Sono tre le Regioni che dal 29 novembre passeranno in zona arancione: Lombardia, Piemonte e Calabria. Roberto Speranza, ministro della Salute, firmerà la nuova ordinanza in cui, oltre a disporre il passaggio di zona in questi territori, stabilirà anche lo sposamento in zona gialla per Liguria e Sicilia.
“Sono ore impegnative” ha detto il ministro. “Eravamo a consulto con i nostri esperti per valutare la curva epidemiologica e gli scenari futuri”.
“Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati dai dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali. A breve la decisione del Governo”, ha scritto, nel primo pomeriggio di oggi, venerdì 27 novembre, su Twitter, Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia.
“Vediamo la zona arancione come un passo che ripaga gli sforzi fatti, ma proprio perché non vengano vanificati abbiamo previsto delle misure regionali, che adotterò con un’ordinanza. Per esempio, sui centri commerciali, dove prevediamo misure molto rigorose per evitare assembramenti, così come per le attività che è giusto che riaprano, ma sempre in regime di sicurezza” ha detto, ai microfoni di Sky, Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte.
Col questo passaggio, non saranno pochi i cambiamenti per le tre Regioni che domenica passeranno ufficialmente da zona rossa ad arancione.
Per quanto riguarda gli spostamenti, resterà vietato uscire dal proprio Comune, se non per comprovate esigenze lavorative o di salute. Quello che si potrà fare sarà invece muoversi, all’interno del proprio Comune, senza più bisogno dell’autocertificazione. Rimarrà comunque attivo il coprifuoco, dalle 22 alle 5.
Riapriranno poi tutti i negozi, senza limitazioni, ma sempre nell’osservanza delle norme anti Coronavirus. I centri commerciali, in queste Regioni, continueranno a rimanere chiusi nei fine settimana e nei giorni festivi.
Per quanto riguarda le scuole, gli studenti di seconda e terza media potranno tornare sui banchi e seguire le lezioni in presenza. Alle superiori e nelle Università continuerà invece la didattica a distanza.
Per bar e ristoranti, invece, la situazione rimarrà invariata. Dovranno continuare a rimanere chiusi, ma sarà ovviamente ancora consentito l’asporto e la consegna a domicilio.
Resteranno inoltre chiuse, in queste Regioni, anche palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Saranno ancora vietati gli sport di contatto e resteranno ancora chiusi anche musei, cinema e teatri.
L’indice di trasmissibilità Rt, calcolato sui casi sintomatici, è attualmente pari a 1,08. Nella maggior parte delle Regioni si riscontrano valori tra 1 e 1,25. In 4 Regioni, invece, l’indice è inferiore a 1. Questo è quanto rilevato dalla bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.
Nonostante il dato dell’indice Rt sia confortante, quasi tutte le Regioni sono ancora classificate ad alto rischio di un epidemia non controllata e non gestibile, o a rischio moderato con alta probabilità di progredire in rischio alto nelle prossime settimane.
Ad oggi, sempre secondo la bozza, sono 10 le Regioni classificate a rischio alto, mentre le altre si trovano in rischio moderato, con la probabilità di progredire in rischio alto nel prossimo mese.
“Grazie al grande sforzo del nostro sistema sanitario, ai tanti sacrifici dei liguri e di tutti noi, i dati in questi giorni sono sensibilmente migliorati e ci hanno portato a questo risultato che mi ha appena comunicato il ministro Speranza” ha detto Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria.
“Non sprechiamo questa occasione. Rispettiamo con rigore le regole per migliorare ulteriormente la nostra situazione, senza dover tornare indietro. Uniti ce la faremo, siamo sulla strada giusta”.
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