Dopo la polemica nei confronti del ministero del Turismo a causa della Venere di Botticelli influencer, ecco un’altra gaffe. A quanto pare lo spot “Open to meraviglia” utilizzato per lanciare il made in Italy è stato girato in Slovenia.
A porre l’accento “sull’errore” commesso all’interno dello spot promosso dal ministero del Turismo ed Enit è stato un post pubblicato su Facebook dal regista Massimiliano Milic.
Anche alcuni esponenti politici hanno commentato la gaffe.
La polemica nata a causa dello spot “Open to meraviglia”
Dopo l’enorme polemica riguardante la campagna promossa dal ministero del Turismo con protagonista la Venere di Botticelli nelle vesti di influencer, continua la diatriba riguardante la campagna di lancio del made in Italy.
A quanto pare, lo spot “Open to meraviglia” che vede un gruppo di ragazzi che bevono del buon vino in una fantastica taverna in stile italiano, è stato in realtà girato in Slovenia.
Il primo a notare l’errore è stato il regista Missimiliano Milic, il quale ha pubblicato un post su Facebook.
“Con un bel video di riprese stock di una cantina di vino della Slovenia spacciate per immagini dell’Italia. E sapete quanto costa un abbonamento annuale dall’archivio stock (Artgrid), che è prevalente in questo video promozionale, da cui è stata presa questa immagine? 600 dollari. E sapete quant’è costata questa campagna promozionale? 9 milioni di euro”.
Concludendo con l’invitare tutti a provare gli ottimi vini della cantina slovena.
Anche la politica è scasa in campo per commentare l’operato della Santanchè. In particolare i due co-portavoce di Europa verde, Angelo Bonelli e Eleonora Evi, hanno iniziato descrivendo le scene del video per poi affermare l’assurdità nel lanciare una campagna pubblicitaria incentrata sul turismo italiano di così bassa qualità.
“Più che ‘Open to meraviglia’ questo ministero del Turismo ci sembra #OpenToSpreco dei soldi dei cittadini”.
Hanno concluso i due politici.
La replica alle polemiche
Dopo tutte le polemiche ricevute sulla campagna Open to Meraviglia, la ministra del Turismo si è limitata a scrivere:
“Brutta l’ignoranza ma la malafede ancora di più #italiaopentomeraviglia è il claim della campagna non un sito”.
Affermando di essere divertita dai commenti sui social per poi specificare che la scelta della Venere di Botticelli è stata mirata e ponderata. La scelta di renderla un’influencer è stata fatta per “adattarla” ai tempi moderni e avvicinarla ai giovani.