Mentre si attende che sul tavolo di Matteo Renzi arrivino le proposte sulla nuova Local Tax, l’imposta unica locale che andrebbe a sostituire Imu e Tasi e che dovrebbe essere attiva dal 2016, gli esperti passano in rassegna le possibili ipotesi per la gestione delle tasse da fare pagare ai cittadini, una buona notizia per i sindaci che potrebbero decidere cosa fare del denaro senza passare per il governo centrale.
La Local Tax viene pensata in principio come un’imposta di carattere comunale, decisa e gestita direttamente dai Comuni, in modo da garantire la ‘completa autonomia fiscale‘, come aveva spiegato a suo tempo il premier Matteo Renzi. Imu, Tasi, addizionale Irpef e altre imposte locali dovevano essere riunite sotto un’unica imposta per semplificare la vita ai cittadini e alle stesse istituzioni comunali. Ma il progetto iniziale potrebbe essere definitivamente bocciato.
Le nuove ipotesiCome riportato dal Corriere della Sera, i tecnici del governo, coordinati dal sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, e dal Consigliere economico del premier, Luigi Marattin starebbero lavorando ad alcune nuove ipotesi. La Local Tax dovrebbe finire per assorbire l’Imu e ciò che resterà della Tasi, dopo l’abolizione del tributo sulla prima casa, con una radicale semplificazione della disciplina a beneficio dei contribuenti.
C’è da specificare però che insieme alla Local Tax i cittadini avranno da pagare un ulteriore tributo che vede accorpate altre imposte comunali, come Cosap, Tosap, Cimp, ovvero le tasse sull’occupazione delle aree pubbliche e quelle su pubblicità e affissioni. Con molta probabilità la Tari, che è una tariffa, non verrà abolita né accorpata ad altre imposte.
Il calcolo delle aliquoteDal 2016 il 65% circa delle entrate tributarie comunali verrà assorbita da questa tassa unica, con aliquote differenziate: più basse sulle abitazioni principale e più alte sulle seconde. E’ ancora presto per conoscere con precisione gli importi delle aliquote che saranno applicate alla Local Tax, ma il progetto sul quale il Tesoro aveva lavorato prevedeva una tassa unica sulla casa con un’aliquota base del 2,5 per mille sulle prime abitazioni (fino ad un massimo del 5 per mille da parte degli Enti) , mentre per le seconde abitazioni il piano preventivava un’aliquota massima del 12 per mille.
Ricapitolando, al momento la Local Tax dovrebbe prevedere solo l’unificazione di Imu e Tasi, lasciando fuori la Tari che, essendo una tariffa, non verrà abolita né accorpata ad altre imposte in quanto viene calcolata in base ai metri quadrati delle abitazioni, al contrario delle imposte sulla casa che si basano sulle rendite catastali. Il contribuente potrà provvedere al pagamento della Local Tax tramite i bollettini precompilati dal Comune, e i cittadini potranno controllare direttamente online come il Comune spende i soldi incassati.