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L’Occidente fornirà ulteriore supporto all’Ucraina mentre Mosca ha ultimato nuovi missili balistici

La situazione nel conflitto tra Ucraina e Russia continua ad evolversi e l’ultima notizia riguarda l’avanzamento della controffensiva ucraina che, stando a quanto riferito dallo stesso presidente Zelensky ha rivelato una complessità maggiore rispetto a ciò che si aspettava l’esercito ucraino. Ma nonostante si tratti di un avanzamento lento, i progressi fatti sono significativi e dimostrano la determinazione dell’Ucraina a proteggere la propria sovranità e integrità territoriale.

Vladimir Putin – Nanopress.it

L’Ucraina sta dimostrando grande forza e resistenza nel combattere contro l’aggressione russa, e la controffensiva rappresenta un passo avanti importante nella lotta per tentare di riacquisire i territori occupati da Mosca.

Il presidente Zelensky ha ringraziato pubblicamente gli alleati che hanno fornito supporto all’Ucraina, tra cui Unione Europea, Stati Uniti e  Regno Unito. Questo supporto è fondamentale per Kiev, che sta affrontando una situazione di grande difficoltà e necessità. I ringraziamenti seguono la conferenza sulla ripresa dell’Ucraina che si è tenuta per due giorni in Gran Bretagna.

Nonostante gli sforzi dell’Ucraina, la situazione è estremamente complessa. Il presidente russo Putin ha recentemente annunciato la produzione di nuovi missili balistici, il che ha sollevato preoccupazioni riguardo a un possibile aumento della tensione, ma in particolar modo per il timore che entrino nel conflitto anche i rispettivi alleati, generando una guerra mondiale.

Zelensky ha riferito che controffensiva di Kiev procede più lenta del previsto

Il presidente ucraino Zelensky ha riferito che i combattimenti proseguono con intensità e che la controffensiva delle truppe di Kiev è difficoltosa e procede più lentamente del previsto. Ciò non toglie che l’esercito ucraino è riuscito ad avanzare e riprende diversi villaggi, prima occupati da Mosca.

Il presidente russo Putin ha dichiarato di aver notato un momento di stallo nella controffensiva di Kiev e ha sottolineato che le truppe ucraine non hanno nessuna speranza contro l’esercito di Mosca. Dopo queste affermazioni è arrivata una risposta di Zelensky che ha affermato che, rispetto alle previsioni, l’avanzata ucraina sarà più lenta del previsto data la resistenza delle truppe russe.

Ha sottolineato anche non metterà in pericolo i suoi soldati soltanto per soddisfare le aspettative globali.

In un annuncio recente, Putin ha rivelato che i nuovi missili balistici intercontinentali Sarmat, dotati di capacità nucleare, entreranno presto a far parte della dotazione militare russa. Questi missili sono stati progettati per effettuare attacchi nucleari su obiettivi situati a migliaia di chilometri di distanza.

Nel frattempo l’Ucraina ha annunciato la liberazione di otto villaggi dopo due settimane di operazioni offensive, spiegando che hanno incontrato difficoltà a causa dell’uso di attività minerarie pesanti e della superiorità aerea russa. Le forze ucraine stanno anche affrontando assalti russi intorno a Kreminna, nella regione a est di Luhansk e nella foresta di Serebryansky, a nord di Bakhmut nella regione di Donetsk.

La superiorità militare russa e l’uso di attività minerarie pesanti stanno ostacolando l’avanzamento delle forze ucraine. Kiev ha dimostrato e dimostra una grande determinazione nel proteggere la propria sovranità e integrità territoriale.

Mosca ha costretto le truppe ucraine a dislocarsi su vari fronti e pertanto l’avanzata programmata per riacquisire i territori occupati ha risentito di questa azione russa. Ma le autorità ucraine hanno precisato che non sono state ancora impiegate tutte le risorse disponibili.

Emerge che sono state formate dodici brigate ucraine, nove delle quali equipaggiate dalle forze occidentali, e viene precisato che tre non sono ancora operative sul campo di battaglia.

I combattimenti proseguono senza sosta e la situazione è altamente imprevedibile nonostante la linea del fronte di Bakhmut è rimasta invariata come dichiarato dalla vice ministra della Difesa ucraina Hanna Maliar che ha affermato:Vicino a Bakhmut, la situazione è invariata, ogni giorno si svolgono diversi scontri di combattimento, la linea è stabile. In generale, a est, le nostre truppe mantengono saldamente le loro posizioni, respingendo i continui attacchi nemici e infliggendo il massimo delle perdite all’occupante”.

Gli alleati occidentali hanno offerto nuovo sostegno a Kiev durante la conferenza tenutasi a Londra e hanno precisato che verrà intrapreso, molto probabilmente, un percorso preferenziale per l’ingresso nella NATO.

Cosa è emerso dalla Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina

La Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina si è tenuta a Londra e ha rivelato il grande impegno degli alleati di Zelensky nel sostenere la difesa del territorio ucraino.

