L’inviato degli Stati Uniti per il cambiamento climatico, John Kerry, è arrivato a Pechino per riavviare i colloqui sul clima tra gli Stati Uniti e la Cina. L’obiettivo principale dell’incontro è quello di discutere come ridurre le emissioni di gas serra, in particolare di metano, e limitare l’uso del carbone, nonché di trovare modi per aiutare i paesi poveri ad affrontare gli effetti del cambiamento climatico.
L’incontro si svolge in un momento di crescente tensione tra Stati Uniti e Cina su una serie di questioni, tra cui il commercio e la sicurezza nazionale. Si tratta del momento dove i rapporti tra Washington e Pechino mostrano i più bassi livelli mai raggiunti, nonostante si sia evidenziata una ripresa nelle ultime settimane dopo le ripetute visite dei funzionari statunitensi In Cina. Nonostante le divergenze il clima è una questione che richiede la cooperazione internazionale, e i due Paesi hanno riconosciuto la necessità di lavorare insieme per affrontare la crisi climatica.
Il presidente usa Joe Biden ha ripristinato l’adesione degli Stati Uniti all’Accordo di Parigi sul clima dopo che il suo predecessore Donald Trump l’aveva abbandonato, e ha stabilito l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La Cina, a sua volta, ha stabilito l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2060.
L’incontro di Kerry con i funzionari cinesi è quindi un’importante opportunità per discutere come i due Paesi possano collaborare per raggiungere questi obiettivi e affrontare la crisi climatica globale, nonostante le divergenze in atto.
John Kerry, inviato speciale degli Stati Uniti per il clima, è giunto in Cina per avviare una nuova fase di collaborazione tra i due paesi nella lotta contro il riscaldamento globale. Il suo viaggio di quattro giorni inizia in un momento in cui il mondo sta sperimentando un’ondata di calore senza precedenti, che gli scienziati attribuiscono al cambiamento climatico. Con una situazione delicata che necessità di un’attenta valutazione che porti a un percorso condiviso tra Stati focalizzato al ripristino dell’ambiente e alla tutela evitando di andare ad aggravare una situazione già estremamente precaria.
È necessario far fronte al problema, nonostante non sia più possibile tornare indietro ed evitare gli errori del passato, ma si può evitare d’ora in poi azioni che vanno a peggiorare ulteriormente la situazione compiendo azioni a te alla tutela dell’ecosistema, che devono essere necessariamente applicate ovunque.
Non è la prima volta che funzionari statunitensi di alto livello visitano la Cina quest’anno, ma la questione climatica è qualcosa che sta mostrando chiaramente i suoi effetti alla comunità internazionale e, siccome non è possibile affrontare la questione se non coesione collaborazione, i due maggiori emettitori di gas serra del mondo cercano di superare le controversie commerciali, tensioni militari e accuse reciproche di spionaggio per far fronte a un’emergenza globale. In questo contesto, l’incontro tra Kerr autorità cinesi rappresenta un’opportunità per rafforzare la cooperazione internazionale sulla questione del Il clima.
L’obiettivo principale delle discussioni è quello di trovare modi per ridurre le emissioni di gas serra, che sono la principale causa del riscaldamento globale. Ciò potrebbe includere la limitazione dell’uso del carbone, la riduzione delle emissioni di metano e l’aiuto ai Paesi più poveri per affrontare gli effetti del cambiamento climatico.
La sfida di affrontare il cambiamento climatico richiede la collaborazione internazionale e gli sforzi congiunti di tutti i Paesi.
Secondo quanto riportato dall’emittente statale cinese CCTV, a partire da lunedì si terranno colloqui bilaterali tra Cina e Stati Uniti sulle questioni climatiche. L’inviato degli Stati Uniti Kerry, incontrerà il suo omologo cinese Xie Zhenhua per discutere di questioni come la riduzione delle emissioni di metano, la limitazione dell’uso del carbone, la deforestazione e l’aiuto ai paesi poveri per affrontare il cambiamento climatico.
Kerry e Xie Hanno collaborato già diverse volte assieme e Avendo avuto modo di conoscersi potrebbero anche discutere delle limitazioni e restrizioni che la Cina ritiene eccessivr e verra eicudss la questione che ruota intorno all’ambito dei pannelli solari cinesi e soprattutto per i componenti delle batterie.
Ovviamente il focus principale del loro incontro sarà l’affrontare la crisi climatica globale e trovare modi per ridurre le emissioni di gas serra.
La cooperazione tra Stati Uniti e Cina sulla questione del clima è essenziale per affrontare questa sfida globale, e l’incontro tra Kerry e Xie rappresenta un’importante occasione per rafforzare questa collaborazione, che alla luce dei fatti accaduti e in corso nel mondo.
Fatti che mostrano chiaramente il riscaldamento eccessivo e temperature roventi che hanno a loro volta provocato numerosissimi incendi in tutto il mondo, è indispensabile trovare una strategia per contrastare gli effetti del nostro stesso operato.
L’incontro di Kerry in Cina è il terzo di una serie di visite di alto livello di funzionari degli Stati Uniti in Cina quest’anno, che includono il segretario di Stato Antony Blinken e il segretario al Tesoro Janet Yellen. Queste visite hanno l’obiettivo di cercare di ristabilire una relazione bilaterale stabile tra i due Paesi.
