Il presidente del Brasile Lula ha sollevato, durante lo scorso weekend, un polverone diplomatico, in merito alle parole pronunciate nei confronti del conflitto tra Russia e Ucraina, e le affermazioni sembravano attribuire a Kiev diverse colpe all’interno della guerra in atto. A seguito delle polemiche che si sono sollevate dopo le affermazioni del leader brasiliano, è stata rilasciata un’ulteriore dichiarazione, che vuole precisare in maniera chiara, la posizione delle autorità brasiliane in merito alla guerra tra Russia e Ucraina.
Dopo aver sollevato numerose critiche per le parole dette negli scorsi giorni, che sembravano dare la colpa anche all’Ucraina per il conflitto scaturito a causa dell’invasione russa, il presidente Lula ha voluto precisare che il Brasile condanna la: “violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina“. Il capo di Stato brasiliano sta conducendo una campagna per riallacciare i rapporti diplomatici interrotti dal precedente presidente Bolsonaro. Ha spiegato che la preoccupazione, in merito alle prossime mosse all’interno del conflitto in atto, è rivolta alla crisi globale che deriva dal proseguimento della guerra e pertanto si auspica una rapida conclusione. Lula si è anche offerto di mediare tra Russia e Ucraina.
il leader della sinistra brasiliana e attuale presidente Lula, dopo aver innescato un meccanismo mediatico e diplomatico, che ha attirato critiche e ammonizioni internazionali a seguito della sua affermazione inerente il conflitto tra Russia e Ucraina, nel quale ha precisato che entrambe le nazioni in conflitto avevano le proprie colpe, ha deciso di spiegare il suo punto di vista.
Ha dichiarato dopo la conclusione del recente vertice con il suo omologo rumeno Klaus Iohannis che: “Mentre il mio governo condanna la violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina, sosteniamo una soluzione politica negoziata al conflitto”.
Il presidente del Brasile ha anche riferito di aver discusso delle problematiche scaturite a livello globale a seguito della guerra in Ucraina e ha precisato di aver parlato con Iohannis della sua “preoccupazione per le conseguenze globali della guerra in termini di sicurezza alimentare ed energetica, soprattutto nelle regioni più povere del pianeta”.
Lula ha poi sottolineato anche che: “Il Brasile si è posizionato come sostenitore della pace nel mezzo della guerra in Ucraina, che ha ferito o ucciso ben 22.209 civili entro il 20 marzo, hanno confermato le Nazioni Unite, anche se il numero reale potrebbe essere notevolmente più alto”.
Queste dichiarazioni sono state condivise a seguito del caos che si è creato negli ultimi giorni riguardante la posizione del leader brasiliano in merito alla colpevolezza del proseguimento del conflitto tra Kiev e Mosca.
Negli ultimi giorni si è creato un caos mediatico che ha portato anche a problematiche diplomatiche scaturite a seguito delle parole pronunciate dal presidente brasiliano Lula, che sembrava volessero dare una sorta di colpa all’Ucraina all’interno del conflitto, che è partito chiaramente dall’invasione di Mosca in territorio ucraino.
il leader ha precisato in merito che la guerra è stata causata da “decisioni prese da due paesi“.
Ma anche un’altra affermazione importante pervenuta da Lula ha generato aspre critiche e si tratta delle parole pronunciate nei confronti di Stati Uniti e nazioni europee.
Il capo di Stato brasiliano ha, sostanzialmente, accusato le Nazioni europee e gli Stati Uniti di aver “contribuito alle ostilità fornendo armi all’ucraina.”
Lula ha anche precisato che la sua intenzione era ed è quella di creare un: “gruppo di paesi che non hanno niente a che fare con la guerra, che non vogliono la guerra per guidare i negoziati tra Russia e Ucraina.”
Oltretutto i commenti pervenuti da Lula sono arrivati in concomitanza con visita del ministro degli Esteri russo Lavrov e ciò ha sollevato numerose critiche.
Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri ucraino, ha invitato Lula a visitare il territorioucraino: “per comprendere le vere cause e l’essenza dell’aggressione russa e le sue conseguenze per la sicurezza globale”.
Sostenendo inoltre che: “L’Ucraina sta osservando con interesse gli sforzi del presidente del Brasile per trovare una soluzione per porre fine alla guerra. Allo stesso tempo, un approccio che mette sullo stesso piano la vittima e l’aggressore non corrisponde al reale stato delle cose”.
Anche l’amministrazione del presidente statunitense Biden, dopo aver appreso le dichiarazioni del leader brasiliano, si è discostata dalle informazioni e ha parlato della questione in una conferenza stampa.
Il presidente Usa ha sostanzialmente confermato e appoggiato le critiche fatte in precedenza dal portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale Usa Kirby che sostiene che: “il Brasile stia facendo il gioco di Putin.”
La Casa Bianca ha invece voluto sottolineare che: “Gli Stati Uniti – e ce lo avete sentito dire molte volte – non hanno obiezioni a qualsiasi paese che cerchi di porre fine alla guerra della Russia contro l’Ucraina” spiegando che c’è fiducia nella posizione “fiduciosa nella forza del rapporto USA-Brasile.’
Ovviamente Jean Pierre ha anche sottolineato che il conflitto è iniziato in Ucraina a causa dell’invasione russa e non si tratta di una guerra iniziata per scelta di entrambe.
Ha respinto, così, in maniera decisa le affermazioni e “suggerendo che gli Stati Uniti e l’Europa non fossero interessati alla pace o che condividiamo la responsabilità della guerra”.
Sostenendo inoltre che: “Il tono delle parole di Lula, non era neutro e non è vero. E quindi continueremo a opporci a questo”.
Lula ha cercato già in precedenza di avviare un processo diplomatico chiedendo a Mosca di ritirare le proprie truppe dal territorio ucraino ma, successivamente, ha anche esposto la possibilità che Kiev potesse allo stesso modo rinunciare alla rivendicazione sul territorio della Crimea che Mosca ha annesso dopo la conquista nel 2014.
Il capo di Stato ucraino Zelensky ha però ha rifiutato ogni genere di proposta avanzata.
Il consigliere per la politica estera di Lula Amorim, nella giornata del 18 aprile, ha spiegato che il presidente non aveva nessuna intenzione di offendere e tantomeno incolpare nessuno. Sottolineando inoltre che il Brasile non condivide pienamente la linea di pensiero di Mosca in merito alla guerra, ma non spera nemmeno di sconfiggere la Russia. Una posizione neutra e centrale e ribadita successivamente alle affermazioni che hanno scaldato i rapporti internazionali.
Il consigliere ha aggiunto anche che: “Il Brasile difende l’integrità territoriale dell’Ucraina. Finché non ci saranno colloqui, la pace ideale per ucraini e russi non ci sarà. Devono esserci delle concessioni”.
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