Anche l’olio di oliva scade e in pochi lo sanno. Ecco come si può capire se il prodotto sia o meno andato a male: basta un’occhiata.
L’olio di oliva è un prodotto prezioso che risale a epoche lontanissime, oggi più che mai simbolo della dieta Mediterranea e di usi cosmetici benefici per pelle e corpo. Quello che in pochi sanno è che l’olio di oliva scade e bisogna fare molta attenzione.
In realtà, la maggior parte delle persone crede che alcuni prodotti e alimenti possano essere “immortali” e destinati all’infinito, mentre al contrario scadono e possono fare anche molto male. Per riconoscere un olio scaduto bastano pochi secondi e vi diciamo come fare.
Olio di oliva, quali sono i suoi benefici?
L’olio di oliva è uno dei prodotti preziosi che aiutano a condire gli alimenti, con benefici e proprietà ottime per ogni tipo di persona. È un grasso monoinsaturo complesso e ricco di trigliceridi, per questo motivo è un alimento ricco di virtù che contribuiscono al benessere del cervello, ossa, pelle, umore e tantissimo altro ancora.
Nella sua composizione, c’è una grande concentrazione di Vitamina E con fitosteroli, per una azione antiossidante e riparatrice ideale ad ogni età. Tra i suoi tantissimi benefici, si parla di aiuto nella formazione delle ossa – mielinizzazione del cervello oltre che una protezione per arterie e colesterolo nel sangue. Ricca anche di Vitamina A e betacarotene con un insieme ricco di antiossidanti naturali.
Nella storia, questo prodotto è sempre stato presente infatti per i Greci era preziosissimo non solo per i combattimenti ma anche per condire i cibi dei ricchi. Nell’Odissea, Omero ha parlato dell’offerta della Dea Atena nei confronti di Ulisse ed era una fiala di olio di oliva per riconquistare bellezza e vigore.
L’olio d’oliva scade, come riconoscerlo subito?
L’olio di oliva scade e nessuno lo sa, proprio perché si pensa sia uno di quei prodotti immortali che non hanno una fine del ciclo di vita.
Per capirlo basta poco, infatti è necessario valutare quale sia la data di scadenza in base al giorno di imbottigliamento. La risposta è facile, infatti 18 mesi dopo l’estrazione non è consigliabile l’uso e il consumo.
Non è una regola fissa, considerando che alcuni fattori potrebbero deteriorare completamente il prodotto come una bottiglia di plastica, aver lasciato il tappo aperto o aver conservato la bottiglia in un luogo non fresco.
Un altro elemento da controllare continuamente è il suo colore, infatti un olio ottimo si presenta con una sfumatura gialla – verde o dorata viva. Se si nota una variazione del colore con note rosse e ambrate, non ci sono problemi perché dipende dalla bottiglia utilizzata ma potrebbe essere stato a esposto ai raggi solari.
Altri elementi sul suo stato sono il gusto e il suo odore, perché se sono rancidi – acidi o comunque in ogni caso sgradevoli allora l’olio è scaduto. Se tutti questi fattori combaciano, meglio non usarlo in cucina e tenerlo per alcuni lavori di casa (come oliare il legno e i meccanismi delle porte che cigolano).