Non c’è tempo di pensare alla partita persa contro l’Inghilterra per l’Italia di Roberto Mancini che deve sfidare Malta nella seconda giornata e non può assolutamente fallire l’appuntamento con la vittoria per non complicare il suo percorso. Il Ct rivoluziona la squadra in campo, cambiando otto interpreti su undici nella formazione titolare. C’è grande curiosità, però, per osservare la prestazione di uno dei confermati: Mateo Retegui è ancora al centro dell’attacco e anche stavolta non fallisce l’appuntamento con il gol. Gli azzurri, alla fine, vincono senza troppi problemi con il risultato di 2-0, ma senza mostrare il volto più brillante di questo gruppo.
Siamo solo alla seconda giornata nelle qualificazioni che porteranno a definire le squadre presenti a Euro 2024, eppure è già una partita da dentro o fuori, o qualcosa del genere, per l’Italia dopo la cocente sconfitta casalinga contro l’Inghilterra. Per arrivare ai tre punti, Mancini decide di confermare solo tre giocatori rispetto al precedente impegno, anche per far riposare un po’ gli altri e testare tutte le sue forze. I risultati arrivano subito: dopo un inizio non proprio eccezionale e tanto coraggio di Malta, è bravo Retegui a confermare le sue straordinarie doti da finalizzatore e firmare il gol dell’uno a zero. Durante il primo tempo, raddoppia anche Pessina. L’Italia porta a casa un risultato che, in realtà, non era affatto scontato, ma che permette agli azzurri di affrontare il futuro con maggiore serenità. Il gioco ancora non brilla affatto e continua ad attirare diverse critiche, ma ci sarà tempo per crescere. Intanto, entra in cascina un risultato doveroso per pensare al futuro con rinnovata serenità. La partita è finita 2-0 per l’Italia, ma c’è tanto di cui parlare.
Stavolta non si gioca nel nostro paese, stavolta però non si può neppure sbagliare. Lo sa bene Mancini e lo sanno bene i suoi ragazzi, alcuni dei quali hanno la grande occasione di mettersi in evidenza e tentare di strappare un posto da titolare anche in futuro. Tra questi, c’è sicuramente Giorgio Scalvini, ma attenzione anche a Sandro Tonali, Alessio Romagnoli e Mateo Retegui, delle novità che potrebbero rappresentare la selezione anche nei prossimi anni.
La partita inizia e l’Italia tenta subito di orchestrare al meglio l’azione con il Malta ben chiuso nella propria metà campo. Gli azzurri, però, hanno essenzialmente un possesso basso, mentre l’aggressività dei padroni di casa sembra funzionare per arginare gli uomini di Roberto Mancini. La prima occasione, infatti, è proprio dei rossi, bravi a bucare la difesa della nostra Nazionale e ad arrivare a un pericoloso tiro con Alexander Satariano. Il suo tiro, però, pur centrando la porta, viene respinto in calcio d’angolo da un attento Gianluigi Donnarumma. Intanto, il giornalista Giuseppe Pastore ci fa notare una curiosa statistica sul trio d’attacco schierato dal Ct questa sera.
È un primo squillo che avverte l’Italia sul fatto che questo confronto non sia affatto scontato. Infatti, la regia non perde occasione per beccare il Ct impietrito in panchina, in attesa che succeda qualcosa di meglio. Nei primi dieci minuti, infatti, raramente gli ospiti sono pericolosi, anche perché i duelli uomo contro uomo vanno soprattutto ai padroni di casa, bravi ad attaccare in ripartenza dalla parte di Giovanni Di Lorenzo che qualche spazio lo lascia alle spalle.
Lo specchio della partita è soprattutto nella prestazione, in questa fase, di Mateo Retegui e Wilfried Gnonto, spesso anticipati e mai veramente coinvolti nel gioco. Mancini se la prende soprattutto con Alessio Romagnoli che spesso fa girare il pallone sugli esterni senza innescare le tre punte. Al 14esimo, è proprio il difensore della Lazio a rendersi pericoloso: Matteo Politano si accentra sul mancino con un paio di dribbling, il pallone arriva al centrale ex Milan che scarica un bel tiro dalla distanza, deviato dal portiere avversario in calcio d’angolo.
