Un ragazzo ucciso nel fiore degli anni e del quale rimane solo qualche macchia di sangue sul marciapiede. Una mamma col cuore a pezzi inginocchiata su quel marciapiede per lavare il sangue del figlio. Benvenuti a Londra, dove le guerre fra gang di giovanissimi hanno costretto oltre 60 madri a seppellire i propri figli dall’inizio dell’anno. Oggi vi parliamo del numero 63, Rhyhiem Barton, e di sua madre Pretana Morgan.
A Londra le baby gang seminano panico e dolore: i ragazzini si armano di coltelli e catene, coltelli e pistole, coltelli e bottiglie d’acido, e si danno battaglia, a volte per contendersi le piazze dello spaccio, altre volte per tensioni razziali fra i diversi gruppi etnici di questa metropoli cosmopolita. Altre volte ancora solo per noia o per emulare i (finti) duri delle serie TV. Rhyhiem Barton aveva 17 anni e un colpo di pistola l’ha ucciso il primo lunedì di maggio.
[twitter code=”https://twitter.com/SkyNews/status/993494127139540992″]
Il ragazzo era tornato a Londra solo da poche settimane, perché nel tentativo di tenerlo fuori dai guai la madre l’aveva spedito da alcuni parenti in Giamaica: Rhyhiem infatti era stato già accoltellato in una rissa di strada.
[twitter code=”https://twitter.com/FunkyNewest/status/993869339911770112″]
“Fate in modo che mio figlio sia l’ultimo e che sia un esempio per ciascuno di voi. Fate in modo che tutto questo finisca”. Con queste parole la 37enne Pretana Morgan si è rivolta ai giovani per implorarli di deporre le armi e cambiare vita. “Non si tratta di razze, non si tratta di nazionalità, non si tratta di cultura. Nulla di tutto ciò. Siamo un’unica razza umana. Quindi bambini miei, fate in modo che mio figlio sia l’ultimo”.
[youtube code=”https://www.youtube.com/watch?v=Zh2vH1DkpKE”]
Il fenomeno delle baby gang flagella tutto il Regno Unito, ma a Londra ha raggiunto il picco. Sulla stampa italiana se n’è iniziato a parlare con assiduità due anni fa, quando fra aprile 2015 e aprile 2016 in città si sono registrati 9mila attacchi a colpi di coltello. Degli accoltellatori inglesi se ne era iniziato a parlare per la verità già qualche anno prima, quando nel 2008 era stato ucciso nel Kent il giovane attore di Harry Potter Robert Knox. Il sindaco di Londra Sadiq Khan sta cercando di mettere in atto azioni di contrasto e di sensibilizzazione, ma finora i risultati sono stati scarsi.
Forse il miglior deterrente contro le baby gang sono le parole di una madre come Pretana Morgan: “Ogni lutto è un lutto. Non importa da dove veniamo. Non importano cose come religione, cultura o colore della pelle. La vita è vita. Una giovane vita è una giovane vita”.
A Londra i teenager, poco più che bambini, vanno in giro con una lama in tasca guardandosi in cagnesco. Mentre una mamma gratta il sangue del figlio dal marciapiede.
In attesa del numero 64.