L’Italia e l’Olanda si sfidano oggi alle ore 15.00 per decidere chi arriverà al terzo e chi al quarto posto in Nations League, dopo le sconfitte rispettivamente contro Spagna e Croazia. Gli azzurri hanno bisogno di risposte al progetto di Roberto Mancini, ma anche i ragazzi di Ronald Koeman hanno necessità di crescere e di dimostrare di essere all’altezza dell’importante maglia che portano addosso. Alla fine, gli azzurri riescono a prevalere con il risultato di 3-2: decisive le reti di Federico Dimarco, Davide Frattesi e Federico Chiesa. Non bastano i gol di Steven Bergwijn e Georginio Wijnaldum.
Non tutto è perso per l’Italia di Roberto Mancini che, è vero, ha perso l’opportunità di vincere la Nations League perdendo contro la Spagna dopo una partita tirata e piena di emozioni, ma oggi ha la chance di conquistare il terzo posto, che non serve a molto, ma è comunque un ottimo modo per rimpolpare l’orgoglio e proseguire il suo percorso di crescita. Lo stesso vale per l’Olanda che sembra all’inizio di un nuovo ciclo e con tanti giovani da testare, ma che deve registrare tante cose in fase difensiva e trovare efficacia nella manovra, a volte troppo lenta e fumosa, poco concreta. Con queste premesse ci si avvicina a una partita che ha tanto da dire sotto il profilo tecnico e tattico, meno sotto il profilo degli obiettivi e dei trofei da mettere in bacheca.
Le mosse, gli esperimenti, le rotazioni e la felicità, secondo alcuni perduta, di Mancini continuano nel test dell’Olanda che sembra quasi un’amichevole al caldo asfissiante travestita da finale per il terzo o per il quarto posto.
Le scelte del Ct azzurro, come era facilmente preventivabile, sono molto diverse rispetto a quelle del match contro la Spagna. Cambia innanzitutto il modulo: dalla difesa a tre mostrata contro le Furie Rosse si passa a un 4-3-3 che sembra un po’ più nelle corde dei suoi calciatori e ha dato anche risultati migliori nel tempo. In porta viene confermato Gianluigi Donnarumma, poi tanti cambiamenti: la difesa vede sugli esterni la presenza di Rafael Toloi e Federico Dimarco come terzini, al centro c’è la conferma di Francesco Acerbi che si sta confermando sempre più leader del reparto, dopo essere stato il perno dell’Inter per tutto l’anno. Al suo fianco, c’è un’opportunità importante per Alessandro Buongiorno, solitamente abituato a un assetto a tre, ma comunque pronto a dire la sua anche in Nazionale.
A centrocampo c’è la conferma di Davide Frattesi sul centro-destra, uno che mezza Italia adesso vorrebbe avere in squadra e che potrebbe essere uno dei simboli del nuovo corso azzurro. Da play puro viene rispolverato uno dei più esperti a disposizione, quel Marco Verratti che ha avuto molta difficoltà quest’anno al PSG, ma che resta un punto di riferimento per la selezione di Mancini. A chiudere la mediana c’è la fisicità di Bryan Cristante, grande protagonista della Roma quest’anno. La linea a tre in attacco è giovane e di talento: sulla destra c’è Wilfried Gnonto, a sinistra Giacomo Raspadori, mentre al centro c’è ancora grande curiosità per assistere alla prestazione di Mateo Retegui.
