Il tribunale di Pistoia ha stabilito che il figlio di Luana D’Orazio verrà affidato ai nonni, confermando il decadimento dalla responsabilità genitoriale del padre biologico del piccolo.
Luana D’Orazio è l’operaia 22enne morta il 3 maggio 2021 a causa di un terribile incidente sul lavoro.
Ora il suo bambino di soli 6 anni, su decisione del tribunale, sarà affidato ai nonni materni. Il giudice Giulia Gargiulo ha confermato la decisione riguardo la decadenza della responsabilità genitoriale nei confronti del padre del piccolo.
Il tribunale di Pistoia ha stabilito che il figlio di Luana D’Orazio, 22enne morta sul lavoro, sarà affidato ai nonni materni.
Il padre del bambino, il quale aveva interrotto i rapporti con Luana ormai da molto tempo, aveva richiesto ai giudici di revocare “il decreto di apertura della tutela in favore del minore”.
Il giudice Giulia Gargiulo, ha invece stabilito la definitiva decadenza della responsabilità genitoriale nei confronti del padre del bambino. In quanto ritenuto non idoneo a stare nel procedimento. Dunque il bambino sarà affidato ai nonni materni.
Inoltre con questa decisione il tribunale di Pistoia ha sostenuto anche la decisione del giudice di Prato. Secondo cui il padre del bambino non sarebbe stato ammesso tra le parti civili dell’eventuale processo.
Luana D’Orazio, ragazza di soli 22 anni ha perso la vita sul posto di lavoro, a causa di un macchinario che utilizzava all’interno della fabbrica tessile in cui lavorava.
Attualmente sono imputati per omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele antiinfortunistiche i titolari dell’azienda tessile in cui è avvenuta la tragedia.
Inoltre anche Mario Cusimano, manutentore esterno della ditta, è stato coinvolto nel procedimento penale.
Rispetto invece la questione dell’affidamento del bambino invece, si era già espresso il tribunale dei minori di Firenze. Il piccolo doveva essere affidato ai nonni. Mancava unicamente la conferma del tribunale di Pistoia.
Il padre in ogni caso ha più volte espresso la volontà di volersi occupare del bambino, dichiarando tramite il suo avvocato, che l’allontanamento e l’interruzione del rapporto non era stato voluto da lui.
Inoltre l’avvocato dell’uomo ha più volte stabilito che il giovane ha anche dimostrato dinanzi ad un giudice di essere pienamente consapevole della sua “responsabilità genitoriale”.
In ogni caso la nonna del piccolo ha dichiarato che invece l’uomo non si è mai interessato a loro o al bambino.
“Non ha nemmeno chiamato per farci le condoglianze […]. Alessio non ha bisogno di lui”.
Ha affermato la nonna materna.
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