Nel giorno dei funerali della scrittrice Michela Murgia, ripercorriamo l’ultima toccante telefonata al fratello.
In queste ore la madre ha parlato con i giornalisti, dicendo che ultimamente la 51enne le ha detto che stava migliorando. Era affetta da un carcinoma renale al quarto stadio ma cercava di rassicurare l’anziana madre Costanza Marongiu nascondendole come stavano davvero le cose. La scrittrice nata a Cabras ha sempre avuto il sorriso sulle labbra anche in questi ultimi difficili mesi e il suo carattere forte lo abbiamo visto anche quando ha deciso di rasarsi i capelli pubblicando il video sui social, per dare l’annuncio della sua malattia. Ora riportiamo un altro dettaglio degli ultimi giorni di vita della donna a cui oggi verrà dato l’estremo saluto nella chiesa degli Artisti di Roma, ovvero una telefonata al fratello fatta giovedì.
Era giovedì scorso quando la scrittrice ha telefonato al fratello Cristiano, che sarà presente oggi alle esequie insieme alla moglie Ida. Proprio quel giorno Michela Murgia è morta, dopo una lunga battaglia dopo il carcinoma ai reni in stato avanzato.
“Me ne sto andando, dì alla mamma di stare tranquilla e non piangere” queste le parole riferite al fratello, quelle che non ha avuto il coraggio di dire a Costanza che da tempo è in condizioni di salute cagionevoli a causa dell’età, tanto da non potere muoversi nemmeno per andare al funerale. Non sarà presente per l’ultimo addio a una figlia che per amore le ha spesso nascosto i dettagli più seri della malattia.
Sempre sorridente e con grande voglia di vivere, ha accettato la patologia e forse è stata più lei una spalla per l’anziana madre che il contrario.
“Io ho cercato di non piangere – ha detto la donna al Corriere della Sera– ma così sto anche peggio. Già soffro moltissimo per non poter essere oggi in chiesa”.
La famiglia di Michela la ricorda come una ragazza molto coraggiosa, che sapeva ammettere i propri sbagli e soprattutto, una donna molto forte.
“Ha seguito i suoi sogni e specialmente negli anni del cancro, ha avuto fretta di fare quello che non era riuscita a fare prima”. L’ultima volta che Costanza l’ha vista è stato a settembre dell’anno scorso però la donna è stata contagiata dal positivismo di Michela e nonostante il dolore per la perdita sia fortissimo, riesce comunque a parlarne con un certo controllo, osservando che i figli nascono e poi volano via e nessuna mamma ha il diritto di fermarli.
“Ero felice che seguisse i suoi sogni, mi dispiace solo che non mi abbia detto la verità fino in fondo su come si sentisse realmente. Le ho parlato una settimana fa e mi ha detto che era serena, ma non sarebbe andata in ospedale perché preferiva morire in casa. Allora le ho chiesto il perché di queste parole e lei ha risposto che poteva succedere in qualsiasi momento ed era una cosa che ormai aveva accettato”.
Parole davvero struggenti che disegnano una donna forte e molto coraggiosa, proprio come la descrivono i suoi cari. Incredibile che l’ultima telefonata a Cristiano sia avvenuta proprio nel giorno stesso della dipartita della donna, quasi come se sentisse di non potersene andare senza prima dire addio al fratello. Lui non ha saputo sbottonarsi molto ai microfoni dei giornalisti, al contrario della madre, erano molto legati e il dolore è al momento troppo grande per lui.
Michela Murgia, il cui ultimo saluto avverrà oggi alle 15.30 a Roma, ha scelto di fare testamento e da mesi l’avvocato bolognese Cathy La Torre sta lavorando con il suo staff per tutelare lei e la sua famiglia queer.
La donna era anche un grandissima amica della Murgia e insieme a lei è una grande sostenitrice dell’idea di famiglia diversa che aveva la scrittrice, tanto da sposarsi civilmente solo per assicurare i diritti che le coppie hanno in Italia, a lei e suo marito Lorenzo. Però, l’intento era quello di una celebrazione più ampia che coinvolgesse tutti, parenti di sangue e persone che lei considerava famiglia ma con cui non c’era un’effettiva parentela.
Infatti, poco dopo le nozze tradizionali celebrò la sua idea di matrimonio, con fedi e abiti bianchi per tutti gli invitati, disegnati dalla direttrice creativa di Dior, Maria Grazia Chiuri.
La battaglia politica di Michela per non catalogare le persone è un’eredità fortissima che la sua legale sta cercando di tutelare. Nel testamento la scrittrice nata a Cabras ha predisposto tutto per la tutela della sua grande famiglia, poiché – come da lei stesso spiegato – lo Stato non tutela queste cose.
La grande casa di Roma andrà ai “figli dell’anima” di Michela, ovvero Raphael Luis, Francesco Leone, Riccardo Turrisi e Alessandro Giammei. Quest’ultimo, professore all’Università di Yale, riceverà anche gli scritti della donna, alcuni pubblicati dopo il decesso.
Alcuni mesi fa Michela aveva aggiunto dei dettagli persino in merito al suo vestiario: “Tutto il mio armadio va a Chiara Tagliaferri, che lo distribuirà a seconda delle sue scelte. Patrizia Renzi avrà invece gioielli e bigiotteria, ne ho diversi pezzi accumulati”.
Nell’ultimo periodo la Murgia entrava e usciva dall’ospedale, per lei c’era sempre una nuova complicazione fisica ed era molto provata mentalmente. L’ultimo bel ricordo è stato sicuramente l’originale matrimonio dove in un bellissimo abito bianco, campeggiava la scritta “God save the queer”.
“Il nostro vissuto personale è più politico che mai e se potessi lasciare un’eredità simbolica, vorrei fosse questa: un altro modello di relazione, per chi nella vita ha sempre dovuto combattere sentendosi inferiore” ha detto in merito al matrimonio in comune, definendolo una scelta controvoglia poiché non era quella l’idea di festa che aveva in mente. Poco dopo poi è arrivata quella in cui veramente l’abbiamo vista raggiante e felice insieme ai suoi cari, questa è l’ultima immagine che vogliamo avere di lei.
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