La risposta dell’Olanda è un po’ sulla falsa riga di quella azzurra, ma con tanto talento a disposizione di Ronald Koeman, ancora da svezzare probabilmente. Il modulo è lo stesso dell’Italia, e quindi il 4-3-3. Tra i pali c’è Justin Bijlow, mentre in difesa agiscono Denzel Dumfries, che siamo abituati a vedere in Serie A con la maglia dell’Inter, Lutsharel Geertruida, Virgil Van Dijk e Nathan Aké, che da poco ha completato il treble con la maglia del Manchester City. Mats Wieffer è una novità interessante per il grande calcio da osservare con attenzione a centrocampo, mentre in mezzo c’è un giovane veterano come Frenkie de Jong. A completare il reparto c’è Xavi Simons, un calciatore di grande talento e qualità che potrebbe dare fastidio anche tra le linee e a cui l’Italia dovrà essere particolarmente attenta. Il trio d’attacco è composto, invece, da Noa Lang, di cui negli ultimi anni si è parlato in tante occasioni in orbita Milan, da Cody Gakpo, ormai sulla scena internazionale con la maglia del Liverpool (anche se con qualche alto e basso di troppo) e Donyell Malen, un altro interprete molto bravo nell’uno contro uno e abile a liberarsi per l’assist o il tiro.
L’Italia inizia subito bene la partita mantenendo il possesso della palla e facendo girare la sfera per trovare i pertugi giusti per far male all’Olanda. Gli Oranges reagiscono soprattutto sugli esterni d’attacco che cercano di sfidare i terzini azzurri nell’uno contro uno e creano un paio di buone opportunità con Noa Lang e Gakpo. Il primo squillo, in realtà, è della nostra Nazionale: Dimarco fa male a sinistra, dove gli avversari gli lasciano qualche spazio di troppo, e realizza la rete dell’1-0. Il laterale dell’Inter è bravo a ricevere il pallone in area dopo una buona azione partita dalla destra e l’assist di tacco di Raspadori e scagliarlo sotto il sette senza lasciare scampo al portiere avversario, incrociando il tiro.
A questo punto, in vantaggio dopo solo sei minuti con un bellissimo gol, l’Italia si abbassa un po’, ma senza subire particolarmente l’iniziativa dei diretti avversari. A controllare la sfera è soprattutto de Jong che fa avanzare le linee di tutta la squadra e all’ottavo minuto tenta anche la discesa personale, poi viene chiuso bene dalla retroguardia di Mancini. Al decimo minuto, la squadra in vantaggio cerca man mano di aprire bene la difesa avversaria con delle rapide trame nello stretto che dimostrano come il 4-3-3 probabilmente sia attualmente il modulo più efficace e meglio assimilato dai ragazzi di Mancini. Al 14esimo, Dumfries dimostra come possa essere pericoloso sulla fascia di destra: la sua discesa è pericolosa, ma alla fine gli avversari riescono a rimontarlo e a chiudere l’opportunità creata dall’ex PSV. Al 21esimo, dopo una fase interlocutoria della partita, arriva anche il raddoppio. Dopo una buona iniziativa di Gnonto, la sfera schizza verso Frattesi in area di rigore: il centrocampista del Sassuolo stoppa bene il pallone e non sbaglia.
La gioia per il primo gol in Nazionale del volante è subito stoppata da un lungo controllo Var per un presunto tocco di braccio. Dopo due minuti di valutazioni, l’arbitro e lo staff che lo accompagna decidono per il petto e quindi per la conferma del gol.
L’Italia domina il campo e sfrutta gli spazi tra le linee con l’Olanda che sembra un po’ tramortita dall’uno due azzurro. Dimarco ha un’altra buona chance, ma questa volta non riesce a replicare quanto fatto all’inizio della partita. Il suo tiro di mancino dal limite dell’area, infatti, finisce di poco alto sotto la traversa. Gli Oranges reagiscono recuperando un buon pallone, ma la verticalizzazione dei Paesi Bassi si perde nel nulla. Poi è Simons a far tremare la retroguardia dell’Italia, però il suo assist è ben chiuso dalla difesa e non arriva a Gakpo, bensì a Donnarumma in uscita. Dal 30esimo in poi, l’Olanda è stabilmente in attacco e gli azzurri ben coperti in difesa: la manovra però è lenta e con veramente pochi spazi da attaccare, anche perché i ritmi sono bassi. Al 34esimo, la squadra in vantaggio riparte in contropiede dopo un pallone perso in uscita da Retegui, Verratti fa fallo, ma il primo ammonito della partita è Dimarco che ha allontanato subito dopo il la sfera. Un minuto dopo, Verratti è di nuovo in ritardo sul pallone e, su una palla in uscita, abbatte Simons, stavolta senza prendere il giallo, ma concedendo una punizione da buona posizione. A battere il calcio piazzato è Noa Lang, ma la sua soluzione finisce direttamente sulla barriera e sul viso di Buongiorno che resta a terra per qualche istante dolorante. Lo staff medico lo soccorre: può regolarmente continuare la partita nonostante il sangue sia visibile dal naso e su buona parte di tutto il suo volto. I ventidue in campo ne approfittano per rifiatare, anche perché il caldo inizia a farsi sentire.
