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Lumaca gigante in un aeroporto in Nuova Zelanda: soppresso

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Panico all’aeroporto di Auckland in Nuova Zelanda, ma a scatenarlo non è stato un guasto ad un velivolo o un attacco terroristico: la causa è stata un esemplare di lumaca gigante africana, considerata una delle 100 specie invasive più pericolose nel mondo, in grado di divorare un gran numero di specie vegetali, e soprattutto di raggiungere dimensioni davvero ragguardevoli per una chiocciola, fino a quelle di una mano umana, come è possibile vedere ad esempio nel video qui sopra. C’è anche chi ne ha scambiato in passato un esemplare per un cane, a dimostrazione di quanto non assomigli alle lumachine nostrane.

La chiocciola era stata regolarmente denunciata da una coppia in arrivo dal Madagascar, dove l’avevano raccolta in una foresta pensando che fosse vuota. Ed invece il gasteropode era più vivo che mai, e dopo essere stata sequestrata alla dogana, è stata immediatamente soppressa poiché considerata molto nociva per l’agricoltura: la lumaca gigante africana infatti si alimenta con estrema voracità di oltre 500 specie di piante, ed è portatrice di agenti patogeni nelle piante. Inoltre è solita cibarsi anche della vernice e dell’intonaco degli edifici: per questo motivo l’Achatina fulica, questo il suo nome scientifico, viene perseguita in numerosi Paesi: nella sola Florida ad esempio sono stati soppressi più di 140mila esemplari dal 2011 ad oggi.

Abbiamo impedito che la lumaca si lasciasse dietro una viscida scia di distruzione attraverso il Paese, nei raccolti e nelle foreste‘, ha dichiarato il funzionario del Ministero dell’Industria Craig Hughes, stoppando sul nascere le possibili proteste degli ambientalisti. Il problema delle specie invasive è molto avvertito in tutti i governi internazionali: importati dall’estero distruggono habitat naturali, colture tradizionali ed esemplari di flora e fauna tipici di un luogo. Questa chiocciola gigante oltretutto è estremamente prolifica dal punto di vista riproduttivo, giacché ogni singolo esemplare può produrre da 80 a 200 uova, e solitamente il tasso di fertilità è alquanto alto. Un tentativo di contenere biologicamente questa specie si è verificato qualche tempo fa attraverso l’introduzione una specie carnivora, ma ha causato conseguenze catastrofiche. La soppressione sistematica sembra davvero essere l’unica soluzione.

Giulio Ragni

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