Nonostante le tensioni tra Stati Uniti e Cina in altre questioni, entrambi i Paesi hanno sottolineato l’importanza della collaborazione sul cambiamento climatico.
Secondo Li Shuo di Greenpeace, i colloqui tra Kerry e le autorità cinesi dimostrano che il cambiamento climatico rimane “la pietra di paragone per la relazione bilaterale più importante del mondo”.
La sfida del cambiamento climatico richiede la cooperazione internazionale e la collaborazione tra i maggiori emettitori di gas serra del mondo è essenziale per affrontare la crisi climatica globale. La visita di Kerry a kechini rappresenta un momento per rafforzare la collaborazione e trovare modi per affrontare insieme le sfide del cambiamento climatico.
Il riavvio dei colloqui sul clima tra Stati Uniti e Cina arriva in un momento in cui il mondo sta sperimentando temperature record. L’Organizzazione meteorologica mondiale ha dichiarato che la scorsa settimana è stata la più calda mai registrata a livello globale, mentre giugno è stato il mese più caldo mai registrato secondo le agenzie statunitensi ed europee.
Kerry utilizzerà il suo tempo a Pechino per impegnarsi con i funzionari cinesi sull’aumento dell’attuazione e dell’ambizione per affrontare la crisi climatica globale e promuovere il successo della COP28, i colloqui sul clima delle Nazioni Unite che si terranno a novembre negli Emirati Arabi Uniti.
Si tratta sostanzialmente di un test che secondo gli esperti rivelerà coesione nonostante gli attriti in ambiti molto importanti ma la maturità del perseguire un obiettivo comune, che è ritenuto importante da entrambe le potenze mondiali e verranno sicuramente a rispettati i termini e gli accordi che si spera possano emergere dalla collaborazione tra Usa e Cina.
Washington e Pechino hanno una lunga storia di negoziati inerenti al cambiamento climatico hanno una storia di impulso ai negoziati globali sul clima, inclusa la creazione delle linee guida per l’accordo di Parigi sul clima nel 2015.
In quell’occasione, i rappresentanti dei vertici internazionali hanno deciso di cercare di tenere a bada l’aumento delle temperature globali dell’era industriale a 1,5 gradi Celsius.
La collaborazione tra i due maggiori emettitori di gas serra del mondo è essenziale per affrontare la crisi climatica globale e trovare soluzioni efficaci, per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
Negli ultimi anni, il rapporto tra Stati Uniti e Cina ha subito un raffreddamento a causa di diverse tensioni più ampie. La diffidenza è andata via via crescendo e sono subentrate questioni diplomatiche come quella del pallone spia cinese abbattuto sui cieli statunitensi ma anche a causa della mancanza di opposizione di Pechino alla guerra in Ucraina o perlomeno a uno dei suoi storici alleati, Putin, ma non è possibile tralasciare neanche la questione dei chip che hanno scatenato la tanto discussa guerra dei chip, ovvero i semiconduttori utilizzati nella produzione tecnologica che si diversifica in tantissimi settori differenti come le auto elettriche o le attrezzature militari sofisticate e sono diventato un motivo di attrito commerciale che è stato discusso anche tra la funzionaria statunitense Yellen nei giorni scorsi a Pechino.
Tra le questioni che hanno contribuito a questo raffreddamento ci sono le tariffe imposte dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump su merci cinesi come i pannelli solari, la visita dell’ex presidente della Camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi a Taipei avvenuta senza preavviso lo scorso anno ma anche e riguardo a una legge statunitense che limita e pone una sorta di blocco sulle importazioni di merci dallo Xinjiang. Questo luogo non è nuovo alle dispute diplomatiche dato che Washington ha più volte sostenuto che Pechino utilizzi nella zona il lavoro forzato.
La visita di Pelosi a Taiwan, un’isola governata democraticamente che la Cina rivendica come parte del suo territorio, ha portato Pechino interrompere ogni confronto con Washington anche sul cambiamento climatico. Cina e usa hanno ripreso le comunicazioni seppur informali, durante il vertice Coop 27 energizzato a novembre 2022.
Recentemente, l’approvazione a Washington, DC, del radicale Inflation Reduction Act, con crediti d’imposta per la produzione interna di energia pulita volti a contrastare il predominio cinese nel settore e a rilanciare la produzione statunitense, ha ulteriormente intensificato le tensioni tra i due paesi.
Nonostante le divergenze in altre questioni, entrambi i Paesi hanno sottolineato l’importanza della cooperazione sul cambiamento climatico.
Pechino ha deciso di interrompere le comunicazioni con gli USA in merito al cambiamento climatico successivamente alla visita di Nancy pelosi a Taipei, ma i colloqui veri e propri e quindi la ripresa delle comunicazioni è avvenuta soltanto a novembre durante la Cop27. L’approvazione del radicale Inflation Reduction Act a Washington ha, come sopra citato, ulteriormente intensificato le tensioni.
Pechino ha utilizzato e utilizza grandi quantità di carbone e ciò ha sollevato la preoccupazione di Washington ma, allo stesso tempo, la Cina aggiunto più energia rinnovabile rispetto a tutto il resto del mondo.
Nonostante ciò entrambi i Paesi hanno sottolineato l’importanza della collaborazione sul cambiamento climatico e l’incontro di Kerry in Cina rappresenta un’occasione per promuovere la cooperazione internazionale sulla questione del clima.
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