La questione della ricostruzione dell’Ucraina è tornata al centro dell’attenzione durante la conferenza, dove è stata sottolineata la necessità che la Russia sostenga monetariamente ai costi previsti per la l ricostruzione della Nazione. L’importo stimato si aggira attorno ai 400 miliardi di dollari secondo una stima della Banca Mondiale condivisa a maggio.

Il Segretario di Stato americano Blinken ha dichiarato con convinzione chedietro la distruzione dell’Ucraina c’è la Russia, e la Russia finirà per sostenere il costo della ricostruzione dell’Ucraina”.

Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha voluto precisare che l’aggressore non può che essere ritenuto responsabile, mentre il primo ministro britannico Rishi Sunak ha affermato che Mosca dovrà contribuire al pagamento per la distruzione causata dalla sua operazione speciale in Ucraina.

Zelensky ringrazia i soldati ucraini – Nanopress.it

Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha annunciato che è attualmente sotto studio un possibile percorso che riesca a recuperare una somma di circa 500 miliardi di dollari da beni confiscati ai russi che sono attualmente congelati in Occidente.

Un documento preliminare redatto dalla Commissione europea ha però precisato che non è stata attualmente trovata una strada legale per compiere questo passo.

Il Regno Unito ha proposto un possibile percorso il quale prevede che le sanzioni contro la Russia rimangano attive, fino al momento in cui Mosca non darà il suo consenso per contribuire alla ricostruzione ucraina.

Questo percorso potrebbe indurre un meccanismo nelle aziende e imprese russe che dovrebbe indurle a fare pressione sul Cremlino affinché accetti la proposta fatta

Il primo ministro ucraino ha affermato che la Nazione avrebbe bisogno di 14,1 miliardi di dollari solo per il 2023 dato che si trova ad affrontare un deficit di 6,5 miliardi di dollari.

Gli Stati Uniti hanno annunciato un ulteriore investimento di 1,3 miliardi di dollari mirato all’infrastruttura essenziale e all’industria dell’energia verde.  Hanno garantito anche un finanziamento di 3 miliardi di dollari dalla Banca Mondiale per i servizi pubblici ucraini e 240 milioni di sterline di aiuti bilaterali per la ricostruzione dell’Ucraina.

Berlino ha confermato aiuti per ulteriori 381 milioni di euro di aiuti umanitari nel 2023, mentre la Francia ha promesso 40 milioni di euro per la ricostruzione di emergenza e attrezzature mediche. L’Ue ha proposto inoltre un pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro.

Nonostante l’obiettivo della conferenza fosse quello di convincere gli investitori privati a investire in Ucraina, il presidente ucraino  Zelensky ha sfoggiato al suo fianco BlackRock e JPMorgan per fornire supporto e consulenza sul Fondo di Sviluppo Ucraino, una sorta di mezzo che ha come scopo quello di mobilitare capitali sia dal settore privato che da quello pubblico per poter ricostruire l’economia ucraina.

Emerge anche che migliaia di imprese, con un capitale disponibile di 1 trilione di dollari, hanno deciso di firmare un “compatto di affari in Ucraina” ovvero un’iniziativa che invita le aziende di tutto il mondo a impegnarsi nella ricostruzione.

È essenziale, però, che venga elaborata una strategia per poter  garantire gli investimenti privati in Ucraina e soprattutto evitare il ritorno degli oligarchi quando avverrà il ritorno alla normalità post conflitto.

Durante la conferenza a Londra sulla ripresa dell’Ucraina, gli alleati della NATO hanno espresso il loro sostegno per un’adesione accelerata del paese, in linea con quella offerta alla Svezia e alla Finlandia all’inizio di quest’anno. Il ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha dichiarato che il Regno Unito è fortemente favorevole all’adesione dell’Ucraina all’alleanza senza la necessità di soddisfare le condizioni stabilite in un piano d’azione per l’adesione alla NATO.

Il ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna, invece, si è mostrata più cauta ma ha comunque riconosciuto come le circostanze siano cambiate rispetto al 2008, quando l’Ucraina fu offerta l’adesione alla NATO a condizione che rispettasse i termini del piano d’azione.

La Corte Costituzionale russa ha respinto la richiesta avanzata da gruppi umanitari, che sostengono i diritti umani e primari, di abolire l’articolo 20.3.3 del codice degli illeciti amministrativi, il quale vieta discreditare le forze armate russe nella guerra in Ucraina, così come parlare degli eventi bellici.

In una sentenza dettagliata, il tribunale ha sostenuto che le scelte adottate dagli organi statali perdifendere gli interessi della Federazione Russa e dei suoi cittadini, nonché per garantire la pace e la sicurezza internazionale” non possono essere messe arbitrariamente in discussione sulla base di opinioni soggettive.

Inoltre, la Corte Costituzionale ha affermato che negare la natura giuridica della Federazione Russa, la supremazia della sua costituzione e il dovere di rispettare le sue disposizioni è inaccettabile.

In questo modo, la decisione della Corte Costituzionale ha riconosciuto la validità dell’articolo 20.3.3 del codice degli illeciti amministrativi, che vieta esplicitamente qualsiasi forma di denigrazione pubblica dell’uso delle forze armate russe nell’invasione dell’Ucraina.

 

 

 

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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