L’Olanda continuare a manovrare il gioco, questa volta sulla fascia sinistra. L’assist di Lang per Aké, però, è lungo e si spegne direttamente sul fondo, nonostante il tentativo del calciatore del Manchester City di tenerlo in campo. Al 39esimo, l’Italia riporta un buon pressing sulla linea avversaria, gli Oranges, però, sono bravi a palleggiare ed escono agevolmente sul mediano, senza riuscire a verticalizzare bene verso gli attaccanti. L’Olanda al 40esimo va vicinissima al gol: Gnonto sbaglia e perde il possesso, i suoi avversari sono bravi a trovare Simons tra le linee che verticalizza alla grande per Gakpo. L’attaccante del Liverpool, a tu per tu con Donnarumma, allarga troppo la conclusione che fa la barba al palo ma termina a lato. L’Italia soffre un po’ dal lato sinistro: Lang scappa via a Toloi che lo sgambetta e concede una punizione agli avversari. L’arbitro grazia il calciatore dell’Atalanta che non viene ammonito. Gakpo non batte bene il piazzato, troppo lento, e che quindi permette a Donnarumma di intervenire in uscita e spedire il pallone in calcio d’angolo. Anche sui suoi sviluppi, i cross dell’Olanda non fanno male all’Italia che controlla senza troppi problemi.
Al 43esimo, gli azzurri tentano di mettere il naso fuori dalla loro area di rigore e respirare un po’, ma Gnonto e Raspadori, pressati molto alti dai ragazzi di Koeman, perdono molti palloni in uscita. Lang vaga un po’ su tutta la trequarti per creare gli spazi necessari ad andare in gol, ma il problema restano quello di tutto il primo tempo: la manovra è lenta e quindi permette puntualmente alla nostra Nazionale di rimettersi in ordine e coprire bene l’area. Al 45esimo, l’arbitro decreta sei minuti di recupero, ma soprattutto l’Olanda può beneficiare di un calcio di punizione a favore. Sui suoi sviluppi Dumfries svetta di testa e lamenta un tocco di braccio di Acerbi in maniera vistosa che porta a un controllo Var che termina in un nulla di fatto: il difensore centrale dell’Inter ha colpito con la spalla. L’Italia ha anche una buona opportunità in contropiede, ma Raspadori sbaglia la misura dell’assist per Gnonto. Al 47esimo, gli azzurri riescono nuovamente a gestire il pallone per vie centrali, da Dimarco a Cristante e poi sulla destra dove Gnonto è sempre pronto a ricevere. È importante per respirare, ma anche per creare qualche occasione, anche se Verratti e Raspadori preferiscono non forzare la giocata e tornare indietro per gestire la sfera. Proprio l’attaccante del Napoli è bravo a farsi atterrare a centrocampo, mantenendo il possesso a due minuti dal fischio finale della prima frazione di gioco.
Al 49esimo, l’Italia è brava a giocare in verticale da Verratti per Cristante, ma l’assist del giocatore della Roma per Raspadori è lungo e permette a Dumfries di coprire. La squadra di Mancini, però, è sempre in attacco: il tentativo di Gnonto, però, non è troppo convinto e permette all’Olanda di chiudere. Poco male per la Nazionale tricolore che grazie a un errore di Lang ha anche un calcio d’angolo a favore per chiudere il primo tempo in attacco. Il calcio piazzato di Dimarco è lunghissimo e si spegne direttamente sul fondo. L’arbitro manda tutti negli spogliatoi e la squadra di Koeman viene salutata dai fischi del pubblico che evidentemente non ha gradito la prestazione dei suoi. Buone risposte, invece, per Mancini, dato che i suoi ragazzi sono in vantaggio di due reti dopo 45 minuti per una mezz’ora buona di gioco hanno dimostrato di non soffrire affatto il reticolo di passaggi orange, anche con un assetto un po’ più sbilanciato come il 4-3-3, ma che per il momento sembra adattarsi decisamente meglio alla sua nazionale.
