Mercoledì si terrà un vertice dell’Unione Europea a Bruxelles, luogo in cui ci sarà una riunione di tutti gli ambasciatori degli Stati membri.
Una riunione in cui l’Italia esprimerà la propria posizione sulla proposta di regolamento europeo secondo cui, dal 2035, verrà bandita la produzione la vendita di veicoli con motori termici a partire dal 2035. Una proposta a cui l’Italia è contraria.
Durante il vertice che si terrà a Bruxelles il prossimo mercoledì, sarà presente anche l’Italia pronta a dare il suo voto sullo stop della produzione della vendita di motori termici l’anno 2035.
Sarà questa l’occasione per il nostro Paese di esprimere il suo parere negativo sulla proposta. Questo è ciò che afferma il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica.
Infatti da una parte Gilberto Picchetti Fratin condivide lo scopo di decarbonizzazione nell’Italia la quale dà il suo appoggio sul fatto che questi obiettivi devono essere raggiunti a patto che si segua una “una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa”.
Era il 27 ottobre del 2022 il giorno in cui il Parlamento Europeo del consiglio aveva raggiunto un accordo secondo il quale fino al 2035 sarebbe dovuta terminare la vendita di auto con motore termico.
Questo è un obiettivo che dovrà essere raggiunto poco alla volta facendo i piccoli passi in avanti con degli obiettivi stabiliti da raggiungere. In questo modo, dal 2035,verranno ridotte del 100% le emissioni di CO2 lasciando così molto più spazio alle auto a idrogeno e a quelle elettriche.
Una piccola deroga però verrà concessa ai piccoli costruttori, ossia quelli che producono tra le mille e le diecimila vetture le quali saranno costrette a rispettare lo stop termico fissato al 2035 senza essere obbligate a passare per le due tappe intermedie.
Ma cosa accadrà da oggi fino al 2035? Il primo passo spetterà al Parlamento e al Consiglio Europeo i quali dovranno rendere formale l’accordo così che questo possa essere operativo per ogni auto e veicolo commerciale.
Il Parlamento inoltre ha ottenuto anche il lasciapassare su una metodologia nuova di valutazione di CO2 che viene emessa nei nuovi veicoli. In ogni caso però i dettagli riguardo a questi nuovi test verranno resi pubblici solo nel 2025. Inoltre al termine del 2024 saranno aggiornate anche le regole utili per stabilire le emissioni di CO2 e i consumi delle nuove auto.
A tutto ciò si aggiunge anche ciò che desidera fare la commissione nel momento in cui andrà a monitorare ogni anno la differenza tra i limiti imposti e i dati di consumi insieme alle emissioni reali.
Quindi, secondo l’accordo, dal 2026 la Commissione avrà il compito di valutare “i progressi fatti per raggiungere l’obiettivo del 100% di riduzione delle emissioni e l’eventuale necessità di modificare gli obiettivi fissati, tenendo conto dello sviluppo tecnologico, come le ibride plug-in, e della necessaria equità sociale verso una transizione a zero emissioni”.
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