Negli ultimi giorni si è parlato molto degli incontri segreti tra gli Stati Uniti e l’Iran per negoziare sui cittadini americani tenuti in ostaggio dall’Iran. Il Dipartimento di Stato americano non ha negato questi incontri, ma non ha fornito ulteriori dettagli. Nel frattempo, il regime iraniano ha annunciato di aver costruito il missile ipersonico più potente mai esistito, sollevando preoccupazioni sulla stabilità della regione e sulle possibili conseguenze per la sicurezza globale.
Il Dipartimento di Stato americano non ha negato che l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Iran Robert Malley ha avuto modo di effettuare incontri segreti con l’ambasciatore di Teheran alle Nazioni Unite, per negoziare sui cittadini americani tenuti in ostaggio dall’Iran. Il Financial Times ha riportato questa notizia già la scorsa settimana. Nonostante ciò la tensione è alta tra Washington e Teheran e anche i colloqui sul nucleare che premono all’amministrazione Biden non hanno avuto nuovi sviluppi. Le autorità iraniane hanno annunciato di aver realizzato un nuovo missile ipersonico, che supera tutti quelli già esistenti a livello di potenza e tecnologia.
Durante il briefing regolare di lunedì 5 giugno, un giornalista ha chiesto al vice portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel di confermare la notizia degli incontri con il regime iraniano. Il funzionario Usa ha risposto che non aveva nulla da annunciare su questo fronte e ha aggiunto che il Dipartimento di Stato ha i mezzi per comunicare con l’Iran e consegnare loro messaggi che sono nell’interesse dell’America, ma che non renderanno mai pubblici dettagli e il contenuto di quei messaggi o il mezzo con cui vengono inviati.
Patel si è rifiutato di fornire altre informazioni se pertanto ha sollevato ancora più interesse mediatico in merito alla questione. L’incontro tra funzionari Usa e l’ambasciatore iraniano delle Nazioni Unite a New York sarebbe avvenuto nell’ottobre 2022 e avrebbe avuto come focus la questione dei cittadini americani tenuti in ostaggio dall’Iran.
A maggio erano circolate voci non confermate di trattative tra Teheran e Washington per il rilascio di ostaggi americani in cambio di parte dei fondi congelati dell’Iran all’estero. Iran International ha riferito più volte di incontri segreti tra le due parti a gennaio, ma il Dipartimento di Stato Usa non ha né confermato né negato la notizia e ha utilizzato lo stesso linguaggio impiegato da Patel durante il recente briefing per evitare di fornire dettagli e conferme.
Il 18 gennaio, l’ex portavoce Ned Price ha risposto a una domanda spiegando che gli Stati Uniti hanno sempre continuato ad avere contatti con il regime iraniano nonostante le scarse notizie trapelate.
La richiesta di informazioni era stata rivolta al Dipartimento di Stato riguardo agli incontri tra l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Iran Robert Malley e l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite Saeed Iravani. Price ha affermato che il Dipartimento di Stato non fornirà dettagli su come vengono trasmessi questi messaggi, ma ha sottolineato che lo fanno in stretto coordinamento con alleati e partner.
In merito al contenuto di questi messaggi, Ned Price ha spiegato che gli Stati Uniti hanno costantemente trasmesso tre chiari messaggi ovvero: smettete di uccidere manifestanti pacifici, smettete di vendere armi alla Russia per uccidere gli ucraini e rilasciate gli americani che avete ingiustamente detenuto.
Ha inoltre dichiarato che gli Usa hanno sfruttato ogni opportunità disponibile per chiarire che adotteranno le misure necessarie per proteggere i cittadini americani.
Non sono comunque stati fatti progressi sulla questione dei cittadini americani con doppia nazionalità tenuti in ostaggio in Iran, nonostante gli incontri e le negoziazioni tra Malley e Iravani.
Siamak Namazi, Emad Sharghi e Morad Tahbaz sono ancora detenuti in prigione in Iran, senza giusto processo legale e con accuse false. Un possibile incontro faccia a faccia tra Malley e Iravani segnalerebbe il primo diretto tra diplomatici statunitensi e iraniani da quando l’amministrazione Biden ha offerto colloqui per rilanciare l’accordo nucleare JCPOA del 2015.
Tuttavia, l’Iran ha costantemente rifiutato colloqui diretti con gli Stati Uniti, come ordinato dal leader supremo Ali Khamenei. Durante i mesi di negoziati sul nucleare a Vienna, dall’aprile 2021 al marzo 2022, gli Stati Uniti sono rimasti a bordo campo, scegliendo di trasmettere messaggi attraverso rappresentanti dell’Unione Europea e diplomatici russi tra le delegazioni statunitense e iraniana.
