la Champions League. Sicuramente il cambio in panchina, l’addio di Julian Nagelsmann ha tolto qualche certezza, ma otto giorni fa non c’è stata affatto partita, con i ragazzi di Pep Guardiola che hanno subito pochissimo e sono riusciti a mandare nel panico in diverse occasioni la retroguardia di Thomas Tuchel.

Thomas Tuchel, allenatore del Bayern Monaco subentrato a Julian Nagelsmann – Nanopress.it

La rimonta, in questo caso, sembra quasi impossibile, ma tra le mura amiche i bavaresi proveranno a fare di tutto per mettere in difficoltà i Citizens. Per farlo si affideranno al consueto 4-2-3-1 con Yann Sommer tra i pali e davanti a lui Benjamin Pavard, Matthijs de Ligt, Dayot Upamecano e Alphonso Davies, uno dei migliori terzini mancini in circolazione – se non il migliore – ma messo in tremenda difficoltà difensiva dai diretti avversari all’andata. Leon Goretzka e Joshua Kimmich formeranno una mediana di qualità e forza fisica, ma che dovrà reggere il colpo rispetto alla qualità nel possesso palla del Manchester City. Non ci sarà Sadio Manè dopo lo screzio con Leroy Sané e la multa pesantissima inflitta dal club, ma Kinglsey Coman, lo stesso Sané e un talento pazzesco come Jamal Musiala, alle spalle di Thomas Muller, che dovrebbe essere scelto al centro dell’attacco.

La risposta di Guardiola parte ovviamente dal talento principale della squadra, semplicemente Erling Haaland, uno che ormai non ha bisogno di tante presentazione e che riesce ad andare in gol con una continuità impressionante, l’ha fatto anche nel match di andata. Il norvegese ci sarà anche questa sera, provando ad alimentare il suo bottino di reti realizzate.

Tra i pali, toccherà ancora a Ederson, in difesa a John Stones, Ruben Dias e Nathan Aké, nella cerniera a tre che permette a Guardiola di impostare il gioco come desidera e tenere alta la linea difensiva. I cinque a centrocampo saranno Kyle Walker, Kevin De Bruyne, Rodri,  Ilkay Gundogan – sempre più importante in impostazione e grazie ai suoi inserimenti – e Jack Grealish, finalmente arrivato ad avere uno stato di forma ideale per partite del genere, a differenza di un anno fa. Davanti, proprio accanto ad Haaland, toccherà a Bernardo Silva, uno che all’andata ha fatto letteralmente impazzire il Bayern.

Insomma, è comunque il Manchester City delle grandi occasioni per tentare di mettersi definitivamente alle spalle l’ostacolo bavarese e raggiungere il Real Madrid in semifinale di Champions League. Un’impresa che non va data per scontata, almeno non del tutto, ma che ci regalerebbe una delle partite più belle in assoluto che ora il calcio ha da offrire.

Dove vedere le partite di stasera in Champions League: Inter-Benfica stavolta non è in chiaro

Erling Haaland, attaccante centrale del Manchester City e capocannoniere della Champions League – Nanopress.it

Inter e Benfica si sfideranno, quindi, per raggiungere il Milan in semifinale di Champions League e si configura come una sfida dal contenuto emotivo e tecnico straordinario. Per seguire la partita questa volta, l’indicazione è ben precisa, dato che il match non andrà in chiaro su Canale 5. L’incontro, infatti, sarà un’esclusiva di Amazon Prime Video, ma sarà visibile tramite app anche tramite lo Sky Q. Lo streaming, quindi, sarà possibile sempre su Amazon Prime Video.

Bayern Monaco-Manchester City, invece, dall’altra parte del tabellone, sarà visibile sui consueti canali Sky e quindi su Sky Sport Uno, Sky Sport Football, Sky Sport (251). Chi volesse optare per lo streaming, invece, potrà seguire la partita su Sky Go, NOW e Infinity+. Alla fine ne usciranno solo quattro e le ultime due verrano decretate stasera: l’attesa è massima per un risultato che comunque andrà sarà storico, ma in due sensi opposti.

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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