Spagna e Italia si sono sfidate in semifinale di Nations League. Dopo un match equilibrato, soprattutto nel primo tempo, con tanta fortuna le Furie Rosse vincono nel finale grazie a un gol di Joselu, entrato poco prima. Ecco com’è andata tra le due big.
Tra Spagna e Italia non può mai essere una sfida banale, una da seguire con leggerezza o da buttarci un occhio ogni tanto. È così ed è una certezza per tradizione, talento, identità tattiche e mentalità. Nelle ultime occasioni, è sempre andata bene alle Furie Rosse, ma la Nazionale di Roberto Mancini stasera ha tentato di mettere in campo le qualità coltivate negli ultimi mesi. Alla fine non è bastato, perché a raggiungere la Croazia di Marcelo Brozovic e Luka Modric in finale sono gli iberici grazie a un gol all’ultimo minuto di Joselu.
La Croazia, dopo aver fatto fuori l’Olanda, è già sicura dell’accesso alla finale di Nations League di domenica, stasera tocca a Spagna e Italia contendersi l’ultimo pass valido per cercare di vincere una competizione bistrattata, criticata, spesso fin troppo sottovalutata, ma che ha già regalato diverse emozioni e in tante sfide. Al tecnico di Jesi questo confronto serve anche a capire a che punto sono i suoi dal punto di vista tattico e dell’amalgama del gruppo.
Alla fine, dopo le tante prove degli ultimi giorni e il balletto continuo dal 3-5-2 al 4-3-3 in allenamento, l’allenatore ex Inter ha optato per la prima soluzione e, quindi, affidarsi a un modulo più rodato e affidabile, anche un po’ più abbottonato dal punto di vista difensivo. In porta, neanche a dirlo, il titolare resta Gianluigi Donnarumma. Davanti a lui, come detto, ha vinto l’inserimento di un centrale in più e, quindi, ci saranno Rafael Toloi, Leonardo Bonucci e Francesco Acerbi. Il nerazzurro è reduce dalla grande finale di Champions League giocata al cospetto di Erling Haaland, ma anche dalla cocente delusione della sconfitta.
I due laterali di centrocampo non cambiano rispetto alle attese del pomeriggio: sulla fascia destra agisce, infatti, Giovanni Di Lorenzo, il capitano del Napoli campione d’Italia per la terza volta nella sua storia, mentre a sinistra ci sarà Leonardo Spinazzola, fedelissimo di Mancini e protagonista nell’Europeo vinto con l’allenatore ex Manchester City in panchina. La cerniera di centrocampo sa di presente, ma anche di futuro. Il perno centrale, tra gli alti e i bassi con la maglia azzurra, resta Jorginho, ai suoi lati ecco Davide Frattesi e Nicolò Barella, due che presto potrebbero ritrovarsi con la stessa maglia anche nei club, visto la trattativa tra Inter e Sassuolo per il trasferimento del neroverde.
La coppia d’attacco è inedita, sembra strana, sa di rivalità, ma attira anche, per la curiosità che la caratterizza sotto molti punti di vista. Al fianco di Ciro Immobile, infatti, Mancini ha scelto Nicolò Zaniolo, reduce dall’ottimo scampolo di stagione con la maglia del Galatasaray. Attenzione, però, anche a Mateo Retegui che è accompagnato da grande curiosità in una prova del genere e che inizialmente partirà dalla panchina.
La risposta della Spagna non si fa attendere e, almeno in difesa, è un mix perfetto di esperienza, talento e qualità tecnica, ma è un leitmotiv che in realtà si ripete in tutta la squadra. Davanti a Unai Simon, infatti, la linea a quattro scelta dal Ct Luis De La Fuente è composta da Jesus Navas, Aymeric Laporte, Robin Le Normand e Jordi Alba. Il centrocampo è un misto di fisicità e qualità eccelsa. Intanto, c’è Rodri e questo basta a definire già in partenza il valore di questo gruppo. La situazione si fa ancora più importante se si specifica che accanto a lui giocano Mikel Merino e Gavi. A chiudere l’undici titolare, ci sono Rodrigo, Yeremi Pino e al centro Alvaro Morata, vecchia conoscenza del calcio italiano.