La Nazionale in svantaggio decide subito di correre ai ripari con una vera e propria rivoluzione di metà tempo, alla ricerca di una rimonta che sarebbe una boccata d’aria fresca dalle critiche. Intanto, esce un Noa Lang poco concreto ed entra Weghorst, una punta classica e di fisico. Fuori anche Geertruida e al suo posto c’è Wijnaldum, quindi anche un cambio di modulo con il ricorso alla difesa a tre. E, infine, anche un Malen in ombra lascia il terreno di gioco per Bergwijn. Mancini, invece, sceglie di ripartire con chi aveva finito, evidentemente soddisfatto della prestazione dei suoi. In avanti, neanche a dirlo, c’è subito l’Olanda e con un baricentro piuttosto alto. Gli Oranges, dopo solo un minuto, hanno immediatamente un grande opportunità: Gakpo sfrutta un grande cambio di gioco e scappa alle spalle di un disattento Toloi. Il tiro dell’olandese è forte, ma centrale e termina dove fa più male sul corpo di Donnarumma che neutralizza alla grande il tentativo. È un primo campanello di allarme su come potrebbe andare tutto il secondo tempo.
L’Italia deve evitare di abbassarsi e deve gestire il più possibile il pallone, ma è chiaro che un uomo in più in attacco per gli Oranges possa alzare ancora di più l’efficacia del pressing di Koeman. Di contro, gli azzurri potrebbero trovare ancora più spazi in contropiede. Ci prova, infatti, Gnonto in uno contro uno, ma il suo tiro di mancino viene respinto. Si alzano i ritmi del match e subito dopo c’è ancora in proiezione offensiva Gakpo, contrastato da Acerbi. Il centrale, aiutato da Frattesi in raddoppio, riesce a chiudere e non permette al calciatore del Liverpool di arrivare al tiro. La manovra degli Oranges ora, però, è molto più fastidiosa e Bergwijn va alla conclusione in area di rigore: Dimarco è miracoloso in spaccata a ribattere il tentativo dell’attaccante e la sfera termina in calcio d’angolo.
Al 51esimo, Retegui si abbassa e conquista un calcio di punizione prezioso per far respirare i suoi. Il Gakpo show prosegue con un tiro dal limite dell’area, ma ancora con troppa imprecisione: il suo destro, infatti, termina fuori di tanto e non centra lo specchio della porta. Al 53esimo, Dimarco compie un grave errore in rinvio, ma Simons non stoppa il pallone e spreca. Mancini, a questo punto, scatta dalla panchina e se la prende con Gnonto per i suoi movimenti non proprio corretti e che non permettono ai suoi di uscire e sfruttare il contropiede. Al 54esimo, gli azzurri hanno un’ottima opportunità in ripartenza, ma Retegui non riesce a controllare il lancio di Dimarco e viene coperto dal solito Van Dijk. Sui volti di Koeman e dei calciatori dell’Olanda si inizia a vedere un po’ di frustrazione, anche perché le occasioni ci sono state all’inizio del secondo tempo, ma non sono state sfruttate. Al 56esimo, il copione non cambia: Dumfries gestisce bene la sfera, ma Gakpo non concretizzare e perde un tempo di gioco permettendo all’Italia di recuperare e chiudere. Gli Oranges restano in attacco, ma Buongiorno è bravo in ben due occasioni a coprire su Weghorst, l’ultima in calcio d’angolo. Sui suoi sviluppi, Gakpo mette al centro un traversone basso e potente che non trova nessun compagno. La pressione dei Paesi Bassi non si placa, ma il muro dell’Italia continua a reggere. Al 59esimo, però, c’è un’altra buona chance: Wijnaldum lavora bene il pallone sulla destra e la sfera arriva al limite dell’area per Dumfries. Il tiro del terzino, però, è centrale e viene controllato senza difficoltà da Donnarumma.
