Fra mille peripezie la Geo Barents è arrivata a La Spezia ma ora l’ennesima beffa: i minorenni sono stati spediti a Foggia.
Dovranno fare 800 chilometri in autobus, dopo un estenuante viaggio in mare di 4 giorni per arrivare nel porto assegnato dalle autorità.
Sono stati 4 giorni di navigazione molto difficili per la Geo Barents di Medici Senza Frontiere, che ha raggiunto il porto di La Spezia con 237 migranti a bordo alle ore 15 del 28 gennaio.
Fra questi ci sono 74 minori non accompagnati.
Le persone a bordo della nave umanitaria sono state soccorse in tre diverse operazioni, di cui le ultime due hanno violato il codice di condotta introdotto dal governo, dal momento che l’ultimo decreto che regola i salvataggi in mare ha vietato di effettuare più di un’operazione di soccorso, ovvero di caricare a bordo altri migranti dopo il primo intervento di salvataggio.
La Geo Barents aveva soccorso 69 persone martedì e in serata aveva ricevuto l’assegnazione del porto ma la mattina seguente, durante il tragitto, l’equipaggio ha appreso di un’imbarcazione in difficoltà nelle vicinanze, così si è diretta sul luogo indicato per soccorrere il secondo carico di migranti.
Poi ce n’è stato un terzo, infatti mentre si dirigeva in questa zone, la nave umanitaria ha incontrato un’altra imbarcazione.
La nave ha attraccato al porto assegnato accompagnata dai motoscafi della capitaneria di porto e della Guardia di Finanza. Durante la mattinata del 28 gennaio alcuni volontari della Croce Rossa hanno allestito delle tende riscaldate per accogliere i migranti, fornire cibo e vestiti puliti, e ovviamente fornire assistenza medica.
È la prima volta dall’entrata in vigore del decreto che una nave Ong non rispetta il nuovo codice, tuttavia molto contestato fin dall’inizio, poiché a dire delle associazioni viola le convenzioni internazionali sul soccorso in mare.
Sono stati giorni molto difficili per la Geo Barents, stracolma di persona che avevano bisogno di assistenza urgente ma anche dopo aver raggiunto il porto di La Spezia, c’è stata un’amara sorpresa.
I migranti sono stati smistati in diverse strutture ma i minori dovranno raggiungere Foggia, in un nuovo estenuante viaggio in pullman della durata di 800 chilometri.
Il porto ligure era molto distante dall’area del Mediterraneo dove si trovava la nave umanitaria di Medici Senza Frontiere e ora, l’ennesima beffa vuole che i minori dovranno fare marcia indietro verso il sud.
Un gesto, si pensa, escogitato al solo scopo di rendere difficile la vita alle Ong e si vocifera, deciso dopo che Msf ha trasgredito le norme del decreto.
Nonostante le recenti dichiarazioni del ministro Piantedosi di alleggerire le strutture di accoglienza del meridione, i minori sono attesi a Foggia e anche parte degli adulti, sono stati assegnati a centri di accoglienza calabresi e siciliani.
Le autorità non intendono passare sopra alla violazione del decreto da parte della nave umanitaria, infatti il soccorso plurimo potrebbe costare alla Ong una multa da 10mila a 50mila euro.
Il Viminale ha chiarito che ci sono 90 giorni per valutare la situazione e le condotte. Intanto sono state acquisite testimonianze e documentazione.
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