Dopo un minuto di raccoglimento per ricordare la morte di Silvio Berlusconi, l’arbitro Slavko Vincic decreta l’inizio delle ostilità. Le primissime fasi del match sono tutte a opera della Spagna. Le Furie Rosse fanno girare alla grande il pallone e ci provano dopo solo due minuti con Rodri, ma il suo tentativo finisce subito ben oltre la traversa. Poco prima già Rodrigo aveva impensierito l’Italia. Gli sforzi degli uomini di De La Fuente arrivano al gol già al quarto minuto con Yeremy Pino che non sbaglia a tu per tu con il portiere azzurro, ma dopo un grave errore da parte di Bonucci in disimpegno.
Nonostante la doccia fredda, la Nazionale di Mancini è brava a reagire immediatamente. Al settimo minuto, infatti, Jorginho cerca una bella giocata alle spalle della difesa, ma la retroguardia della Spagna è brava a chiudere senza che l’Italia possa arrivare al tiro.
Anche sul calcio piazzato successivo, i rossi liberano, ma Francesco Acerbi crea un altro pericolo, poi è il turno di Spinazzola che con una delle sue tipiche serpentine semina il panico nella linea a quattro spagnola, senza concludere però. Al decimo minuto c’è l’episodio che cambia ancora una volta la partita. Le Normand, infatti, tocca il pallone con la mano e l’arbitro non ci pensa due volte a concedere l’opportunità dagli undici metri agli azzurri. Dal dischetto si presenta Immobile e il capitano della Lazio mostra la sua consueta freddezza e decreta l’1-1. Il match, quindi, già nei suoi primi scampoli, non è privo di emozioni e la sensazione è che l’equilibrio possa regnare per lunghi tratti della sfida, anche se a folate per l’una e per l’altra.
Dopo il pareggio, in realtà, la Spagna cerca immediatamente di riprendere in mano la partita. Non ci sono, però, vere e proprie occasioni da gol ma ancora qualche chance con Jesus Navas e Yeremy Pino. A realizzare la terza rete del match è, invece, l’Italia che al 21esimo approfitta di una bella incursione di Frattesi e il volante del Sassuolo porta in vantaggio i suoi. Peccato che il Var neghi la gioia al centrocampista per fuorigioco in fase di impostazione dell’azione. Tre minuti dopo, la Spagna cerca di scrollarsi di dosso l’ansia per il gol subito e poi cancellato e ci riprova ancora sulla fascia destra e ancora con Jesus Navas: il cross del laterale del Siviglia, però, è fuori misura. Nei successivi due minuti, le Furie Rosse si fanno vedere per altre due volte sulle corsie destra e sinistra, anche con Jordi Alba, ma in entrambi i casi la difesa italiana non ha problemi a controllare le situazioni.
L’occasione migliore ce l’ha poco dopo Morata: il bomber ex Juventus tenta una bella conclusione dalla distanza che punta dritta all’angolino, ma Donnarumma si allunga e devia il tiro del centravanti. Rodri, dopo solo un minuto, tenta di imitare le gesta in Champions League, ma questa volta il suo destro è fuori misura. Al 29esimo, dopo essersi abbassata un po’ troppo, l’Italia torna a farsi vedere dalle parti di Unai Simon. Il colpo di testa di Immobile, però, non è affatto preciso e finisce largo: questa volta l’attaccante della Lazio poteva fare meglio. La prima fonte di gioco della Spagna resta comunque la fascia destra dove Jesus Navas continua a spingere: è così anche al 31esimo, anche senza creare vere e proprie palle gol.
