Nuovo Dpcm, ancora incertezza sulla zona rossa in Lombardia. Fontana: “Facciamo chiarezza”

Il nuovo Dpcm è stato firmato oggi, mercoledì 4 novembre, e le misure entreranno in vigore, come hanno da poco annunciato da Palazzo Chigi, a partire da venerdì 6 novembre. In questo momento, però, non è ancora chiaro quali regioni entreranno nella cosiddetta “zona rossa”, quella ad alto rischio di criticità.
Il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha scritto in un post su Facebook: “Facciamo chiarezza. È entrato in vigore il nuovo Dpcm che regolamenta le azioni per il contenimento del Covid, territorio per territorio, sulla base di 21 indicatori tecnici analizzati dal Comitato tecnico scientifico nazionale”.

Il governatore ha scritto nel post che dovrebbe essere un’ordinanza del Ministero della Salute, e non dell’Amministrazione regionale, “a stabilire in quale fascia si trovi ogni Regione: gialla, arancione o rossa, con i conseguenti diversi livelli restrittivi”.

L’ultima valutazione della Lombardia sarebbe stata fatta 10 giorni fa

Fino ad ora, però, non è arrivata alcuna comunicazione dal governo e quindi il governatore ha specificato di non sapere ancora in quale “fascia” si collochi la Lombardia. “Da nostre informazioni, l’ultima valutazione della Cabina di Monitoraggio del CTS con l’analisi dei 21 parametri risale a circa 10 giorni fa. Ciò è inaccettabile”.

Le valutazioni, ha continuato Fontana, “devono essere fatte sulla base di dati aggiornati ad oggi, tenendo conto delle restrizioni già adottate in Lombardia, dei sacrifici già fatti dai lombardi in questi 10 giorni per contenere la diffusione del virus e dei quali registriamo un primo miglioramento”.

Infine, Fontana ha spiegato: “sto insistendo perché, prima che si stabilisca dove la Lombardia si collochi, i dati devono essere aggiornati”.

Anche il sindaco di Milano chiede chiarezza

Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, attraverso un post su Instagram, ha chiesto di sapere al più presto come si dovrà comportare non solo la sua città, ma tutta la Lombardia. “Caro Governo, sono le sei di sera, un bar milanese sta chiudendo e ancora non sa se alle 6 di domani mattina potrà riaprire. Quando glielo facciamo sapere?”.

Inoltre, Milano perde a causa del Coronavirus un altro dei suoi eventi più importanti. Infatti, il prossimo 7 dicembre non ci sarà l’inaugurazione della stagione lirica della Scala, almeno non con il pubblico.

La decisione, che era già nell’aria, è stata data oggi durante la riunione del Cda. Al sovrintendente Dominique Meyer è stato comunque dato il mandato di mettere a punto un “piano B” per la data d’inaugurazione cercando “una platea più ampia possibile” come, ad esempio, una diretta tv.

In una nota si legge che il Cda “ha preso atto che nell’attuale quadro epidemiologico e normativo non sussistono le condizioni per provare e realizzare una produzione aperta al pubblico e del livello e con le caratteristiche richieste per un’inaugurazione di Stagione. Le rappresentazioni di Lucia di Lammermoor previste per il 7 dicembre e per i giorni seguenti sono quindi rinviate“.

Messa da parte l’idea di andare in scena, anche solo in diretta, con la Lucia, che prevedeva artisti come Juan Diego Florez, si sta cercando una soluzione alternativa che riesca a far arrivare la voce del teatro in Italia e nel mondo.


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