L’Iran sta attraversando un momento molto complicato che è stato causato dalle sue stesse scelte e azioni e, nonostante le avvisaglie pervenute dalle autorità internazionali, il regime iraniano prosegue con una condotta che ha necessitato dell’intervento della comunità globale, sia in merito alla crisi sociale e politica interna ma anche economica, che sta attraversando dalla quale è scaturita la rivoluzione e la successiva durissima repressione governativa, ma sta anche affrontando un’escalation di violenza con Israele che, dopo gli eventi delle ultime settimane, nonostante non fosse mai scemata del tutto, sì è riaccesa repentinamente, preoccupando per la possibilità di un nuovo reale conflitto in Medio Oriente. Sembra che lo scopo da perseguire a ogni costo sia l’espansione della Repubblica islamica iraniana e si apprende che tramite gli aiuti inviati alla Siria, sono state trasportate armi per rafforzare la presenza delle milizie ribelli nel territorio e contrapporsi ad Israele.
La Siria è stata colpita, assieme alla Turchia, da un devastante terremoto che ha generato morte e distruzione in entrambi i paesi. Una delle uniche nazioni che ha immediatamente accettato, assieme alla Russia, di fornire aiuti internazionali ad Assad è stato proprio L’iran. Sembra che sia più che certo, dato che le fonti che hanno rivelato informazioni all’agenzia di stampa Reuters sono diverse e provengono da entrambe le nazioni, che le autorità iraniane hanno utilizzato gli aerei destinati agli aiuti umanitari per sopperire alle carenze causate dal terremoto per inviare armi con lo scopo di rafforzare le milizie iraniane e l’alleato Assad ma in primis la stessa Repubblica islamica iraniana in Siria e poter contrattaccare Israele.
La notizia non ha stupito la maggior parte dei media e delle autorità ma, nonostante ciò, è qualcosa di sgradevole e che provoca rabbia ma identifica alla perfezione le mire delle autorità iraniane nel voler proseguire la propria missione di espansione in ogni circostanza e contesto.
Reuters ha avuto modo di confrontarsi con nove fonti distinte provenienti da Siria, Iran, Israele le nazioni occidentali, le quali hanno confermato che è avvenuto l’invio di armi da parte dell’Iran In Siria tramite gli aerei adibiti all’invio gli aiuti umanitari dopo il sisma che ha colpito il paese.
Le fonti hanno rivelato che la fornitura militare è destinata a rafforzare le difese dell’Iran contro Israele in Siria ma, anche, a sostenere presidente Assad che è uno storico alleato di Teheran. La tipologia di materiale inviato da regime iraniano includeva apparecchiature avanzate di telecomunicazione e componentistica necessaria all’aggiornamento del sistema di difesa aereo della Siria che è stato fornito direttamente dall’iran.
Reuters ha anche spiegato che alcune delle fonti comprendono a funzionari dell’intelligence delle Nazioni occidentali ma anche soggetti che sono in stretta collaborazione con i vertici iraniani e israeliani, inoltre un disertore militare siriano è un ufficiale attualmente in servizio.
Secondo quanto emerso Israele ha capito immediatamente le intenzioni dell’autorità iraniane e non li ha sorpresi che il regime iraniano abbia utilizzato la scusa del terremoto e degli aiuti per trarre vantaggio e sfruttare la situazione ha proprio vantaggio trasferendo armi.
Una fonte israeliana ha dichiarato in merito che: “Con il pretesto di spedizioni di aiuti per il terremoto in Siria, Israele ah assistito a movimenti significativi di equipaggiamento militare dall’iran, principalmente trasportati in parti”.
La maggior parte delle forniture militari sono state inviate all’aeroporto di Aleppo e tutto questo era organizzato e supervisionato dalla divisione siriana dell’unità 18.000 della forza appartenente alle guardie rivoluzionarie islamiche iraniane. È emerso che ad occuparsi dell’invio e dell’arrivo ad Aleppo era Hassan Mehdoui mentre per il trasporto coi mezzi via terra le milizie sono state guidate da Bahanem Shahariri.
