Sull’intero territorio nazionale è stato dichiarato lo stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri che durerà almeno sei mesi.
Attraverso questa decisione, proprio in base a ciò che afferma il governo, si potranno ottenere delle risposte più veloci ed efficaci. Soltanto in questo 2023, in Italia si è assistito ad un vero e proprio record. Infatti, in soli tre mesi è stato registrato il numero più alto di sbarchi, un flusso che in Italia viene gestito con molta difficoltà.
Il Consiglio dei Ministri ha preso la decisione molto importante ossia quello di dichiarare lo stato di emergenza in tutto il territorio nazionale. Questo è ciò che è accaduto dopo l’aumento dei flussi di migranti che hanno attraversato le rotte del Mediterraneo.
Si tratta di uno stato di emergenza che avrà la durata di 6 mesi, una mossa che, in base alle parole del governo, “consente di assicurare risposte più efficaci e tempestive sul piano della gestione dei migranti e della loro sistemazione sul territorio nazionale”.
Dal 2014 al 2017 In Italia c’è stato un flusso migratorio fuori scala che ha visto il suo culmine nel 2016 con 181.000 sbarchi. Un flusso che poco alla volta è diminuito anche a causa della pandemia provocata dal coronavirus. Ma con il termine dell’emergenza sanitaria, tali numeri hanno proseguito la loro corsa verso la risalita. Infatti, nei primi tre mesi del 2023 c’è stato il numero più alto di sbarchi. Infatti, dal mese di gennaio a quello di marzo in Italia sono sbarcate più persone di quante ne sono arrivate durante gli anni precedenti. Ed è proprio per questo motivo che il governo ha deciso di muoversi proclamando lo stato di emergenza.
I migranti che giungono in Italia non arrivano tutti attraverso gli sbarchi in quanto esiste una percentuale, seppur più bassa, di persone che giungono nel nostro stato attraverso la rotta balcanica. Infatti nel 2022 sono stati 105.000 gli sbarchi provenienti dal nord Africa mentre i 15.000 quelli che sono arrivati in Italia attraverso la rotta balcanica.
Ma il problema dei migranti non interessa soltanto l’Italia. Infatti in Germania soltanto nel 2022 sono state 41.000 richieste di asilo mentre durante i primi tre mesi di questo 2023 anche qui si è registrato un numero record di 88.000 richieste di asilo.
Nonostante i migranti che arrivano in Italia sono davvero molti, non è il nostro Paese il luogo in cui sono presenti il maggior numero di richieste d’asilo. Infatti, nel 2022 ci sono state 130 richieste di asilo per ogni 100.000 abitanti un numero più basso di quello registrato in Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Grecia. Inoltre, se si prendono sotto esame le richieste d’asilo dal 2011 al 2022, l’Italia ne ha ricevute di meno di Francia e Germania.
Ma perché in Italia il problema risulta essere più difficile da risolvere che in altri Stati? La risposta sta nel fatto che la rotta migratoria del Mediterraneo centrale è proprio quella in cui muore il numero più alto di migranti. Ed è per questo che gestire tale flusso insieme alle operazioni di recupero e salvataggio risulta essere molto più difficile dei flussi dei migranti degli altri Paesi. Infatti, dal 2014 al 2022 sono 20.000 i migranti che hanno perso la vita nel Mediterraneo.
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