Proprio in occasione del corner, l’Italia sblocca una partita che si stava facendo difficile. Batte Sandro Tonali e la difesa di Malta perde le marcature lasciando tutto solo nel cuore dell’area di rigore Retegui che di testa non ha difficoltà a firmare il vantaggio. Secondo gol consecutivo per il calciatore del Tigre e in due sole partite con la Nazionale di Mancini, che in panchina si lascia scappare un primo sorriso, nonostante non possa essere totalmente soddisfatto dal punto di vista tattico.
Al 20esimo, arriva un’altra brutta notizia per il tecnico di Jesi. Gnonto è costretto a uscire dopo un infortunio alla caviglia e lo staff medico chiede subito il cambio. Al suo posto, entra Vincenzo Grifo che ha un’altra occasione importante con la maglia della Nazionale, dopo le ottime prestazioni con il Friburgo. Sicuramente il gol realizzato ha dato tutta un’altra anima all’Italia, ora totalmente padrone della manovra e che lavora meglio anche sulle marcature preventive per vanificare i tentati contropiede dei padroni di casa. Allo stesso tempo, l’aggressività dei primi minuti di Malta va sempre più scemando, un po’ per una questione atletica, un po’ per frustrazione, vista la superiorità tecnica dell’Italia.
Al 26esimo, l’Italia prova a trovare la via del raddoppio con un calcio d’angolo battuto da Politano. Il cross è un po’ lungo, ma Giorgio Scalvini arriva bene sul pallone: in ogni caso, l’impatto finisce lontano dalla porta. Il ritmo si abbassa e le qualità dell’Italia emergono palesemente. Ma non con la continuità attesa da tanti. L’esterno d’attacco del Napoli semina il panico, poi il pallone arriva dall’altro lato, a Emerson Palmieri che crossa al centro dell’area e trova la deviazione di Matteo Pessina a pochi passi dalla porta. Il centrocampista centrale, quindi, firma lo 0-2 ed esulta con rabbia. Anche il controllo Var conferma che la posizione del capitano del Monza è regolare, indirizzando la partita su dei binari ben precisi, quelli giusti per gli azzurri. È la prima volta nella storia che un calciatore dei brianzoli riesce a segnare un gol in Nazionale.
La partita si incattivisce, soprattutto a causa di Satariano che interviene duramente in un contrasto aereo con Romagnoli. L’arbitro fa chiarire le parti in causa e si riparte a impostare per i ragazzi di Mancini, ora sicuri nel possesso palla e bravi a trovare gli attaccanti. Al 30esimo, l’Italia ha un’altra grande occasione per fare tris: Di Lorenzo arriva bene sul fondo e mette un pallone pericolosissimo al centro per Grifo, che sbaglia un gol clamoroso. Sulla ribattuta, gli azzurri reclamano un rigore, ma l’arbitro nega e, anche dopo il controllo remoto del Var, indica a Malta di far ripartire il gioco.
Poco male, perché ora l’Italia è in totale controllo della partita e Malta può soltanto tentare di limitare i danni. Retegui lotta su un paio di palloni importanti, certificando la sua presenza alla partita e la sua costante applicazione, tipica del nostro calcio e di quello argentino. Al 35esimo, gli azzurri hanno un’altra grande occasione per triplicare il vantaggio: Politano, però, non passa il pallone e stavolta la difesa dei padroni di casa è brava a chiudere. Ormai Malta raramente supera la metà campo, a parte un cartellino giallo a Di Lorenzo per un fallo tattico a centrocampo.
Politano, comunque, è scatenato sulla fascia destra. Al 40esimo, è ancora il calciatore del Napoli a seminare il panico e a mettere al centro un cross interessante che viene deviato in calcio d’angolo, un fondamentale che Malta sembra soffrire particolarmente. Si va avanti con una serie di corner, battuti un po’ dall’ex attaccante dell’Inter, un po’ da Grifo che non sortiscono l’effetto desiderato. La pressione offensiva che l’Italia riesce a portare ai diretti avversari è una grande notizia, nonostante Mancini ancora non sia del tutto convinto di come la sua squadra stia gestendo anche i calci piazzati.
Al 42esimo, gli azzurri si fanno rivedere in attacco con un’altra azione insistita. Bravo Romagnoli a verticalizzare e a trovare tra le linee Grifo. Dopo un paio di tocchi, l’esterno del Friburgo si libera al tiro, ma non trova la porta. Al 44esimo, Retegui dimostra anche di saper lottare spalle alla porta e ripulisce un pallone con grande tecnica riuscendo a renderlo utile per i suoi compagni. I tocchi di palla, però, sono ancora troppo sporadici per il bomber del Tigre. Pochi istanti dopo, però, perde un possesso importante che Malta cerca di sfruttare: è brava la difesa di Mancini a chiudere puntualmente il pericolo.
