Oggi sono state rese note le ultime volontà di Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia, prima di essere ricoverato al San Raffaele, ha voluto scrivere una lettera di suo pugno ai figli, chiedendo loro di rispettare i suoi voleri, in quanto non sicuro che sarebbe ritornato dall’ospedale meneghino. La missiva risale al 19 gennaio 2022, poco prima del suo ricovero, ed è stata recapitata al notaio direttamente da Marta Fascina. Al suo interno, un lascito per lei, il fratello dell’ex premier Paolo e l’amico Marcello Dell’Utri.
Sono tre i testamenti in tutto che Silvio Berlusconi, morto a Milano il 12 giugno, ha affidato al notaio di famiglia Arrigo Roveda. L’ultimo, in forma di lettera scritta di suo pugno, è stato scritto il 19 gennaio 2022, con l’aggiunta di lasciti a Marta Fascina e Marcello Dell’Utri, e introdotta da un saluto ai figli avuti dalla prima moglie Carla Dall’Oglio e la seconda Veronica Lario. Un messaggio commovente, quello dell’ex Cavaliere, che proprio in quei giorni aveva ricevuto la diagnosi di leucemia e si apprestava ad iniziare un nuovo periodo di degenza presso l’ospedale San Raffaele. Curiosamente, tra i saluti rivolti ai figli, manca quello all’ultimogenito Luigi, tuttavia presente insieme ai fratelli nel testamento.
“Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele. Se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue” comincia così la missiva del politico scomparso il 12 giugno scorso a Milano, indirizzata ai suoi figli.
La lettera, redatta su carta intestata “Villa S.Martino”, vede anche la firma di due testimoni, uno dei quali è proprio l’ultima compagna, e procede così: “Dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a: 1) Paolo Berlusconi: euro 100 milioni 2) a Marta Fascina: euro 100 milioni 3) a Marcello dell’Utri: euro 30 milioni. Per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me”.
L’eredità di Berlusconi, oltre a questi tre lasciti, prevede che Marina e Piersilvio ottengano il 53% di Fininvest, ovvero l’azienda che controlla il patrimonio azionario di famiglia, mentre il restante va agli altri tre figli Barbara, Eleonora e Luigi (quest’ultimo stranamente non citato nei saluti iniziali). Si legge infatti nel resto del testamento che “Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”.
Ed è stata proprio l’ultima compagna di Silvio, Marta Fascina, che lui chiamava e considerava a tutti gli effetti sua moglie, lo stesso giorno a consegnare il documento al notaio Roveda: “La signora Marta Fascina, alla presenza di testimoni, mi consegna una busta non sigillata recante la scritta ’ai miei figli’ e la firma ‘S Berlusconi'” scrive nella sua relazione il professionista, che poi descrive il contenuto all’interno della busta ricevuta.
Si tratta di un foglio composto da due facciate “scritto con inchiostro nero, apparentemente da un’unica persona che Marta Fascina ritiene essere il testamento olografo del signor Silvio Berlusconi e che mi chiede di pubblicare”, conclude Roveda. Il politico, sempre nel suo documento, aveva poi voluto salutare con affetto i suoi figli: “Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà”.
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