Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha invitato tutti i governi a non abbandonare i sistemi creati per l’emergenza da Covid19. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha spiegato che il virus rimane una minaccia per la salute globale.
Tedros Adhanom Ghebreyesus ha affermato che nonostante la pandemia non sia più considerata un’emergenza globale, nel mondo vi sono ancora molti morti a causa del virus. Per questo, è necessario non mollare totalmente la presa nella lotta contro il Covid19.
Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, durante una conferenza stampa, ha lanciato un appello in cui invita tutti i Paesi a non abbandonare totalmente i sistemi costruiti per combattere la pandemia da Covid19.
Questo, perché nonostante il virus non rappresenti più una minaccia seria a livello internazionale, esso può essere identificato ancora come minaccia alla salute globale.
“Sebbene le persone siano meglio protette dalla vaccinazione e dall’infezione precedente, questa non è una scusa per abbassare la guardia”.
Ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Consigliando, inoltre, a tutte le persone più fragili di continuare a rispettare le misure anti-Covid, come indossare la mascherina nei luoghi affollati, sottoporsi ai richiami vaccinali e garantire un’adeguata ventilazione degli ambienti interni.
Infine, fa un appello a tutti i Paesi in cui consiglia di continuare a tener traccia dei casi prodotti dall’infezione e di monitorare sempre l’eventuale avvento di nuovi varianti.
A partire dal 5 maggio 2023, l’Oms ha ufficialmente dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria globale causata dal Covid19.
Nonostante ciò, però, i casi da Covid19 non si sono totalmente azzerati. Al contrario, l’Oms riporta che numerose persone continuano a morire a causa dell’infezione.
A livello globale, vi sono alcune regioni che hanno registrato una diminuzione sia dei casi che dei decessi. Mentre in altre, come quella africana sono diminuiti i casi, ma aumentati i decessi.
In ogni caso, attualmente i Paesi maggiormente colpiti sono la Repubblica di Corea, Australia, Brasile, Singapore e la Federazione Russa.
Va specificato, che le stime attualmente disponibili, in realtà, non rappresentano un report preciso dei casi. Questo perché sono diminuiti il numero dei test attuati. Molte persone, infatti, pur avvertendo sintomi decidono di non sottoporsi ad un tampone.
Dunque l’Organizzazione Mondiale della Sanità, anche sulla base dei dati ricevuti, avvisa gli Stati a non lasciare totalmente la presa e a prestare sempre molta attenzione.
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