L’arbitro assegna tre minuti di recupero e il primo è a firma dei padroni di casa. Emerson Palmieri rilancia e Malta recupera e verticalizza subito. Il tentativo di Satariano, però, è velleitario e non può affatto impensierire Donnarumma. Al 47esimo, l’Italia reclama un altro calcio di rigore: Politano, lanciato verso la porta, viene spinto alle spalle e si lamenta, ma il direttore di gara gli fa segno di rialzarsi. Il fischio che sancisce la fine del primo tempo arriva puntuale dopo tre minuti di recupero esatti. Tutto sommato, nonostante ancora la fluidità di gioco non sia quella attesa, Mancini può dirsi soddisfatto dei suoi.
A inizio secondo tempo, il Ct azzurro mischia subito le carte: entra Matteo Darmian al posto di Di Lorenzo, ammonito nella parte centrale del primo tempo. Anche il terzino dell’Inter, ormai diventato un titolarissimo di Simone Inzaghi, ha l’occasione di mettersi in evidenza con la sua Nazionale. Per il resto, non ci sono sostituzione, neanche per Malta, che ha la necessità di ribaltare il risultato, o più facilmente rientrare in partita. I padroni di casa approcciano al secondo tempo esattamente come avevano fatto nel primo tempo: l’aggressività aumenta e ci sono anche un paio di tentativi interessanti nei primi minuti, ma che non impensieriscono davvero la porta di Donnarumma.
Già al 51esimo, però, l’Italia tenta di riprendere in mano la partita. Ci prova prima Politano a sfondare a destra, esattamente come Grifo dall’altro lato, ma i tentativi dei due attaccanti vengono chiusi in calcio d’angolo. Sul corner conseguente si rende ancora pericoloso Retegui, ma stavolta senza trovare la porta. Il calciatore del Tigre conferma le sue grandi doti nello smarcamento e di essere quel bomber d’area di rigore che probabilmente tanto serviva a Mancini.
Malta si riabbassa e gli azzurri ne trovano immediatamente beneficio, tentando di scardinare la difesa avversaria con continui attacchi laterali. Un paio di minuti dopo, tenta di farsi vedere nella partita anche Jodi Jones: il centravanti ruba il tempo a Scalvini che è costretto a stenderlo e si merita l’ammonizione. Il difensore dell’Atalanta non sembra al top della forma e probabilmente deve abituarsi alla difesa a quattro dopo aver giocato in Serie A praticamente solo a tre e dall’altro lato. Di tempo, però, ne ha veramente tanto a disposizione per dimostrare tutto il suo talento.
Malta, però, sta crescendo in questa fase. Errore di Emerson Palmieri sulla fascia sinistra e i padroni di casa ripartono: il pallone arriva a Jones che calcia dalla distanza, ma il suo tentativo viene ribattuto da un attento Darmian. Il successivo calcio d’angolo è estremamente pericoloso: Donnarumma non è affatto sicuro in uscita, ma è bravo Pessina a sbrogliare una matassa che poteva essere letale. L’Italia, passata la paura, passa al contrattacco e tenta di reagire con un tiro a giro di Bryan Cristante che non è affatto pericoloso per il portiere avversario.
La squadra, in questa fase, ha bisogno di maggior supporto da parte di Retegui. Il centravanti dovrebbe portare a termine più movimenti incontro, in maniera tale da cucire il gioco e permettere lo sviluppo dell’azione. Invece, resta troppo spesso imbrigliato tra i difensori avversari e disinteressandosi, in un certo senso, al lavoro sporco alle spalle della porta. Questo è sicuramente un fondamentale che la punta può migliorare nel corso del tempo. Al 63esimo, Mancini decide di fare altre due sostituzioni per uscire da un momento di partita difficile. Malta, infatti, sfonda ancora sul centro-sinistra, ma il cross di Satariano è totalmente fuori misura.
Anche i padroni di casa eseguono due cambi, mentre Mancini sceglie Marco Verratti e Gianluca Scamacca al posto di Tonali e Retegui. Al 67esimo, Malta cerca di dare una spallata a una partita che sta scivolando via e cerca di dare fastidio soprattutto con i calci piazzati. Il colpo di testa che ne consegue, però, non può fare male a Donnarumma. Fa specie come l’Italia non riesca a imporre il suo gioco in questa fase, anche se contro un avversario sicuramente più debole degli azzurri.
