L’uomo si è consegnato agli agenti di pattuglia, confessando di essere l’autore del massacro costato la vita a tre persone e il ferimento di altre nove.
L’Isis ha rivendicato la responsabilità per l’attacco a Solingen, dichiarando che l’autore era un membro del gruppo. Secondo l’agenzia di stampa jihadista Amaq su Telegram, l’attacco è stato compiuto “per vendetta per i musulmani in Palestina e ovunque”.
L’Isis rivendica l’attacco a Solingen, l’attentatore si costituisce
La polizia tedesca ha arrestato un uomo di 26 anni, di origine siriana, in relazione all’attacco a Solingen. L’attentato ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre nove, di cui cinque in modo grave. L’uomo si è consegnato agli agenti di pattuglia e ha confessato di essere l’autore del massacro. Precedentemente, gli investigatori avevano fatto irruzione in una residenza per rifugiati, dove avevano fermato un altro uomo di 36 anni, inizialmente ritenuto l’aggressore ma successivamente identificato come testimone.
🚨BREAKING
ISIS terrorist arrested in Solingen says he carried out the terror attack for Palestine and all Muslims.
They see Europeans and Christians as enemies and there are millions of them among us with this mentality. pic.twitter.com/2C5ICZUsO6
— Europe Invasion (@EuropeInvasionn) August 24, 2024
Resta ancora da chiarire il suo ruolo nell’attentato. L’Isis ha rivendicato l’attacco, dichiarando che si tratta di “vendetta per la Palestina”. Secondo i media tedeschi, il sospetto attentatore era arrivato in Germania nel 2022 e aveva richiesto asilo a Bielefeld. Tuttavia, non aveva attirato l’attenzione come islamista radicale fino a questo momento. L’unità speciale della polizia ha condotto una perquisizione nel centro per rifugiati, dove è stato trovato il coltello presumibilmente utilizzato nell’attacco. Diversi residenti sono stati interrogati a lungo durante l’operazione.
L’Isis ha rivendicato la responsabilità per l’attacco a Solingen, dichiarando che l’autore era un membro del gruppo. Secondo l’agenzia di stampa jihadista Amaq su Telegram, l’attacco è stato compiuto “per vendetta per i musulmani in Palestina e ovunque”. Durante l’attacco, un testimone avrebbe sentito l’aggressore gridare “Allah Akbar”. Inoltre, durante le indagini, è stato fermato anche un giovane di 15 anni, che avrebbe avuto una conversazione con il presunto killer e avrebbe riferito: “Oggi pugnalerò tutti” .