Continuano le polemiche su un tema fortemente sentito da animalisti e non, ovvero il caso dell’orsa JJ4 che rischia l’abbattimento.
L’animale è stato catturato ieri e in conferenza stampa il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, e l’assessore Giulia Zanotelli hanno fatto il punto della situazione. Ora però è polemica perché il destino dell’orsa è ancora incerto, prima doveva essere abbattuta ora sembra di no ma non c’è nulla di certo e i mille punti di domanda sulla questione stanno scatenando il putiferio.
Un programma di ripopolamento dei boschi trentini ha portato nuovi esemplari di orsi bruni che ora, a 30 anni di distanza, stanno creando dei problemi perché sono sempre più frequenti avvistamenti nei luoghi frequentati dalle famiglie e aggressioni. Come quella al runner Andrea Papi, la prima vittima che a causa dell’incontro con uno di questi orsi ha perso la vita mentre stava correndo a Caldes.
Stando ai fatti il runner si sarebbe avvicinato troppo nell’area dove si trovava l’orsa con i suoi cuccioli e proprio per difendere i suoi cuccioli l’avrebbe rincorso, aggredito, trascinato nel bosco e poi ucciso. Inequivocabili i segni profondi lasciati dall’animale selvatico in tutto il corpo, anche se inizialmente si pensava che la causa della morte poteva essere un’altra e quindi l’aggressione avvenuta solo quando Andrea era già morto.
Esami approfonditi però hanno portato il medico legale ad accertare che invece la morte è avvenuta esclusivamente per l’attacco, da parte di quello che si pensava essere MJ5, il maschio che nella Val di Rabbi si era reso protagonista di un’altra aggressione dove per fortuna non ‘è stata nessuna vittima.
Invece il Dna ha confermato che la colpevole è una femmina di 17 anni, appunto JJ4, nata dall’unione di Joze e Jurka, esemplari che provengono dalla Slovenia e sono arrivati in Trentino nei primi anni 2000, relativamente in ritardo rispetto ai primi della fine degli anni Novanta.
Ora aleggia un terribile sospetto su questa storia, ovvero che l’orsa non abbia agito esclusivamente per difendere la cucciolata. Al momento della cattura nella notte fra il 17 e il 18 aprile, due dei suoi piccoli sono stati intrappolati con lei e poi rilasciati in un secondo momento, il terzo è fuggito. Gli animalisti impazzano furibondi ma basta aprire due secondi Facebook e qualsiasi altro social per capire che la questione ha unito in un unico coro tutti gli utenti del web, che chiedono che JJ4 venga restituita al suo habitat naturale e alla sua prole, accusando il genere umano di lucrare da secoli sugli spazi naturali, distruggendoli e devastando tutto ciò che per queste specie selvatiche è casa.
Nei confronti dell’orsa, Fugatti aveva emesso un’ordinanza di abbattimento ma nel frattempo il Tar di Trento l’ha sospesa almeno fino all’udienza dell’11 maggio, dopo diversi ricorsi promossi dalle associazioni ambientaliste che difendono a spada tratta l’esemplare con la cucciolata di circa due anni, che al momento è abbandonata a sé stessa.
Una storia straziante che per il momento divide l’opinione pubblica e sebbene molti accusano gli animalisti di difendere JJ4 solo perché la vittima non è un loro parente, sembra che comunque la linea principale seguita da tutti sia la salvaguardia di questo e altri animali selvatici che purtroppo si spingono sempre di più vicino ai luoghi abitati. Durante la conferenza stampa Fugatti ha ricordato con tristezza che l’ordine di cattura verso lo stesso animale c’era già stato nel 2020 quando si era reso protagonista di un’altra aggressione, se quello fosse stato rispettato oggi non piangeremo Andrea Papi.
Questa la domanda che gli scettici si pongono e sono davvero tanti. Davvero Papi ha involontariamente disturbato l’animale che quindi si è sentito minacciato e in dovere di agire per allontanare il pericolo dalla zona dove si trovavano i piccoli? Probabilmente si ma nel corso di questi 20 giorni prima dell’udienza verrà analizzato attentamente questo elemento.
