I bambini hanno il diritto di poter giocare negli spazi condominiali: l’ordinanza del sindaco di Rimini mette scompiglio nei regolamenti condominiali, i cui amministratori ora dovranno aggiornarsi e tutelare questo sacrosanto diritto dei minori. Il tutto con l’obiettivo di far ritornare vivi gli spazi comuni, come una volta, quando i cortili dei palazzi erano luoghi di aggregazione. Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi spiega: ”Ho avuto modo purtroppo di rilevare che spesso, per decisioni prese anche in epoca lontana, i regolamenti dei condomini limitano o addirittura proibiscono il gioco dei bambini, negandogli in questo modo un diritto inalienabile. Il gioco infatti rappresenta uno strumento fondamentale per crescere ed è compito di chi amministra porre sempre maggiore attenzione affinché i bisogni e le aspettative dei nostri bambini vengano soddisfatti”.
Grazie alla modifica del regolamento di polizia urbana approvata dal consiglio comunale lo scorso 17 aprile 2015, anche Rimini tutela finalmente il diritto allo gioco dei più piccoli.
Tra le novità del regolamento infatti c’è anche l’introduzione di un articolo con il quale si garantisce il diritto dei bambini ad utilizzare spazi comuni per giocare. Nel dettaglio si stabilisce che “nei cortili, nei giardini e nelle aree scoperte delle abitazioni private deve essere consentito il gioco dei bambini, fatte salve le fasce orarie di tutela della quiete e del riposo stabilite dai regolamenti condominiali che, in tempo diurno, non possono avere durata superiore a ore quattro”. Da qui la necessità di sensibilizzare gli amministratori di condominio affinché “i cortili e gli altri spazi possano essere messi a disposizione dei bambini ma anche anziani – scrive il sindaco nella lettera – liberandoli nel limite del possibile dalle auto e dotandoli di giochi e spazi verdi”.
I precedenti: Milano e Torino Già Milano nel 2012 aveva modificato il regolamento di polizia urbana con l’obiettivo di restituire ai bambini gli spazi dei giardini condominiali, troppo spesso abbandonati o ridotti a semplici parcheggi per le auto. A Torino invece l’apertura dei cortili era avvenuta già nel 2006, anche se il Comune aveva stabilito alcune fasce orarie per tutelare il diritto al riposo dei residenti. Negli altri casi, sono gli stessi condomini a dover regolamentare l’orario di gioco, ma non si può più vietare ai bimbi di correre dietro a un pallone nel cortile condominiale.
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