La Lombardia dal 17 al 24 gennaio è stata erroneamente inserita in zona rossa. Un calcolo errato da parte della Regione poi inviato a Roma potrebbe essere la causa di questa settimana extra nella fascia con le maggiori restrizioni. Infatti, sarebbero stati confusi il numero dei guariti con quelli dei sintomatici, con annesso indice Rt sballato.
Il Tg3 ieri ha mostrato la mail inviata dal Welfare lombardo il 19 gennaio all’Istituto Superiore di Sanità per chiedere il ricalcolo dell’Rt visti i nuovi dati “recependo le modifiche definite a livello tecnico relative al conteggio dei pazienti guariti e deceduti“. In sostanza, sono state contate più persone infette di quelle che realmente sono: sono stati considerati ancora positivi anche tutti coloro che posso interrompere la quarantena dopo 7 giorni da asintomatici e senza necessità del doppio tampone negativo, tra i 10 e i 21 giorni dopo i primi sintomi, come da norma introdotta il 12 ottobre, data dal quale la Lombardia potrebbe avere un Rt superiore rispetto a quello effettivo.
Quindi, sono stati calcolati molti più positivi del numero reale, pur avendo accusato fortemente la seconda ondata. Solo ora è emersa l’incongruenza.
La Cabina di Regia a Roma il 22 gennaio ha ricalcolato dunque l’indice di trasmissibilità in base ai dati corretti, quindi ha dato l’ok alla riclassificazione della Lombardia, che diventa quindi arancione come confermato dal Cts e dal ministro Speranza.
Sabato il governatore della Regione Fonata, durante una conferenza stampa, ha scaricato la responsabilità sull’algoritmo usato dall’Istituto Superiore di Sanità, a suo dire sbagliato. L’ISS ha prontamente risposto essere uguale per tutte le Regioni e che visto che solo in Lombardia si è verificato il problema, il calcolo errato non è stato il loro. Inoltre, l’ISS ha aggiunto che questa anomalia era stata notificata già da tempo.
La Lombardia ha deciso di fare ricorso al Tar del Lazio per l’inserimento in fascia rossa. Fontana e Moratti insistono nel sostenere che l’errore non sia loro, mentre l’ISS nega di avere responsabilità.
Il governatore ha dichiarato che l’Rt sbagliato è stato scoperto dalla Regione stessa (il contrario di quello che sostiene l’ISS), poiché nessuna delle autorità centrali se ne era accorta: l’azione legale proseguirà finché non verranno analizzati i problemi dell’algoritmo. Ha però anche aggiunto che le sue accuse non sono un per partito preso e che anzi, potrebbe anche essere che non sia colpa di nessuno. L’ultima parola ce l’avranno comunque i giudici.
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