Nel frattempo chi mostra preoccupazione per i cuccioli è stato rassicurato, infatti gli esperti sostengono che hanno due anni e ce la possono fare da soli perché sono autosufficienti. Cercheranno però la mamma di sicuro perché il loro cervello di animale non concepisce ancora l’abbandono da parte di una figura chiave della loro vita, che se sarà abbattuta, morirà tramite il processo dell’eutanasia.
Al momento della cattura, ovvero quando è entrata nella trappola tubolare attirata dall’aroma della frutta, erano presenti anche i cuccioli di circa 40 chili l’uno. Secondo i forestali però sono perfettamente autosufficienti e dovrebbero essere nati all’inizio dell’anno scorso e quindi sarebbero in procinto di lasciare la madre per diventare solitari.
Hanno ottime chance di sopravvivenza anche senza di lei, così lo zoologo Filippo Zibordi, esperto proprio di questa specie, ha dichiarato ai microfoni di Repubblica. Sui giovani orsi si è espresso anche l’esperto Maurizio Casiraghi, che ha precisato che solitamente i cuccioli rimangono con la madre fino a 4 anni di età e sicuramente JJ4 era aggressiva e spaventata dalla presenza del runner proprio perché aveva un delicato seguito, sebbene con il tempo l’istinto di protezione diminuisca man mano.
A difendere l’animale c’è anche Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Anche qui questa specie è molto diffusa e l’esperto ha detto che effettivamente l’uomo non è fra le sue prede, infatti quando un orso lo avvista si dà alla fuga. Se ha aggredito quindi è per puro istinto di protezione quindi la domanda del titolo trova risposta affermativa.
Sammarone ha anche aggiunto:
“se i piccoli fossero nati da poco non si poteva abbattere la madre altrimenti sarebbero morti. ma con cuccioli di quasi due anni l’operazione è diversa eprché fra qualche mese si sarebbero comunque separati, tuttavia la loro presenza può aver influito sull’aggressività di jj4”.
Anche qui però ci sono dei dubbi appunto proprio per l’età dei cuccioli, infatti l’orsa sapeva benissimo che erano autosufficienti e abbastanza grandi per difendersi, come mai quindi ha attaccato? Questo il punto su cui è chiamato a decidere il Tribunale Amministrativo di Trento nell’udienza dell’11 maggio, stabilendo quindi se si tratta di un animale violento e quindi pericoloso per l’incolumità dei residenti, oppure no. L’orsa ha addirittura distrutto le telecamere posizionate per trovarla, così come i relativi cartelli, dimostrando aggressività verso gli oggetti che hanno odori umani.
Nel frattempo Fugatti è stato querelato perché accusato dalle associazioni animaliste fra cui l’Aidaa, di maltrattamento di animali e istigazione a delinquere. Il presidente sarebbe responsabile di aver ordinato la cattura nonostante l’animale ha dei cuccioli in corso di svezzamento, mettendo così a rischio la loro vita.
Se ne discute anche in parlamento, dove gli organi competenti stanno esaminando le alternative all’abbattimento perché questo parrebbe non necessario. A presiedere il tutto è Michela Vittoria Brambilla che da sempre si batte per i diritti animali.
L’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente, di cui è a capo, chiede il trasferimento in un rifugio faunistico perché l’obiettivo della rimozione è stato raggiunto e l’abbattimento sarebbe solo un gesto di vendetta verso un animale che agiva per istinto materno.
“Ammazzare gli orsi non ha senso e non serve a nulla. bisogna garantire la loro convivenza in sicurezza per entrambe le parti, uomini e animali”.
Gli orsi del Trentino costituiscono un argomento che per la prima volta verrà dibattuto in parlamento dopo la morte di Andrea Papi. Trovare un equilibrio è difficile e mettere d’accordo chi vuole preservare la biodiversità e chi vuole mettere in sicurezza le zona boschive al limite con i centri abitati, è un’impresa ardua. Difficili anche i paragoni con altre regioni, compreso l’Abruzzo perché il numero di animali è diverso e anche i chilometri quadrati di boschi.
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