Meteo, scopriamo insieme cos’è l’inversione termica. Spesso, specie nel periodo invernale, le temperature a valle con la presenza dell’alta pressione sono più basse rispetto alle zone in quota. Ma perchè ciò accade? Quali sono le condizioni affinché ci sia tale fenomeno comunemente individuato con “inversione termica?
L’inversione termica è un fenomeno atmosferico in cui la temperatura dell’aria aumenta con l’aumentare dell’altitudine anziché diminuire, come avviene normalmente. Questo contrasta con la normale diminuzione della temperatura atmosferica con l’aumento dell’altitudine, nota come gradiente termico normale.
L’inversione termica può verificarsi in diverse situazioni. Una delle situazioni più comuni è quando l’aria fredda viene intrappolata nelle valli o nelle aree circondate da montagne. Le montagne agiscono come barriere naturali che impediscono all’aria fredda di fluire via, causando l’accumulo di aria fredda nei fondovalle.
Questo può portare a una qualità dell’aria scarsa in quanto l’aria fredda intrappolata può trattenere inquinanti e altri agenti inquinanti vicino al suolo.
Un’altra causa comune di inversione termica è l’effetto delle masse d’aria stabili. Durante la notte, la superficie terrestre si raffredda più velocemente rispetto all’aria sovrastante. Ciò può creare uno strato di aria fredda e stabile vicino al suolo, con aria più calda sopra di essa.
Questa situazione è spesso osservata nelle città, dove l’accumulo di calore prodotto dalle attività umane può intensificare l’effetto di inversione termica.
L’inversione termica può avere diversi effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana. Innanzitutto, può causare un accumulo di inquinanti atmosferici vicino al suolo, come smog, particolato fine e gas nocivi, che possono portare a problemi respiratori e peggiorare la qualità dell’aria nelle aree urbane.
Inoltre, l’inversione termica può influire sulle condizioni meteorologiche locali, creando un blocco atmosferico che ostacola il flusso dell’aria e influisce sulla dispersione delle nuvole e delle precipitazioni.
Per affrontare gli effetti negativi dell’inversione termica, possono essere adottate misure come il controllo delle emissioni inquinanti, la promozione di energie rinnovabili, la pianificazione urbana attenta per ridurre l’accumulo di calore nelle aree urbane e l’uso di misure tecniche per migliorare la dispersione dell’inquinamento atmosferico.
L’inversione termica è un fenomeno atmosferico che si verifica quando le condizioni favorevoli causano un raffreddamento intenso del terreno, creando uno strato di aria fredda che si accumula vicino al suolo, a una quota di circa 100-200 metri o anche più in alto.
Questo strato di aria fredda e stabile, essendo più denso, rimane confinato a livello del suolo e, con la presenza di umidità, può dare origine alle nebbie d’irraggiamento, fenomeno ben noto durante l’inverno nella Pianura Padana e nelle vallate alpine e appenniniche. Queste nebbie raggiungono l’intensità massima nelle prime ore del mattino e si dissolvono durante le ore più calde della giornata.
Tale fenomeno diventa più evidente in inverno, soprattutto in presenza di cieli sereni o poco nuvolosi.
Durante il giorno, nei mesi invernali, i raggi solari spesso non riescono a riscaldare efficacemente il suolo a causa dell’angolo di incidenza più basso, della durata ridotta della giornata e dell’eventuale presenza di neve che riflette intensamente la luce solare diretta (effetto Albedo).
Di conseguenza, l’aria in contatto con il terreno si raffredda rapidamente al tramonto, raggiungendo temperature inferiori rispetto agli strati atmosferici superiori. Ciò comporta temperature più basse nelle pianure rispetto alle zone collinari o montane, con differenze di temperatura che possono superare anche i +10°C o +12°C.
Un altro tipo di inversione termica, nota come “inversione termica dinamica”, si verifica spesso a valle di una catena montuosa quando le correnti atmosferiche soffiano più o meno ortogonalmente ad essa. In Italia, le inversioni termiche dinamiche sono molto comuni quando correnti occidentali o meridionali interessano l’arco alpino occidentale e l’Appennino settentrionale.
Le “inversioni termiche per avvezione calda” si verificano frequentemente negli strati atmosferici medio-bassi e sono generate dall’ingresso di masse d’aria calda, generalmente associate a fronti caldi o al passaggio di una “Warm Conveyor Belt” (un flusso di aria calda e umida lungo il settore caldo di una depressione delle medie latitudini).
I segnali che indicano la presenza di un’inversione termica per avvezione calda spesso includono un aumento della temperatura e della temperatura di rugiada nello strato atmosferico coinvolto, spesso raggiungendo la saturazione. Questo tipo di inversioni termiche è spesso accompagnato da forti correnti che provengono da sud, trasportando masse d’aria calde e relativamente umide.
Le inversioni termiche hanno un impatto significativo sulle condizioni meteorologiche e sulla qualità dell’aria. Possono influenzare la circolazione dell’aria a valle delle montagne, limitando la dispersione degli inquinanti atmosferici e creando condizioni favorevoli all’accumulo di inquinanti a livello del suolo.
Le inversioni termiche per avvezione calda, invece, possono portare a un aumento dell’umidità e alla formazione di nubi e precipitazioni.
È importante comprendere che le inversioni termiche possono variare in intensità e durata a seconda delle condizioni atmosferiche locali e dei fattori geografici.
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