Al 60esimo, l’Italia riesce finalmente a ripartire in contropiede dopo una buona combinazione tra Buongiorno e Dimarco. Raspadori, però, spreca la gestione del pallone e lo regala agli avversari. Al 62esimo un brutto errore di Dumfries rischia di far partire la ripartenza di Frattesi: il terzino dell’Inter, però, recupera e tocca il pallone in fallo laterale al centrocampista. Al 62esimo, è il momento di un altro cambio per Koeman: fuori Simons, probabilmente il più positivo dei suoi, ed entra Koopmeiners. Doppio cambio anche per Mancini che sostituisce entrambi gli esterni d’attacco: finisce la partita di Gnonto e Raspadori, al loro posto entrano Zaniolo e Chiesa, chiamati a dare maggiore pericolosità in contropiede all’Italia. L’Olanda cerca di serrare i ranghi e prova ad andare in attacco con maggiore pericolosità: i compagni vanno con grande insistenza da Gakpo, finora poco preciso, ma che può dare fastidio con la sua posizione in campo. Si vede subito anche Koopmeiners, ma il suo calcio d’angolo viene controllato senza patemi dalla retroguardia azzurra. Zaniolo, invece, non sembra entrare bene in partita: dopo un primo dribbling viene chiuso e parte il contropiede dell’Olanda che termina in un nulla di fatto.
Dall’altro lato, intanto, parte un nuovo duello tra Chiesa e Dumfries con il difensore che nelle prime fasi ha la meglio sotto il profilo fisico. Al 68esimo, l’Olanda trova il gol che accorcia le distanze: Retegui non riesce a mantenere il possesso del pallone e scatta il contropiede orange con Gakpo. La magia, e la rete, però, è di Bergwijn che mette a sedere Dimarco e incrocia con il mancino mettendo la sfera all’angolino. È un bel gol che fissa il risultato sull’1-2 premiando un secondo tempo tutto a marchio orange e in cui gli azzurri hanno denunciato troppe difficoltà in attacco.
Dimarco e Verratti, a questo punto, sembrano visibilmente stanchi, ma l’Italia ha una grande chance al 70esimo: Chiesa scarta Dumfries con facilità e mette un pallone pericoloso al centro, ma non trova nessun compagno in area. Nell’azione successiva ci prova anche Zaniolo, ma il suo mancino viene murato. È buona, dunque, la reazione dell’Italia dopo il gol subito, anche se Mancini avrebbe voluto una gestione diversa del pallone da parte dell’attaccante ex Roma, ora al Galatasaray. Il pressing offensivo degli azzurri continua con Cristante, autore di un buon sombrero in area di rigore, poi anche di un pessimo tiro che termina di tanto a lato. Gli azzurri terminano il loro ottimo momento con il gol del 3-1. Dumfries viene chiuso bene da Dimarco e lascia libera tutta la fascia di sinistra: Chiesa va all’uno contro uno, scarta un avversario e con il mancino trova un bel gol che riporta l’Italia due lunghezze avanti.
È una rete importante per il calciatore della Juventus che non era riuscito a segnare in Nazionale da due anni, anche a causa degli infortuni ovviamente. Da segnalare anche la presenza di Frattesi nell’azione del gol, confermando l’ottimo momento del centrocampista, nel mirino di molte squadre sul calciomercato: è stato suo l’assist che ha lanciato Chiesa a campo aperto per il tris.
