Lucio Presta: il manager condannato per aver offeso Massimo Giletti

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Lucio Presta, il famoso manager, è stato condannato a versare a Massimo Giletti 15.000 euro come acconto per il risarcimento danni, per quantificare i quali dovrà pronunciarsi un giudice civile. E’ questa la decisione che ha preso la Cassazione nei confronti del manager calabrese per una questione che risale all’ottobre del 2005. Tutto è iniziato quando il noto conduttore televisivo avrebbe espresso le sue critiche nei confronti de La Talpa, il reality show che allora era condotto da Paola Perego, moglie proprio di Presta.

Massimo Giletti non avrebbe fatto solo questo, perché si sarebbe anche vantato di aver raggiunto con L’Arena uno share più alto rispetto a quello ottenuto da Paolo Bonolis, altro personaggio televisivo della scuderia di Presta, che allora era tornato a Mediaset per condurre Serie A – Il grande calcio, una trasmissione che poi non ebbe più seguito.

L’agente Presta avrebbe dichiarato alla stampa delle parole che sono state ritenute offensive dai giudici della Cassazione, nonostante la Corte d’Appello avesse annullato la condanna arrivata in primo grado. Allora Presta avrebbe detto: “Gli uomini le cose le risolvono tra loro, i quaquaraquà in altra maniera”.

Era stato proprio Giletti a raccontare la vicenda e le parole offensive che sarebbero arrivate a suo riguardo. Il conduttore avrebbe raccontato di aver incontrato Presta su una Smart nera. Proprio l’agente sarebbe sceso dall’auto e, secondo la versione di Giletti, gli avrebbe sputato. Presta avrebbe accusato Giletti, perché in un collegamento con il Tg1 avrebbe detto che Baudo aveva battuto Bonolis. Poi Presta, sempre secondo le parole di Giletti, gli avrebbe dato del servo di Baudo.

Presta si era difeso, raccontando di aver mandato un sms a Giletti, affermando che quest’ultimo sarebbe andato in tv per parlare male dei colleghi. Poi Presta ha raccontato anche che la sua reazione “aggressiva” sarebbe stata scatenata dal fatto che Giletti non gli avrebbe risposto al messaggio sul cellulare. E proprio in questo contesto avrebbe pronunciato quella frase, che avrebbe offeso Giletti e per la quale dovrà, secondo le disposizioni della Cassazione, risarcirlo dei danni.

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