Al 69esimo, Scamacca ha subito l’opportunità di mettere il suo marchio sulla partita. Il centravanti del West Ham si coordina con una sorta di rovesciata, ma il portiere avversario riesce a salvare la sua porta. Malta tira un sospiro di sollievo e non desiste, anzi alza il baricentro e cerca di non concedere alcun contropiede. L’ex attaccante del Sassuolo, però, sembra essere particolarmente ispirato ed entra molto di più nel gioco rispetto a quanto non abbia fatto Retegui. Mancano venti minuti alla fine e l’Italia fa girare il pallone da una parte all’altra del campo per sfiancare gli avversari. Malta, in ogni caso, non demorde e continua ad andare alla caccia del pallone, pur senza lasciare scoperta l’area di rigore.
Al 74esimo, un brutto errore di Emerson Palmieri in uscita apre il campo sulla fascia destra ai padroni di casa, ma stavolta a risolvere il problema è Donnarumma che non sbaglia in uscita alta. Due minuti dopo, Malta opera altre due sostituzioni: finisce la partita di un Jones veramente poco temibile, soprattutto nel primo tempo. L’Italia, a questo punto, si avvia verso una vittoria scontata per i valori in campo, ma che a conti fatti gli azzurri hanno dovuto meritare e senza sconti.
Al 78esimo si fa rivedere in attacco uno spento Grifo, ma la sua conclusione finisce veramente lontano dalla porta avversaria. Poco dopo, però, a riversarsi in attacco è ancora Malta, ma stavolta Emerson Palmieri è attento a chiudere in fase difensiva con una bella scivolata. L’Italia, in questa fase, sembra sempre più schierata con un sistema di gioco a tre, in cui Darmian pare molto più arretrato dell’ex terzino sinistro della Roma. La partita non concede, invece, grandi emozioni, né da una parte, né dall’altra. Mancini all’83esimo vuole blindare il risultato e cambia ruolo su ruolo in difesa: Rafael Toloi prende il posto del compagno di squadra Scalvini. Non cambia essenzialmente nulla. Intanto, Malta spara le sue ultime cartucce e passa alla difesa a quattro con l’ultima sostituzione, per tentare di rientrare in partita.
C’è da dire che il secondo tempo degli azzurri è stato deludente: l’unico pericolo arrivato verso la porta dei padroni di casa è stata la girata di Scamacca. Poi ritmo lento e una partita scarna da parte di centrocampisti ed esterni d’attacco che non hanno mai dato una sterzata alla partita per tentare di realizzare il terzo gol. Malta ne approfitta e continua a provarci, soprattutto lanciando il pallone in profondità per tentare di innescare gli attaccanti, ma la difesa dell’Italia controlla la maggior parte dei tentativi senza alcun problemi. L’arbitro assegna tre minuti di recupero e gli ultimi palloni sono sotto il controllo degli azzurri, che non hanno alcuna intenzione di forzare la mano per fare il terzo gol. In realtà, l’occasione arriva – un po’ casualmente – con Scamacca al 91esimo: il centravanti del West Ham sposta il pallone sul destro e calcia, ma non trova la porta.
Mancini porta a casa tre punti pesantissimi nelle qualificazioni a Euro 2024, doverosi per le ambizioni dell’Italia. Sicuramente, però, in tanti si aspettavano una prova più convincente e dominante da parte degli azzurri, spesso incapaci di prendere interessanti iniziative personali e di cambiare ritmo nella manovra a centrocampo o palla al piede. È vero che comunque, a questo punto del percorso, contava vincere e così è stato. Il tecnico di Jesi conclude i dieci giorni dedicati alle Nazionali con un successo e una sconfitta, ma anche con la sensazione di dover lavorare ancora tanto per trovare la composizione di squadra corretta e le giuste gerarchie. Il prossimo appuntamento per l’Italia sarà in Nations League, dove ce la vedremo con la Spagna. Per le qualificazioni a Euro 2024, invece, ci vorrà settembre.
Il bel gioco non è affatto arrivato e questo non può farci sorridere, ma di sicuro una vittoria era al primo posto per le ambizioni degli azzurri. La sconfitta contro l’Inghilterra aveva fatto entrare i nostri in una spirale negativa, quasi di sconforto, nonostante la buona reazione del secondo tempo. Il nuovo ciclo di Mancini, tra i borbottii del tecnico e la voglia di novità importanti, resta all’insegna delle novità ed è inevitabile capire che ci voglia tempo, per forza di cose, per vedere il volto migliore della Nazionale.
