In un periodio di massima allerta, come quello attuale, dopo l’ultimo attentato a Bruxelles, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera per la nuova Banca Nazionale del Dna. Si tratta di uno strumento necessario e decisamente utile nella lotta al terrorismo. Al suo interno verranno archiviati i profili genetici delle persone condannate e saranno accessibili alle autorità investigatrici italiane. In caso di emergenza, le informazioni potranno essere fornite anche alle Polizie di altre nazioni.
Il Ministro dell’Interno, Angelo Alfano, a Palazzo Chigi, al termine del Cdm, ha spiegato i vantaggi della Nuova Banca Nazionale del Dna:
‘Abbiamo approvato il regolamento sulla banca dati del Dna, che è uno strumento di formidabile potenza dal punto di vista informatico. Insieme al ministro Andrea Orlando, abbiamo realizzato un passo in avanti che ha pochi precedenti in Europa e che consentirà l’archiviazione di dati, dal punto di vista scientifico e del Dna, che saranno importantissimi sia nella lotta al terrorismo che nella lotta criminalità organizzata e nel contrasto all’immigrazione irregolare’.
Andrea Orlando, ministro della Giustizia, ha aggiunto: ‘Si tratta di uno strumento di formidabile
In un momento come questo in cui la sicurezza è al centro dell’attenzione, credo che sia giusto dire che questo è un passo fondamentale per aumentare il livello di sicurezza del paese’.
I Dna che verranno custoditi all’interno della nuova Banca, presso il Ministero dell’Interno, appartengono a cinque diverse categorie: chi si trova in custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari; chi viene arrestato in flagranza di reato o fermato perché sospettato di omicidio; i detenuti e gli internati con sentenza definitiva per un delitto non colposo; tutti coloro ai quali è stata applicata una misura alternativa al carcere come conseguenza di una sentenza irrevocabile per un delitto non colposo; quelli che scontano una misura di sicurezza detentiva in via provvisoria o definitiva.
Il sistema di archiviazione prevede che ogni profilo genetico sia corredato anche di foto segnaletiche e impronte digitali. Ovviamente gli operatori che avranno a che fare con tutti i dati sensibili saranno obbligati al segreto. Il controllo sarà invece esercitato dal Garante per la protezione dei dati personali.
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