A supervisionare l’operazione è stato Ismail Ghaani che ha guidato le truppe Quds appartenenti alle guardie rivoluzionarie iraniane in Siria. Dopo alcuni giorni dal sisma un’emittente Saudita ha riferito che un funzionario militare israeliano avrebbe affermato che nel caso in cui le autorità iraniane avessero inviato con gli aiuti umanitari armi in Siria non avrebbero esitato ad attaccare. Lo scorso mese l’aeroporto di Aleppo è stato chiuso tre giorni a causa del danneggiamento verificatosi durante un attacco aereo che è stato attribuito alle autorità israeliane. Si era già parlato del fatto che vicino al luogo dell’esplosione erano in transito due veicoli carichi di armi provenienti dall’Iran.
Quando si verificò questo attacco, il ministro degli Esteri siriano ha precisato che era stato commesso un duplice crimine in quanto l’aeroporto e anche ad uso civile ed è uno dei canali fondamentali per l’arrivo degli aiuti umanitari. Il terremoto ha ucciso 50.000 persone circa In Turchia e oltre 6000 In Siria Devastando le aree colpite in maniera quasi totale e complicando profondamente la vita già precaria degli abitanti di questi luoghi.
In merito alla questione il disertore militare siriano ed ex colonnello Akaidi ha voluto precisare che: “Gli attacchi di Israele hanno preso di mira anche una riunione di comandanti delle milizie iraniane e spedizioni di chip elettronici per aggiornare i sistemi da arma.”
L’ufficiale dell’esercito siriano ancora in servizio, che ha chiesto di rimanere anonimoq Reuters, ha precisato che: “Israele ha cominciato un’operazione militare in maniera repentina e velocizzando gli attacchi verso le milizie filo iraniane: perché hanno informazioni che qualcosa si sta sviluppando rapidamente. Devono fermarlo e colpirlo per rallentarlo punto il sisma ha creato le condizioni giuste. Il caos che ne è seguito ha permesso al jet israeliani di atterrare con facilità.”
Le fonti confermano inoltre che Israele ha colpito ripetutamente la zona della catena montuosa Jabal Manea Kiswah a sud di Damasco, che è ritenuta un luogo dove vengono tenute armi e sono concentrate basi nemiche. Si tratta di fatti del sito più fortificato in Siria che è stato progettato e realizzato dalle milizie iraniane e dal gruppo terroristico stanziato in Libano ovvero Hezbollah.
Una fonte di intelligence occidentale ha riferito che si ritiene che le truppe iraniane siano riuscita a trasferire enormi quantità di munizioni che sarebbero proprio quelle colpite dai droni israeliani e arrivate tramite gli aiuti umanitari verso la Siria.
Emerge anche che una fonte iraniana religiosa ritiene che i vertici del regime ritengano che nonostante il terremoto sia stato un disastro ha creato l’opportunità inviata da Dio per trasferire armi. La fonte ha spiegato in merito: “Il terremoto è stato un triste disastro, ma allo stesso tempo è stato l’aiuto di Dio per noi per aiutare i nostri fratelli in Siria nella loro lotta contro i loro nemici. Carichi di armi sono stati inviati immediatamente in Siria.”
Negli ultimi anni sono stati attuati centinaia di attacchi israeliani contro obiettivi siriani ritenuti sotto il controllo iraniano, ma anche gli aeroporti di Damasco e Aleppo. Le autorità israeliane non rilasciano informazioni in merito e non discutono o riconoscono se non raramente le operazioni attuate.
Israele non ha mai negato di prendere di mira anche i gruppi ribelli affiliati all’Iran ovvero Hamas che governa all’interno della Striscia di Gaza ma anche Hezbollah, con l’obiettivo di frenare l’espansione islamica iraniana nella regione e combattere il terrorismo ad esso associato.
Israele ha sempre considerato l’Iran come il suo più grande nemico e combatte il suo sostegno ai gruppi terroristici in maniera costante, così come tiene sotto controllo il programma nucleare iraniano.
Durante gli ultimi attacchi sono stati uccisi in Siria due alti funzionari delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche dell’Iran e in tutta risposta sono stati lanciati razzi dal sud della Siria sulle alture del Golan, nella notte tra sabato e domenica 8 e 9 aprile, che sono sfociati poi in attacchi reciproci scaturiti dopo la presa di posizione di Israele nei confronti dei fedeli in preghiera all’interno della moschea di Al-Aqsa e di conseguenza si sono verificati tantissimi attacchi mortali avvenuti sia in Cisgiordania che a Gerusalemme ma anche nei territori adiacenti.
Le autorità sono preoccupate in quanto l’ostilità tra le due potenze eh radicata e profonda e pertanto potrebbe generare nel breve termine un conflitto preoccupante è sicuramente da evitare.
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