Anche perché le assenze sono piuttosto importanti, un po’ per gli infortuni, un po’ per volontà del tecnico di Jesi. Elementi come Mattia Zaccagni – lasciato fuori dai convocati – o Federico Chiesa potrebbero dare tutto un altro volto all’attacco, ma anche un Ciro Immobile da tanti criticato, ma che nel gruppo azzurro, di sicuro, fa comodo. Comunque i match rognosi, strani, prima cosa di tutto vanno portati a casa ed è quello che ha detto anche Mancini nell’intervista alla Rai dopo la sfida contro Malta: “Sono partite dove hai tutto da perdere, diventano partite brutte. Abbiamo fatto cose buone, altre meno. L’importante era vincerla: potevamo fare qualche gol in più, ma diventano partite strane“.
Non può mancare un commento anche sulla prestazione del grande osservato di questo periodo, quel Retegui che ora ha uno score impressionante con l’Italia, anche se è presto per aggettivi troppo entusiasmanti. A tal proposito, Mancini ha detto: “Intanto Retegui ha sbloccato la partita che è stato fondamentale. Ha bisogno di tempo, deve conoscere bene il calcio europeo, ci vuole tempo“. E in conferenza ha anche aggiunto: “Buttarla dentro non è poco per un centravanti. È un goleador ed è questo che abbiamo visto quando lo abbiamo seguito. Ha questa qualità di fare gol che è una cosa importante, poi servirà del tempo, non è facile venire qui e non conoscere nessuno”.
Il tecnico ex Inter e Manchester City non fa mancare anche una frecciata ai suoi dopo la prestazione di stasera: “Ripeto, sono partite veramente particolari. Non hai spazi per giocare, bisogna prenderle al massimo per cercare di vincerle. Si poteva fare meglio tutto o quasi tutto. Quando si passa in vantaggio, si può giocare con più tranquillità e quindi si poteva fare meglio”. C’è da dire che molto spesso, durante la partita di oggi, Mancini è stato inquadrato con un volto scuro, un disappunto costante e tante indicazioni ai suoi, incapaci di mostrare un’impostazione della manovra fluida e da grande squadra. Bisognerà lavorarci tanto, ma con delle nuove certezze giovani che potrebbero essere un viatico per ciò che sarà il nostro futuro.
Ci riferiamo sicuramente a Retegui. La convocazione del centravanti del Tigre è stata bollata da molti come un azzardo a perdere, una scelta prematura e una provocazione, più che una vera e propria intuizione tecnica. In realtà, a conti fatti, la punta ha dimostrato di avere nel suo repertorio un elemento che manca a tutti gli altri che gli contendono il posto: il fiuto del gol. L’ex Boca Juniors sembra un attaccante di altri tempi: magari non riesce ad abbassarsi, a partecipare al gioco, a vincere duelli sporchi con continuità, ma poi quando lo si trova in area di rigore è letale. Non è un caso se ha già realizzato sei gol in otto partite con il Tigre e due in due presenze con l’Italia. Questo si chiama istinto e per gli attaccanti è impagabile, il resto si può imparare.
Mancini, nonostante sicuramente sia rinfrancato dalla sua intuizione, ha gettato acqua sul fuoco, sottolineando che ancora il ragazzo deve imparare e migliorare, ma il punto di partenza è sicuramente quello giusto per conquistare futuro, addetti ai lavori e tifosi. In tanti, infatti, hanno pubblicato dei tweet per sottolineare il talento del centravanti.
E a prescindere da chi ci sarà come punta pura per l’Italia da qui in futuro, sicuramente Retegui è un calciatore da tenere d’occhio anche in ottica calciomercato. Negli ultimi giorni, si è parlato dei primi interessi di Inter e Milan, ma attenzione anche ai possibili inserimenti di Atletico Madrid e Lazio. Insomma, la strada per entrare tra i grandi è spianata, ma gli azzurri devono, per forza di cosa, pensare anche ad altro. A giugno, infatti, gli avversari saranno ben più proibitivi di Malta e per questo bisognerà alzare nettamente il livello di gioco per far sì che l’Italia torni a essere tra le principali squadre d’Europa e del mondo. Il percorso, al momento, sembra ancora lontano dal realizzarsi, ma crederci è d’obbligo, come tutti gli anni zero, quelli da cui nascono le cose belle.
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