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Salute

Listeria, dove si trova: sintomi e incubazione del batterio killer | Tutto quello che c’è da sapere

Negli ultimi tempi si è parlato molto della Listeria, ma cos’è realmente? La professoressa Antonella Castagna ci spiega tutto su questo batterio.

Listeria – Nanopress.it

La Listeria è responsabile della listeriosi, che attacca principalmente il sistema immunitario e si contrae da alimenti contaminati.

Cos’è la Listeria

Si è parlato molto di Listeria nell’ultimo periodo e questa patologia che alcuni nemmeno conoscevano, è finita sotto la lente di ingrandimento principalmente per una nota azienda produttrice di wurstel.

Un lotto in particolare venne ritirato dal commercio per il rischio microbiologico e subito scattò l’allerta sanitaria.

Fortunatamente oggi sono molto rari i casi simili, grazie alla regolamentazione della produzione alimentare, tuttavia in rari casi possono accadere episodi simili.

La Listeria è il batterio che causa la listeriosi, ma in realtà si tratta di una famiglia che comprende più specie di batteri. Questi contaminano gli alimenti e possono annidarsi ovunque: nell’acqua, nel suolo ma anche negli animali, dove non risultano nocivi.

Le parole dell’esperta

La professoressa Antonella Castagna, primario dell’Unità di Malattie Infettive dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, è intervenuta per dare delucidazioni importanti in merito a questa malattia.

Come ha spiegato in un’intervista, il batterio si chiama tecnicamente Listeria Monocytogenes e si può annidare in alimenti crudi o poco cotti ma anche in quelli che vengono trasformati durante le lavorazioni oppure vengono conservati in maniera errata.

La Listeria è molto resistente sia alla refrigerazione, che all’essiccamento e anche al congelamento. L’uomo contrae il batterio per via alimentare e quindi lo ingerisce.

Alimenti – Nanopress.it

All’interno dell’organismo, questo prolifera e attacca principalmente il sistema immunitario.

Come sottolineato dalla professoressa Castagna, quella a cui stiamo assistendo potrebbe essere una contaminazione alimentare specifica.

I sintomi

La Castagna si è anche soffermata sui sintomi, spiegando che il batterio in questione causa una patologia che in alcuni soggetti può risultare molto aggressiva.

“donne in gravidanza e pazienti immunodepressi possono avere gravi complicazioni, invece negli altri causa per lo più problemi gastrici e febbre, che si risolvono spontaneamente e in maniera abbastanza veloce”.

In effetti, i casi portati di queste settimane sono solo quelli particolarmente severi ma ce ne possono essere stati molti altri che hanno superato la listeriosi autonomamente.

In soggetti particolarmente esposti come donne incinte, persone anziane e individui fragili dal punto di vista immunitario, il batterio può diventare molto pericoloso poiché non si ferma solo al sistema immunitario ma può raggiungere anche il sangue e il sistema nervoso centrale.

Durante la gravidanza, in particolare, può arrivare al feto e causare un aborto.

Nella maggior parte dei casi la listeriosi è asintomatica ma, anche se più raramente, può portare a mal di testa e vomito.

La cura

La Castagna si è poi soffermata sulle cure che si possono adottare, in particolare alcuni antibiotici, o meglio la combinazione di due farmaci: l’ampicillina e la gentamicina.

“per quanto riguarda i casi blandi invece, solitamente i pazienti si curano da soli a casa affrontando sintomi gastrointestinali. se ovviamente la situazione persiste è opportuno l’intervento del medico”.

Consigli

Come abbiamo detto, questo batterio è particolarmente resistente e quindi l’unica cosa che possiamo fare per scongiurare la contaminazione degli alimenti, è quella di adottare delle precauzioni.

Ad esempio, bisogna sempre controllare la data di scadenza e le indicazioni riportate sulla confezione, al fine di una conservazione adeguata.

Poi è importante lavarsi bene le mani prima di manipolare cibi ed evitare di consumare crudo ciò che invece andrebbe cotto.

La cottura infatti riduce moltissimo la carica batterica e anche se la Listeria dovesse sopravvivere, non comporterebbe danni se ingerita. Infine, è necessario conservare bene gli alimenti dopo la cottura, qualora non vengano consumati subito, quindi metterli in frigorifero e riscaldarli prima del consumo.

 

 

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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