Con l’arrivo del monitoraggio settimanale sono almeno 9 le Regioni che sperano di passare in zona gialla, a fronte di un calo nell’Rt. Ma, per passare in zona gialla, molte Regioni, compresa la Lombardia (che è ancora la regione con il più alto numero di nuove infezioni), dovranno aspettare almeno una settimana. Non si è fatta attendere, tuttavia, la reazione del presidente della Regione Attilio Fontana, che insiste per un cambio di fascia. La decisione è attesa per oggi, 29 gennaio.
“Da tre settimane la Lombardia ha i dati da zona gialla“, ha scritto in un post su Facebook il governatore della Lombardia, auspicando che “dopo la settimana ingiustamente passata in zona rossa“, il ministero della Salute possa prendere una decisione “che tenga conto della reale situazione epidemiologica della nostra regione“. Dal 17 al 24 gennaio, infatti, la Lombardia era stata inserita in zona rossa per un errore nel calcolo dell’Rt. Dopo il ricorso di Fontana, il passaggio in arancione è arrivato con l’ordinanza firmata, il 22 gennaio, dal ministero della Salute Roberto Speranza.
Nel messaggio pubblicato sul social, Fontana ribadisce che da tre settimane la Lombardia ha i dati da zona gialla, “con tassi di incidenza, tra tamponi e positivi, fortemente al di sotto della soglia d’allarme dei 250 casi su 100 mila abitanti“. Ma, per il passaggio in zona gialla, bisogna attendere 14 giorni per osservare l’andamento dei contagi, che deve rimanere stabile. Per un cambio di fascia da arancione a gialla per la Lombardia, se ne parlerà al prossimo monitoraggio settimanale del 5 febbraio.
Per le medesime motivazioni, rischiano di rimanere arancioni anche Lazio e Piemonte, così come Emilia Romagna, Calabria e Puglia rimangono sotto osservazione per la valutazione di un cambio colore. Il netto miglioramento dei dati in Veneto auspica invece per la Regione un passaggio in zona gialla già da questa domenica. Intanto, anche il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha modificato la mappa sui contagi Covid: Veneto ed Emilia-Romagna, prima rosso scuro, sono state ricollocate come rosse. Restano invece, tra le aree a rischio più elevato in Europa, il Friuli-Venezia Giulia e la Provincia di Bolzano.
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