Ubs è intervenuta per salvare Credit Suisse dal fallimento.
Si tratta di un’operazione che terminerà molto probabilmente durante il secondo trimestre.
È molto probabile che la fusione tra UBS e Credit Suisse terminerà nel corso del secondo trimestre dell’anno, un’operazione che renderà ancora più forte il portafoglio clienti. Questo è ciò che ha spiegato UBS nel corso della presentazione dei risultati finanziari che si sono ottenuti durante il primo trimestre. Anche se i vertici di UBS sono a conoscenza della complessità e dell’entità dell’integrazione e della ristrutturazione di Credit Suisse, nella nota è possibile leggere che tale combinazione risulta essere una grande opportunità da cogliere al volo così da “apportare un valore significativo e a lungo termine a tutti i nostri stakeholder”.
Dopo i risultati del primo trimestre, l’avvio in borsa per UBS risulta essere in netto calo, un valore in cui anche l’utile è in diminuzione a causa degli accantonamenti provocati dalle vicende legali. Inoltre il gruppo non va avanti per riacquistare le azioni proprio perché si sta concentrando sull’integrazione di Credit Suisse. Durante l’avvio di seduta a Zurigo, il titolo del gruppo bancario ha ceduto il 3% per un importo pari di 17,66 franchi svizzeri.
Il gruppo UBS spiega anche, in base alle previsioni, la combinazione con Credit Suisse non farà altro che rafforzare la loro posizione di gestione patrimoniale a livello globale con un patrimonio investito di 5 trilioni di dollari. In base a ciò che conclude la banca, è in previsione anche il rafforzamento della posizione di banca universale leader nel territorio svizzero insieme al potenziamento delle capacità complementari di investment banking, di gestione patrimoniale e, allo stesso tempo, andando ad aggiungere una scala strategica all’interno dei mercati in crescita che risultano essere sempre più interessanti.
Durante il primo trimestre, UBS ha ottenuto nuovi capitali netti nel wealth management pari a 28 miliardi di dollari tra cui 7 miliardi di dollari ottenuti soltanto durante gli ultimi 10 giorni di marzo a seguito dell’annuncio in cui si metteva tutti al corrente dell’acquisizione di Credit Suisse.
Inoltre il gruppo ha registrato anche 20 miliardi di dollari di nuove attività nette capaci di generare delle commissioni. Sono questi dei risultati che, in base a ciò che spiega la banca all’interno di una nota, sono stati conseguiti in tre mesi e che sono caratterizzati da “persistenti preoccupazioni sui tassi d’interesse e sulla crescita economica, esacerbate da interrogativi sul futuro dell’economia e da interrogativi sulla stabilità del sistema bancario, soprattutto negli Stati Uniti”.
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