Quest’oggi l’ex leader conservatore Boris Johnson rassegna le sue dimissioni da primo ministro e passa l’incarico alla neo leader dei tories Liz Truss, sua attuale ministra degli Esteri.
L’addio di Johnson, che sarà formalizzato di fronte alla regina Elisabetta II, è stato preceduto da un discorso di commiato tenuto dall’ex premier di fronte alla sua residenza istituzionale di Downing Street.
Dopo vari e numerosi scandali, non ultimo le feste organizzate durante il periodo di lockdown nazionale, è giunto al capolinea il percorso di Boris Johnson da primo ministro britannico, come anche la sua esperienza da leader del Partito Conservatore.
Questi eventi sono collimati nel discorso tenuto dallo stesso ex premier questa mattina di fronte all’abitazione numero 10 di Downing Street, storica residenza istituzionale preposta ad accogliere primo ministro e famiglia durante il proprio incarico da cancelliere del regno.
Johnson ha salutato stampa e sostenitori per poi enucleare le principali conquiste ottenute durante i suoi tre anni di mandato.
Innanzitutto la lotta alla pandemia da Covid-19, nella quale il Regno Unito si sarebbe sempre distinto per la velocità nella messa in opera delle misure di contenimento e soprattutto per essere stato il primo grande Paese a eliminare la maggior parte delle restrizioni prima degli altri per la forza e resilienza di sistema sanitario e civico nonché grazie alle eccellenze scientifiche che hanno permesso alla monarchia di produrre un proprio vaccino contro il morbo.
Vi è poi il netto e forte sostegno all’Ucraina devastata dall’invasore russo: in tal senso fondamentale è stato ed è il ruolo dell’intelligence britannica, una delle più performanti nel sostenere il governo di Kiev. A ciò si è accompagnato l’invio di materiale bellico, l’allineamento all’Occidente sulle sanzioni a Mosca ed i ripetuti viaggi dello stesso Johnson presso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Altri temi toccati, inerenti alla politica interna U.K., sono: l’abbassamento del tasso di criminalità urbano, l’aumento dell’occupazione, il completamento delle trattative con l’Unione Europea riguardo la Brexit.
Nel saluto finale al popolo inglese ed a quanti lo hanno sostenuto nel suo mandato vi è anche l’augurio di buon lavoro al proprio successore: Liz Truss.
L’intero discorso dell’ex cancelliere è servito a ribadire i cardini che contraddistingueranno anche la politica della futura prima ministra, la quale avrà in Johnson un fedele alleato che continuerà a sostenere premier e partito da dietro le quinte della politica. Quindi nessun abbandono della vita pubblica: l’ex leader tory tornerà a ricoprire il suo vecchio ruolo di deputato parlamentare.
Johnson si è poi recato a Balmoral, in Scozia, per formalizzare di fronte alla regina Elisabetta II le proprie dimissioni. A questo punto la carica passerà a Liz Truss, sua ministra degli Esteri, che lo sostituirà anche alla guida del Partito Conservatore.
La stessa Truss è attesa in Scozia per l’ufficializzazione dell’incarico a cui seguirà il discorso di insediamento, sempre di fronte al n.10 di Downing Street, e la compilazione della lista dei ministri del nuovo governo britannico.
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