Con un videomessaggio su Telegram, lo Stato islamico, l’Isis, ha fatto sapere che il suo leader, Abu al Hassan al-Hashemi, è stato ucciso in un combattimento.
Al suo posto è stato ora scelto Abu al-Husayni al-Qurashi. In molti, però, non credono alla notizia fatta trapelare dall’Isis stessa, che in realtà vorrebbe solo togliersi di dosso la sicurezza e l’intelligence. Dalla Casa Bianca, comunque, hanno accolto con favore il messaggio del portavoce dell’organizzazione terroristica internazionale.
È morto il leader dell’Isis, Abu al Hassan al-Hashemi, o meglio così ha detto in un video su Telegram il portavoce dello Stato islamico, Abu Umar al-Muhajir. Il numero uno dell’organizzazione terroristica internazionale sarebbe stato ucciso in un combattimento “con i nemici di Dio“.
A far credere che la notizia fatta trapelare direttamente dall’Isis sia in realtà una fake news è il fatto che contraddice un rapporto di Toygun Atilla, un giornalista turco, sulla cattura di Abu al-Hasaan in Turchia, a maggio, durante un raid nel suo nascondiglio a Istanbul.
In molti, tra l’altro, credono che fosse solo un nome di battaglia e che nessuno dei combattenti si sia mai identificato davvero dietro quel nome. Secondo due funzionari anonimi della sicurezza irachena, infatti, il terzo califfo sarebbe Juma al-Badri, ovvero il fratello maggiore del primo leader dello Stato islamico, Abu Bakr al-Baghdadi. La morte, per giunta, arriverebbe a poco meno di un anno dall’inizio della sua nomina a leader, avvenuta a marzo.
Secondo il redattore capo di Newlines Magazine, Hassan Hassan, probabilmente si tratta di un annuncio falso. A stonare, secondo quanto scritto su Twitter è il fatto che “il leader dell’ucciso è stato ucciso ‘accidentalmente’ durante un raid o un combattimento senza che fosse noto a chi lo ha ucciso (gli Stati Uniti, gli iracheni, i curdi), quindi quelli non sapevano di aver ucciso il leader. Sarebbe senza precedenti, ma possibile“. Non solo, perché a ulteriore prova del fatto che potrebbe non essere così c’è anche che “i gruppi jihadisti hanno una lunga storia di rivendicazioni di leader/comandanti morti, solo per togliersi di dosso le agenzie di intelligence/sicurezza“.
La conferma, ora, è arrivata anche dall’emittente al-Arabiya citando un comunicato del gruppo terroristico secondo il quale l’estremista iracheno è stato ucciso. Il gruppo non controlla più le vaste aree di territorio che aveva in Siria e Iraq durante il suo periodo migliore, ovvero tra il 2014 e il 2018, ma rimane comunque una minaccia alla sicurezza in tutta la regione. Martedì, il comandante delle forze democratiche siriane, il generale Mazloum Abdi, ha affermato che i recenti attacchi aerei della Turchia stanno rendendo difficile per le sue forze mantenere un’alta frequenza di operazioni contro lo Stato islamico.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…