Durano poco più di un’ora e mezza le speranze della Cina di riuscire ad accedere alle semifinali dei Mondiali di pallavolo femminile. Ancora una volta, però, sono le azzurre di Davide Mazzanti ad avere meglio e saranno, quindi, loro a proseguire il cammino e a sfidare la vincente tra Giappone e Brasile, che invece giocheranno alle 20:30.
Sembra tutto facile per l’Italia che vince senza problemi i primi due set, il terzo è un momento buio che le cinesi riescono a sfruttare il meglio. Nell’ultimo, però, le campionesse d’Europa che cercano il bis in Polonia e Olanda chiudono con 25-17, grazie soprattutto all’opposta Paolo Egonu, sicuramente una delle migliori in campo.
L’Italia fa il bis. Dopo sabato, le azzurre di Davide Mazzanti, impegnate nel campionato del mondo di pallavolo femminile, tornano a battere la Cina. Stavolta, però, finisce 3-1 con i parziali di 25-16, 25-22, 13-25, 25-17. Ma poco importa quel momento di buio, perché sono in semifinale, dove giovedì 13, alle ore 20 ad Apeldoorn, affronteranno la vincente della gara di stasera tra Brasile e Giappone: questa è per l’Italia la terza semifinale consecutiva raggiunta (e la quinta in assoluto).
Inizia tutto in discesa per le ragazze del commissario tecnico di Fano. Alessia Orro, la palleggiatrice, riesce a gestire in maniera ottimale il gioco facendo perdere terreno alle avversarie: il primo break si chiude per 8-2. La situazione non cambia nel secondo, con la coppia di centrali formata da Anna Danesi e Marina Lubian che crea non pochi grattacapi alla Cina (17-12). Una piccola reazione si vede, ma a salire sugli scudi è Paola Egonu, che chiude il set con un pesantissimo 25-16 per le azzurre.
Il secondo set comincia con lo stesso partito, ma le cinesi riescono a tenere botta, non fino al primo break, però, che si chiude ancora con l’Italia avanti di quattro punti. È solo un momento, perché le asiatiche crescono e arrivano sul 15-15, di nuovo un allungo delle ragazze di Mazzanti, con la nostra opposta che è determinante (otto punti nel set), e di nuovo la ripresa. Alla fine, però, con il punteggio di 25-22 si riesce a spuntare anche la seconda frazione.
Il buio, ecco, il terzo parziale si apre con molte difficoltà: non riescono i servizi, i muri, le ricezioni, in pratica non riesce a nulla e infatti il set chiude con un sonorissimo 13-15 per la Cina. Il ritorno in campo sembra proporre un lungo botta e risposta fino al 9 a 7, si tratta solo di un momento, però: le campionesse d’Europa riprendono il comando e finiscono la partita al secondo degli otto match point. Ancora una volta, fondamentale Egonu.
Al termine della partita, ai microfoni di RaiSport è intervenuto Mazzanti, che ha iniziato esprimendo tutta la sua gioia per il passaggio del turno della nostra Italia: “È bellissimo, era quello che volevamo“. Il ct ha commentato chiaramente anche il black out delle azzurre nel terzo set, frutto però di una gara completamente diversa sul piano tecnico rispetto a quella di sabato. “Eravamo precise tatticamente, solo che in alcune situazioni ci siamo fatte prendere dalla fretta nel fare le cose. Peccato“.
Certo, parte dei demeriti sono da spartire anche con i meriti delle cinesi che hanno cambiato qualcosa secondo l’allenatore: “Il problema comunque è stato aver lasciato troppo spazio in battuta, in ricezione e ci ha messo in difficoltà“. Ma, ecco, ci siamo riprese non facendo le cose conservative, facendo l’Abc, che “quello non ci viene benissimo“.
Già da oggi si penserà a giovedì e “le sensazioni devono essere più belle di queste, dobbiamo essere migliori di queste“, ha detto ancora Mazzanti. “La cosa che meritiamo è non tanto in semifinale, ma la miglior versione di noi. La miglior versione di noi la dobbiamo ancora sentire al Mondiale“, ha concluso.
Per Orro, Caterina Bosetti e Lubian, forse, invece è mancata l’intesa, ma l’importante è aver raggiunto la semifinale. Quanto agli avversari, le azzurre, con la capitana Myriam Sylla, non hanno dubbi su chi debbano essere le avversarie da affrontare: “Per noi è indifferente chiunque ci sia, perché abbiamo un obiettivo e chiunque ci sia va bene“. E quindi, alla prossima.
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