Al 76esimo, Koeman tenta la mossa disperata per la rimonta: fuori Wieffer, dentro Veerman. Al 78esimo, però, è ancora l’Italia ad avere l’opportunità di servire il poker: l’esterno ex Fiorentina scappa via a Dumfries e tenta il tiro di collo pieno, ma stavolta finisce alto sopra la traversa. Gli Oranges ora sono stanchi, lunghi sul campo e soprattutto sfiduciati. I successivi tentativi portati a termine, infatti, sono poco convinti e spesso imprecisi. Weerman ci prova con un tiro dalla distanza, ma non è granché e viene chiuso facilmente dalla retroguardia azzurra. All’80esimo, l’Olanda ha un’altra opportunità: buon break di Aké e Wijnaldum viene steso da Chiesa al limite dell’area di rigore, l’arbitro tra le proteste dell’attaccante decreta il calcio di punizione. Sul pallone si presenta Koopmeiners che, con uno strano tentativo basso, fa arrivare la sfera a Weghorst che batte Donnarumma in uscita. Il Var ovviamente è subito a lavoro per tentare di capire se si tratti di fuorigioco o meno. Alla fine, l’arbitro annulla perché c’è stato un tocco di Wijnaldum a mettere in fuorigioco la punta che ha rischiato di stendere l’Argentina in Qatar. Sospiro di sollievo per l’Italia che resta in vantaggio di due lunghezze a pochi minuti dal termine. Mancini, a questo punto, si copre: fuori Retegui e Verratti, al loro posto entrano Nicolò Barella e Lorenzo Pellegrini con Zaniolo che va a fare la punta con il capitano della Roma avanzato a sinistra.
All’88esimo, Buongiorno ha ancora bisogno dello staff medico dopo un contrasto aereo, ma la sua prestazione è stata molto positiva. L’Olanda, però, non si arrende e trova all’89esimo il gol del 3-2: grande giocata di Wijnaldum che si inserisce in area di rigore e con il mancino batte Donnarumma. L’ex calciatore della Roma, pronto a tornare al PSG, dimostra il suo feeling per il gol anche in questa grande giocata.
Gli ultimi minuti non sono tranquilli, ma piuttosto concitati, visto che l’arbitro decide di assegnare addirittura nove minuti di recupero. Il pubblico olandese, dopo l’insoddisfazione e i fischi del primo tempo, si è rianimato e ora spinge per il pareggio. Al 92esimo, c’è un brutto errore di Donnarumma al rinvio: i ragazzi di Koeman sviluppano l’azione sulla destra con Dumfries che arriva al cross, ma il colpo di testa di Weghorst finisce tra le braccia del portiere ex PSG. Il centrocampo di Mancini non riesce a gestire il pallone, ma l’Olanda è tutta sbilanciata in avanti e al 94esimo, l’Italia ha la grande occasione per chiudere i giochi. Barella è autore di un grande assist per Pellegrini che, però, praticamente a porta vuota spreca clamorosamente e cicca la palla sul fondo. Poco prima, Acerbi era stato fondamentale con un intervento in scivolata.
Weghorst a quattro minuti dalla fine si becca un giallo per un brutto intervento: ne deriva un parapiglia da cui viene ammonito anche Acerbi. Sul ribaltone di fronte, Zaniolo è bravo a tenere il pallone, poi Chiesa conquista un ottimo calcio di punizione. Siamo al 95esimo e sulla sfera si presenta Pellegrini che vuole farsi perdonare il gol divorato in precedenza. La barriera, però, devia il suo tentativo e l’Italia se la prende con calma per battere il corner. Gli azzurri lo sprecano, dato che Chiesa si fa trovare troppo facilmente in fuorigioco. In questo finale dominano la confusione e i lanci lunghi: a un minuto dalla fine Aké porta palla e Gakpo lo lavora bene per poi crossare in area. La difesa chiude con Buongiorno, l’Olanda lamenta un intervento di Toloi, alla fine l’Italia libera e Zaniolo conquista un buon calcio di punizione. Siamo al 100esimo, ma l’arbitro ancora non fischia: l’Olanda conquista un corner con Koopmeiners, ma la squadra di Mancini non trema. Sono le battute finali del match: gli azzurri battono l’Olanda con il risultato di 3-2 e sono terzi in Nations League, nonostante la sofferenza degli ultimi minuti.
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