Si sono svolti questa mattina, nella Basilica di Santa Giustina, a Padova, i funerali di Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo uccisa dall’ex fidanzato, Filippo Turetta, l’11 novembre scorso. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha decretato una giornata di lutto regionale. Per tutta la notte Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, è stato illuminato di rosso.
Intanto, Filippo Turetta è uscito dall’isolamento ed è stato trasferito in una cella con la porta aperta. Il 22enne è in una stanza dell’infermeria con un detenuto di 50-60 anni, una sorta di “angelo custode”, come lo hanno definito i suoi legali.
Si sono svolti in una chiesa gremita di persone i funerali di Giulia Cecchettin, la 22enne di Vigonovo uccisa dal suo ex fidanzato, Filippo Turetta, attualmente detenuto nel carcere di Verona, l’11 novembre scorso. A officiare la cerimonia funebre, che si è celebrata nella Basilica di Santa Giustina, a Padova, il vescovo di Padova, Claudio Cipolla.
“Il sorriso di Giulia mancherà al papà Gino, alla sorella Elena, al fratello Davide e a tutta la sua famiglia; mancherà agli amici, ma anche a tutti noi perché il suo viso ci è divenuto caro” ha detto il vescovo durante l’omelia.
Migliaia di persone hanno voluto salutare per l’ultima volta la giovane studentessa, brutalmente strappata alla vita la sera dell’11 dicembre scorso. Sono oltre 8mila le persone che hanno seguito i funerali di Giulia Cecchettin nella piazza antistante la Basilica. Ai funerali hanno partecipato, tra gli altri, anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Al funerale di Giulia era presente anche il papà di un’altra vittima di femminicidio, Chiara Gualzetti, la 15enne uccisa nel Bolognese il 27 giugno del 2021.
L’Università di Padova, dove la 22enne stava per laurearsi in Ingegneria Biomedica, ha sospeso le lezioni e disposto bandiere a mezz’asta in segno di lutto. La rettrice dell’Ateneo ha preso parte alla cerimonia funebre.
Commosso e commovente il messaggio di papà Gino, che ha ringraziato le istituzioni e le forze dell’ordine per il lavoro di ricerca e la vicinanza.
“La sua memoria ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza, la sua morte sia la spinta per cambiare” ha detto, trattenendo a fatica le lacrime.
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