Il pressing della Spagna prosegue al 35esimo, questa volta con Yeremy Pino, ma anche stavolta la difesa dell’Italia è più brava a controllare il cross del calciatore offensivo delle Furie Rosse. A questo punto, i ragazzi di Mancini provano ancora a creare gioco: l’assist di Barella, però, non è decisivo e Immobile, nell’occasione successiva, non riesce a rifinire e poi concludere al meglio la manovra degli azzurri. Al 38esimo, i rossi continuano a dare problemi al tecnico di Jesi sugli esterni: Jordi Alba sfonda sulla sinistra e mette al centro un pallone tagliato che supera tutta la difesa ed esce dal campo dall’altro lato. Un brivido che per fortuna degli azzurri non porta a nulla di più. Al 39esimo, c’è anche il primo cartellino giallo della partita ed è per Immobile che, dopo il gol su rigore, entra nel tabellino del match per un brutto intervento ai danni di un avversario.
La difesa della Nazionale continua a reggere gli attacchi degli iberici che arrivano dagli esterni e la partita è piuttosto bloccata, anche a dispetto delle due reti iniziali. Al 44esimo, la migliore chance ce l’ha l’Italia: Toloi si libera bene e calcia dal limite dell’area, ma la sua conclusione sfiora la traversa e finisce sul fondo. L’arbitro assegna un minuto di recupero, in cui c’è il tempo per un giallo a Jordi Alba per proteste e poco altro. Ci si rivede nel secondo tempo e con la sicurezza che l’equilibrio regnerà anche nella ripresa.
Dopo l’intervallo, ci sono subito diversi cambiamenti, come è giusto che sia in Nations League. Mancini sostituisce Spinazzola con Federico Dimarco e Matteo Darmian entra al posto di Bonucci, cambiando il volto della difesa e aumentando ulteriormente la quota di interisti in campo che ora sale a quattro su undici. Una sostituzione c’è anche per la Spagna con Marco Asensio che prende il posto di Rodrigo. L’inizio del secondo tempo è quasi totalmente a marchio delle Furie Rosse. Al 49esimo, i ragazzi di De La Fuente vanno per ben due volte vicinissimi al gol. Una bella palla tagliata arriva a Merino che aggancia e indirizza il pallone verso la porta: Donnarumma, però, ha un riflesso stupendo ed evita la rete. La sfera arriva a Morata che a pochi passi dalla porta, ma con la pressione di Darmian sul groppone, si gira ma spedisce la sfera sul fondo.
I compagni consola l’ex centravanti di Juventus e Chelsea, ma per l’Italia non c’è tempo per esultare o rifiatare, perché ora la pressione della Spagna è forte e gli azzurri sono troppo bassi concedendo ai rossi lo spazio per entrare in area di rigore. Dopo poco tempo, le Furie Rosse hanno altre due grandi occasioni: prima Asensio cerca di concludere la sua percussione palla al piede in area di rigore, ma viene bloccato sul più bello. Poi è ancora Rodri che in girata cerca di portare i suoi in vantaggio, ma non trova lo specchio.
A questo punto, l’Italia si sistema un po’, anche se continuano le difficoltà nella creazione della manovra, soprattutto dal punto di vista offensivo. Al 57esimo, arriva il terzo cartellino giallo del match e stavolta è per Gavi, autore di un fallo abbastanza pericoloso e vistoso a centrocampo. Al 61esimo, la girandola di cambi continua, soprattutto per l’Italia. Bryan Cristante e Federico Chiesa fanno il loro ingresso in campo al posto di Immobile e Jorginho. Resta ancora in campo, invece, Zaniolo nonostante una prova a dir poco opaca. Al 64esimo, dopo aver subito tanto sono gli azzurri ad andare vicinissimi al gol. Proprio l’attaccante ex Roma sfonda sulla fascia sinistra e mette al centro un gran pallone per Frattesi che colpisce bene di prima intenzione, ma sulla sua strada trova un intervento stupendo di Unai Simon.
