Quello di Luca Sacchi, giovane personal trainer ucciso mercoledì sera a Roma, zona Colli Albani, mentre tentava di difendere la propria ragazza da una rapina ad opera di due ventenni romani, è purtroppo solo l’ultimo caso di una serie di aggressioni e omicidi che nell’ultimo periodo ha colpito la Capitale: da Manuel Bortuzzo a Mario Cerciello Rega, diversi sono i recenti fatti di cronaca che hanno riportato in auge il problema della sicurezza a Roma.
Violenza a Roma: i casi più noti
Sulle circostanze dell’omicidio di Luca Sacchi deve esser ancora fatta piena chiarezza, ma dalle ultime ricostruzioni emerge un fil rouge che accomuna diversi recenti casi di aggressione ed omicidio: quello legato allo spaccio di sostanze stupefacenti. In attesa che ulteriori indagini facciano piena luce sulle circostanze del delitto, quel che è certo è la grande quantità di droga – e di armi – che circola per le strade di Roma, nelle periferie in particolare.
L’uccisione di Luca Sacchi ad opera di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, due giovani ragazzi di San Basilio – quartiere periferico di Roma che costituisce una delle principali piazze di spaccio della Capitale – giunge dunque dopo diversi casi di aggressione e di omicidio avvenuti a Roma in tempi recenti.
La notte del 3 febbraio 2019 all’Axa, un quartiere periferico ma residenziale di Roma, un altro colpo di pistola ferisce gravemente il giovane nuotatore Manuel Bortuzzo, 19 anni, lasciandolo su una sedia a rotelle. Anche in questo caso a sparare sono due giovani del posto, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, entrambi condannati a 16 anni di carcere. In questo caso la compravendita di droga non c’entra nulla: i due hanno infatti confessato di aver sparato a Manuel per errore dopo una rissa in un locale della zona.
Stessa cosa non si può dire per ciò che avviene nella notte tra il 25 e il 26 luglio scorso, sempre a Roma in zona Prati, quando ad essere ucciso in circostanze ancora poco chiare è invece il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, colpito con 11 coltellate da due giovani turisti americani in cerca di sostanze stupefacenti, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, entrambi detenuti nel carcere di Regina Coeli.
Il 7 agosto avviene invece l’esecuzione di Fabrizio Piscitelli, l’ex capo ultrà degli Irriducibili Lazio soprannominato Diabolik, ucciso in pieno giorno da un sicario con un colpo di pistola alla testa mentre sedeva su una panchina al parco degli Acquedotti. Anche in questo caso l’omicidio sembrerebbe legato – le indagini sono ancora in corso – allo spaccio di droga, traffico in cui lo stesso Piscitelli sembrerebbe essere coinvolto. Dello scorso anno invece l’omicidio di Desirée Mariottini, avvenuto proprio in un luogo di spaccio nel quartiere romano di San Lorenzo.
Omicidio Luca Sacchi: scoppia la polemica politica
Nel frattempo, sul caso di Luca Sacchi e sulla situazione di generale insicurezza che si vive a Roma, è scoppiata la polemica politica tra il Presidente Conte e l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale, all’indomani dell’uccisione del giovane ragazzo romano, lamenta i tagli ai fondi delle forze dell’ordine da parte del governo. Pronta la risposta del premier: “Se qualcuno si permette di fare speculazioni in campagna elettorale su un episodio del genere, io lo trovo miserabile”.
Difficile pensare che una maggiore presenza di uomini in divisa per le strade di Roma basti ad evitare simili tragedie. Certo, la possibilità di incrementare il numero degli uomini delle forze dell’ordine rappresenterebbe probabilmente un deterrente per la criminalità romana, ma non può essere di certo considerata l’unica soluzione ad un problema così grave e complesso. Inoltre, se a tutto ciò aggiungiamo gli ormai ben noti disagi che affliggono la Capitale, lo scenario che ci si trova davanti è quello di una città sempre più in ginocchio, quasi impossibile da amministrare in condizioni normali.