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L’Italia della pallavolo femminile affronterà ai quarti dei Mondiali la Cina (che ha già battuto)

Le azzurre di Davide Mazzanti, con otto partite su nove vinte, è approdata in anticipo ai quarti di finale dei Mondiali di pallavolo femminile. Contro la Cina, però, si sono garantite il primo posto nel girone del secondo turno, davanti al Brasile, l’unica Nazionale in grado di battere (e al tie-break) Myriam Silla e compagne.

Paolo Egonu – Nanopress.it

Ai quarti di finale, in programma l’11 ottobre ad Apeldoorn, la nostra Italia affronterà, tra l’altro, nuovamente le cinesi, e se dovessero vincere, in semifinale incontreranno la vincente tra Brasile e Giappone. Per quanto riguarda la Serbia, l’unica squadra a non aver mai perso in questo torneo, le azzurre potrebbero incrociarla solo in un’eventuale finale. Scaramanzia a parte.

Mondiali di pallavolo femminile, l’Italia risfida la Cina ai quarti di finale

La Nazionale italiana di pallavolo femminile è arrivata in Polonia e Olanda per i Mondiali con i favori dei pronostici. E anche con qualche ansia da prestazione: non solo, infatti, tutti danno le azzurre di Davide Mazzanti come le favorite per la vittoria finale, ma devono anche rispondere ai maschietti che, dopo aver vinto gli Europei lo scorso anno, hanno bissato il successo nei campionati del mondo.

Davide Mazzanti – Nanopress.it

E partita dopo partita, set vinto dopo set vinto, hanno dimostrato che le aspettative sono state ben riposte. Alle fasi finali, le nostre campionesse (anche loro hanno vinto il titolo europeo lo scorso anno) arrivano avendo vinto tutte le partite eccetto una, quella contro il Brasile – persa comunque al tie-break. Contro la Cina, ieri, hanno vinto con un rotondo 3-0 che non ha lasciato appello: se il primo set, infatti, è stato vinto solo 26-24, negli altri due non c’è stata proprio gara, perché le azzurre hanno fatto fare solo 36 punti alle avversarie.


Stesse avversarie che, tra l’altro, incontreranno ad Apeldoorn, ai quarti di finale. Un gioco da ragazze, insomma. O forse no, ma volendo guardare oltre, ovvero alla semifinale, l’Italia dovrebbe e potrebbe incrociare la vincente della sfida tra le brasiliane e le nipponiche. Se delle prime abbiamo già detto, con il Giappone, le azzurre hanno perso il primo set e poi hanno dimostrato tutta la loro forza. Ecco, il cammino per la finale del 15 ottobre passerà anche per la semifinale del 13.


Finale in cui si potrebbero sfidare Stati Uniti, Turchia, Serbia o Polonia. Le prime due, rispettivamente seconda e terza del secondo girone, giocheranno i loro quarti di finale domani alle 17:30 a Gliwice, le altre due, che invece sono arrivate prima e quarta, invece, giocheranno alle 20:30. Le due vincenti, poi, torneranno in campo il 12 ottobre. Le serbe, al momento, sarebbero l’avversario più temibile per la nostra nazionale, avendo vinto tutte e nove le partite che hanno giocato, ma soprattutto avendo concesso solo due set (alla Bulgaria nella seconda giornata della prima fase, il 26 settembre).

Come si stanno preparando le azzurre alla fase finale dei Mondiali di pallavolo

Sia mentalmente, sia sul campo le azzurre hanno dimostrato di non sentire alcuna pressione. E così continueranno. La centrale Marina Lubian ha commentato così il cammino con le sue compagne: “Sono molto soddisfatta, sia per la partita di ieri, ma soprattutto per come sta andando la squadra”, ha iniziato prima di ricordare che martedì avranno una “gara fondamentale”.

Il fatto di aver già incontrato la Cina non sarà un problema, ma sarà importante concentrarsi sul lavoro fatto. “Ho ottime sensazioni – ha continuato ancora -. Ieri mi è stata data la possibilità di giocare dall’inizio e ho cercato di sfruttarla al meglio, dando tutto quello che potevo. Nelle precedenti gare spesso sono entrata per dare il mio contributo con il servizio, ma sono convinta di poter fare meglio e ieri in questo senso mi sono un po’ sbloccata in battuta”.

La giovane di Moncalieri, che gioca nella squadra di Conegliano (l’Imoco), non è alla sua prima esperienza in un Mondiale, rispetto al 2018, però, ha raccontato, è cresciuta tanto sia “dal punto di vista personale e anche come atleta”. E poi, magari, questa sarà la volta buona, no?

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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