Dopo lo spavento, si abbassano un po’ i ritmi dei ragazzi di De La Fuente e arriva anche un cambio: entra Sergio Canales al posto di Gavi, ammonito e non proprio decisivo in questa partita. Al 70esimo, gli azzurri cercano ancora una volta di passare sulla fascia destra, ma Di Lorenzo pasticcia e spreca l’azione passando il pallone a Barella in evidente posizione di fuorigioco. De La Fuente prepara un’altra sostituzione, ma prima è ancora l’Italia a farsi vedere in avanti e a scaldare il pubblico. Bravo Dimarco a sfondare a sinistra, ma Di Lorenzo viene anticipato all’ultimo momento, proprio prima di insaccare il pallone in rete. A questo punto, il Ct spagnolo corre ai ripari con due sostituzioni: è il turno di Fabian Ruiz e Ansu Fati che entrano al posto di Merino e Yeremy Pino. Anche l’Italia è costretta a effettuare una sostituzione: a causa di un problema fisico, Frattesi deve uscire dal campo e Mancini al suo posto sceglie Marco Verratti. Il Ct italiano può comunque dirsi molto soddisfatto della prova del centrocampista del Sassuolo, tra i migliori in campo. Il calciatore del PSG, invece, è accolto sul terreno di gioco con una vera e propria ovazione.
La Spagna ora ha grande difficoltà nella costruzione dell’azione e perde qualche pallone sanguinoso di troppo. Al 79esimo le Furie Rosse riescono comunque a farsi vedere dalle parti di Donnarumma, ma è brava la difesa di Mancini a ribattere il tiro improvviso di Canales. Intanto sale in cattedra Verratti, bravo a gestire la sfera a centrocampo e a subire qualche fallo prezioso per allentare la pressione dei rossi. All’81esimo, però, la Spagna ha un’altra buona occasione: lo scambio tra Jordi Alba e Fabian Ruiz è stupendo, il cross dello storico laterale del Barcellona viene contenuto all’ultimo momento in calcio d’angolo. Mancini si lamenta con Chiesa per dei movimenti sbagliati o comunque poco proficui. All’84esimo c’è spazio anche per Joselu che prende il posto di Morata: la prestazione del centravanti non è stata proprio convincente, soprattutto dal punto di vista realizzativo.
La stanchezza inizia a dominare tra le due squadre e domina qualche errore di troppo, soprattutto in ripartenza. I ventidue in campo sono anche più lunghi e questo fattore diventa decisivo per aprire spazi tra le linee. All’87esimo minuto, Toloi conquista un buon pallone e lancia immediatamente Chiesa in profondità. Il tentativo dello juventino, però, viene subito abortito da una bella chiusura di Le Normand, altrimenti l’ex Fiorentina sarebbe stato tutto solo davanti a Unai Simon. Un minuto dopo c’è l’episodio che decide la partita: Rodri calcia dal limite dell’area, il suo tiro viene deviato dalla difesa e schizza verso Joselu che da pochi passi batte Donnarumma. A un sospiro dalla fine, la Spagna mette il muso avanti e ora l’Italia deve riversarsi totalmente nell’area delle Furie Rosse.
Il primo pericolo arriva dopo molto poco: Chiesa e Barella scambiano il pallone, ma il centrocampista dell’Inter non riesce a calciare. L’arbitro assegna quattro minuti di recupero, ma Cristante sbaglia il cross e la Spagna a questo punto può gestire il pallone e far passare il tempo restante. La delusione c’è per i ragazzi di Mancini che per lunghi tratti hanno comunque tenuto testa agli spagnoli. Gli uomini di De La Fuente affronteranno in finale la Croazia, mentre per l’Italia c’è spazio solo per la sfida per il terzo o quarto posto dove ci sarà l’incrocio contro l’Olanda.
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