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Categories: Cronaca

Lotta alla corruzione al Comune di Milano, il Whistleblowing muove i primi passi a Palazzo Marino

Tra le sale di Palazzo Marino iniziano a sentirsi i primi “soffiatori di fischietti”. Questa la traduzione letterale per whistleblowers, il termine con il quale vengono definiti i dipendenti che denunciano atti di corruzione o illeciti all’interno del proprio luogo di lavoro. Già da due anni all’interno del Comune di Milano esistono norme affinché chi sia testimone di illeciti possa denunciare in totale anonimato. E’ proprio dal Comune che sono arrivati i primi numeri dei “soffiatori”: si parla di 14 denunce ricevute. Si spazia da acquisti effettuati a valori ben superiori ai prezzi di mercato, fino ai furbi del cartellino, passando per manifestazioni pubbliche effettuate senza autorizzazioni.

Quello che il Comune di Milano sta mettendo in pratica è un’attuazione delle norme previste dalla legge italiana con il Decreto Legge 165 del 2001. All’articolo 54 bis del Decreto, si parla esplicitamente delle tutele per i dipendenti pubblici che vogliano denunciare atti di corruzione di cui sono stati testimoni.

Queste norme, pur valendo solo per il pubblico impiego, sono un ottimo strumento per combattere la corruzione. Le denunce arrivate dall’interno sono infatti quelle che permettono interventi tempestivi ed efficaci. Purtroppo, sempre più spesso, quando le forze dell’ordine e la Magistratura intervengono, ormai il danno è fatto e difficilmente sarà recuperabile. Non resta dunque che perseguire i responsabili. Intervenendo invece con velocità e su segnalazione interna si riuscirà a limitare i danni.

Milano è un buon esempio di come le norme sul Whistleblowing possano portare degli ottimi benefici. Ma è con rammarico che siamo costretti a constatare che in Italia, ad oggi, esistono norme di questo tipo solo per la Pubblica Amministrazione.

Esiste un Decreto Legge, fermo al Senato, che prevede delle tutele anche per i dipendenti delle aziende private. Si tratta dell’Atto del Senato n. 2208 dal titolo breve: segnalazioni di reati o irregolarità nel lavoro pubblico o privato. Purtroppo questo Decreto, oltre a essere fermo, risulta anche monco di alcune forme di tutela per chi volesse denunciare.

Tutele che leggi rodate e efficaci come quelle degli Stati Uniti hanno garantito. Il rischio è che se anche la legge dovesse passare, potrebbe risultare poco efficace nell’incentivare alla denuncia.

Cristiano Cominotto

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