Recentemente alcuni politici ed esperti iraniani hanno espresso la necessità di avviare colloqui diretti con gli Stati Uniti per risolvere le divergenze sul nucleare e sulle sanzioni. Ma il leader supremo iraniano Khamenei non ha ancora accettato questa proposta.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken, in un discorso tenuto lunedì davanti al gruppo di difesa pro-Israele AIPAC, ha affermato che se l’Iran rifiuta la diplomazia.
il presidente Usa Biden ha chiaramente indicato che saranno considerate tutte le opzioni posso per impedire all’Iran di acquisire armi nucleare.
In questo clima di incertezza emerge che lo sviluppo militare in Iran prosegue e Teheran ha annunciato di aver realizzato un nuovo missile ipersonico che è il più potente mai esistito.
Secondo quanto dichiarato dall’Iran, è stato sviluppato un nuovo missile ipersonico chiamato Fattah che può viaggiare a una velocità di 15 volte superiore a quella del suono.
Questo aggiunge un’ulteriore arma all’arsenale iraniano, mentre le tensioni con gli Stati Uniti restano elevate a causa del programma nucleare di Teheran. Il missile, il cui nome significa “Conquistatore” in Farsi, è stato presentato in coincidenza con l’annuncio dell’Iran riguardo alla riapertura delle sue postazioni diplomatiche in Arabia Saudita. Questo annuncio è stato fatto dopo anni di conflitto e una recente distensione tra Teheran e Riyadh, mediata dalla Cina, che segna la ripresa delle relazioni diplomatiche tra le due Nazioni dopo sette anni di gelo.
Durante un programma televisivo su un canale statale iraniano è stata mostrata una manovra persuasiva, che è sembrata focalizzata a dimostrare la capacità del governo iraniano di utilizzare armi contro i nemici nel Medio Oriente.
Il presidente iraniano Raisi ha dichiarato che il potere deterrente è stato raggiunto e rappresenta un’ancora di sicurezza e pace durature per i paesi della regione.
Il generale Amir Ali Hajizadeh, a capo del programma aerospaziale del Corpo paramilitare delle guardie rivoluzionarie islamiche, ha presentato un modello di un nuovo missile con una portata fino a 1.400 km, che rientra nel medio raggio all’interno l’arsenale di missili balistico iraniani.
Questo arsenale è stato costruito negli anni in cui le sanzioni occidentali hanno impedito all’Iran di accedere a armi avanzate. Il generale Hajizadeh ha affermato che non esiste alcun sistema in grado di contrastare il nuovo missile, ma l’affermazione dipende dalla manovrabilità del missile stesso.
I missili balistici hanno una traiettoria prevedibile, che i sistemi antimissile come il Patriot possono intercettare comodamente. Tuttavia, il nuovo missile Fattah sembra essere dotato di un ugello mobile che potrebbe consentirgli di cambiare traiettoria in volo e rendere più difficile l’intercettazione. Non sono stati forniti filmati del missile in azione, ma il generale Hajizadeh ha dichiarato che è stato testato a terra il motore del missile, che è una fase preliminare prima del lancio effettivo.
Le armi ipersoniche, che volano a velocità superiori a Mach 5, cinque volte la velocità del suono, potrebbero rappresentare sfide cruciali per i sistemi di difesa missilistica a causa della loro velocità e manovrabilità.
L’Iran ha descritto il Fattah come in grado di raggiungere Mach 15 ovvero 15 volte la velocità del suono.
Si ritiene che anche Cina e Usa stiano cercando di sviluppare armi ipersoniche sempre più sofisticate. La Russia ha riferito di aver già messo in campo tali armi e ha affermato di averle utilizzate sul campo di battaglia in Ucraina.
Va precisato che la velocità e la manovrabilità non garantiscono che il missile colpirà con successo un bersaglio. L’aeronautica ucraina a maggio ha dichiarato di aver abbattuto un missile Kinzhal ipersonico russo con una batteria Patriot.
I paesi arabi del Golfo alleati con gli Stati Uniti utilizzano ampiamente il sistema missilistico Patriot nella regione. Israele, principale rivale dell’Iran in Medio Oriente, ha le sue solide difese aeree.
A novembre, Hajizadeh ha affermato che l’Iran aveva creato un missile ipersonico, senza offrire prove a sostegno. La notizia è arrivata durante le proteste iraniane seguite alla morte, a settembre, della 22enne Mahsa Amini dopo il suo arresto da parte della “polizia morale” del Paese.
L’annuncio di martedì 6 giugno è stato condiviso invece proprio mentre Blinken sta per iniziare una visita in Arabia Saudita, che sta cambiando le proprie alleanze e collaborazioni. Soltanto pochi giorni fa le autorità saudite hanno deciso di ritirarsi dalla coalizione marittima guidata dagli Usa.
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